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I ladri di cadaveri: il TERRIFICANTE mercato nero dei corpi nell'800

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  Nel 1828, le nebbiose strade di Edimburgo erano percorse da una paura che non si poteva spiegare facilmente. Non si trattava di assassini qualunque, ma di una minaccia ben più oscura e disturbante. Uomini e donne che, durante la notte, si introducevano nelle tombe dei cimiteri e rubavano i corpi appena sepolti. Un crimine che aveva le sue radici in un mercato nero macabro, che si sviluppava sotto il naso delle autorità. Questi " ladri di cadaveri", o come venivano chiamati, "resurrectionists" , erano alla ricerca di corpi freschi da vendere. Ma perché qualcuno avrebbe mai voluto acquistare un cadavere? La risposta risiede in un inquietante mercato della medicina dell'epoca. La paura dei ladri di cadaveri divenne talmente diffusa che nel 1832, le leggi cambiarono, consentendo l'uso legale di corpi donati per scopi scientifici. Ma la macabra storia dei resurrectionists rimase nei cuori degli abitanti di Edimburgo, come un terribile ricordo di ciò che può a...

Tomoe Gozen: La DONNA Samurai che Cambiò il Giappone

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Nel cuore del Giappone feudale , dove il suono delle spade e il profumo dei ciliegi in fiore si mescolano, nasce la leggenda di una donna che ha sfidato le convenzioni e ha scritto il suo destino con il sangue e la determinazione.   Tomoe Gozen , la guerriera samurai, si distingue tra gli uomini della sua epoca, un simbolo di forza e grazia. Con la sua pelle diafana e i lunghi capelli neri che fluttuano al vento, incarna non solo la bellezza, ma anche l'abilità letale nel combattimento. Ma chi era realmente questa figura leggendaria, capace di fronteggiare demoni e divinità, conquistando il cuore di un’intera nazione? Tomoe Gozen è una figura storica affascinante e leggendaria del Giappone feudale, spesso descritta come una delle prime donne samurai. La sua storia risale al periodo Heian (794-1185) e si intreccia con le guerre Genpei, un conflitto tra i clan Taira e Minamoto per il controllo del Giappone. Originaria del clan Minamoto e serviva come guerriera per il suo signore...

Boia nel XVI secolo: tra Emarginazione e Figura Indispensabile

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  La figura del boia nel XVI secolo era complessa e circondata da un'aura di ambiguità, paura e spesso disprezzo. Nonostante svolgessero un compito necessario per la giustizia dell’epoca, i boia erano in genere marginalizzati dalla società per via della natura violenta e macabra del loro lavoro. La loro presenza e le loro azioni erano percepite come impure, al punto che spesso vivevano ai margini delle città, in quartieri separati e talvolta isolati, per evitare i pregiudizi e lo stigma sociale. Spesso, provenivano da famiglie che già svolgevano questo mestiere, il che faceva sì che questa "professione" si tramandasse di generazione in generazione. In altri casi, chi si offriva per fare il boia era qualcuno in difficoltà economica, ex-carcerati, oppure individui che non avevano altre opzioni per sopravvivere o reintegrarsi nella società. A differenza di altre occupazioni, questo ruolo richiedeva un forte distacco emotivo e una certa resistenza psicologica, dato che si ...

Festa di Halloween e Influenza Celtica

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Halloween ha origini profonde legate alla tradizione celtica, in particolare alla festività di Samhain, celebrata il 31 ottobre. Ecco alcuni punti chiave che collegano Halloween all'influenza celtica: Samhain   Samhain era una festa celtica che segnava la fine della stagione dei raccolti e l'inizio dell'inverno. I Celti credevano che, in questa notte, il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti fosse più sottile, permettendo ai defunti di tornare temporaneamente sulla Terra.  Durante Samhain, si accendevano fuochi per celebrare e proteggere le comunità, e si lasciavano cibi e bevande per i morti, in segno di rispetto e accoglienza.  Si riteneva che durante Samhain si aprisse una sorta di "porta" o "varco" che consentiva agli spiriti di tornare sulla Terra. Questa credenza rifletteva l'importanza della morte e della rinascita nella cultura celtica.  Onoravano i loro antenati e i defunti offrendo cibo e bevande, creando uno spazio accogliente pe...

La Figura della STREGA nella Notte di HALLOWEEN

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  La figura della strega è centrale nella tradizione di Hallowee n e porta con sé una ricca simbologia, storia e folklore. Le streghe sono spesso rappresentate come donne anziane, con cappelli a punta, scope e gatti neri. Queste immagini sono emerse nel tardo Medioevo e sono state amplificate dalle rappresentazioni nei media e nella cultura popolare, creando un'immagine stereotipata di una figura malefica. Talvolta interpretate come simboli di femminilità , potere e indipendenza. In molte culture, le donne che praticavano erbe medicinali o avevano conoscenze di guarigione venivano accusate di stregoneria. Durante i periodi di caccia alle streghe, molte donne furono perseguitate per la loro saggezza e le loro pratiche. Inoltre, durante la notte di Halloween, le streghe si credeva che si riunissero per eseguire rituali e cerimonie magiche. Questi rituali erano spesso legati alla raccolta dei raccolti, alla protezione della comunità e alla connessione con il mondo spirituale. ...

Speciale Halloween: La storia del malocchio

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  Il malocchio è una credenza popolare diffusa in molte culture, che attribuisce a uno sguardo malevolo la capacità di portare sfortuna o danni a una persona, spesso in modo involontario. La sua origine è antichissima, risalendo a civiltà come quella babilonese, egizia e greca, ed è presente in varie forme in Europa, Medio Oriente, Asia e Africa.  Origini e diffusione Le prime testimonianze del malocchio risalgono a circa 5.000 anni fa, in Mesopotamia e nell'antico Egitto, dove si riteneva che l'invidia o la gelosia potessero manifestarsi tramite uno sguardo, capace di influenzare negativamente la vittima. Anche i Greci credevano nel "baskanos," un maleficio lanciato con lo sguardo. Da lì, il concetto si diffuse nell'Impero Romano e, successivamente, in tutto il Mediterraneo.  Tradizioni popolari In Italia, il malocchio (detto anche "jettatura" o "affascino") è una superstizione ancora viva, soprattutto nelle regioni meridionali come la Sici...

I Tratti NARCISISTI di HITLER e il PLAGIO della MENTE di Milioni di PERSONE

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Adolf Hitler è una figura storica che continua a suscitare interrogativi e controversie. La sua ascesa al potere non è stata solo il risultato di fattori politici ed economici, ma anche di una personalità profondamente narcisista che gli ha permesso di manipolare la mente di milioni di persone. Analizzare i tratti narcisistici di Hitler offre una chiave di lettura fondamentale per comprendere come sia riuscito a condurre una nazione verso la catastrofe. Il narcisismo di Hitler può avere origini nella sua giovinezza. Cresciuto in un ambiente familiare difficile, il rapporto conflittuale con il padre, che era autoritario e critico, potrebbe aver influito sulla sua autostima. Dall'altra parte, la madre, che lo idolatrava, creò in lui un senso distorto del valore personale. Questo mix di elogi e critiche, insieme a esperienze di fallimento nelle sue ambizioni artistiche, potrebbe aver contribuito a sviluppare una personalità narcisista come meccanismo di difesa. Hitler si vedeva come...