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Visualizzazione dei post con l'etichetta leggende

La vera storia della spada nella roccia

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  La versione  della storia della spada nella roccia, in cui Re Artù estrae la spada Excalibur, appare per la prima volta in una serie di opere letterarie tra cui "Merlino" di Robert de Boron. Questo racconto in versi francese risale alla fine del XII secolo o all'inizio del XIII secolo. In questa versione, Merlino (o Merlin) predice che solo il vero re potrà estrarre la spada dalla roccia, e Artù è l'unico a riuscirci.  Sir Thomas Malory, nell'opera "La Morte d'Arthur" (scritta intorno al 1470 e stampata nel 1485), specifica che la spada che Artù estrae dalla roccia non è Excalibur. Artù aveva rotto la sua spada originale in uno scontro con re Pellinor, e solo in seguito ricevette Excalibur dalla Dama del Lago come una nuova e potente arma. La storia complessa di Excalibur e della spada nella roccia è quindi attribuibile a diverse fonti e reinterpretazioni nel corso della tradizione arturiana. La Dama del Lago, secondo la leggenda, presenta ad Artù

Yuki-Onna: la Bella e Spettrale Donna delle Nevi in Giappone

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  Oggi il nostro Viaggio ci porta in Oriente, in Giappone, terra di leggende e credenze ancestrali. La protagonista è la Yuki Onna : Signora delle nevi del Sol Levante! La Yuki-Onna, letteralmente in giapponese " donna della neve " , è un tipo di yokai, una creatura soprannaturale del folclore giapponese. La leggenda può variare, ma in genere si narra di una donna bellissima, pallida e dalla pelle bianca, vestita di bianco e capelli neri, che appare durante le notti nevose.  Alcune versioni della leggenda la dipingono come un essere gentile, mentre altre la descrivono come malvagia. In alcune storie, la Yuki-Onna può essere pericolosa e causare la morte di coloro che incontra, spesso congelando le vittime con il suo gelido alito . In altre versioni, può essere descritta come più compassionevole o desiderosa di aiutare le persone. Le leggende e le storie sui yokai , compresa la Yuki-Onna, sono parte integrante della ricca tradizione folcloristica giapponese e sono state tram

Credenze e Spiriti a Dicembre nell'Europa del Nord

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Nelle regioni dell'Europa del nord , come Germania e Scandinavia, le credenze legate agli spiriti nel mese di dicembre continuano a riflettersi nelle tradizioni culturali e nelle festività. Mentre molte persone nella società moderna potrebbe non condividere tutto ciò, questi elementi  tradizionali devono essere tutelati e continuano a esistere nelle celebrazioni natalizie e nelle usanze locali  ** Julenisse:**    - Nelle regioni scandinave, la figura del Nisse (o Julenisse) è ancora presente. Si tratta di un folletto o goblin natalizio che, secondo la tradizione, vive nelle case o nelle stalle. Le persone credono che porti fortuna alla famiglia se trattato bene, ma può anche fare scherzi se trascurato. Questa credenza è riflessa in decorazioni e oggetti natalizi che raffigurano il Nisse. **Yule nella Tradizione Scandinava:** - La festività di Yule, originaria delle culture nordiche, era celebrata d urante il solstizio d'inverno. Le celebrazioni includevano il sacrificio di anim

Yggdrasil : l'albero della Creazione del Mondo nella Mitologia norrena

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Nella mitologia norrena , la creazione del mondo è raccontata attraverso una serie di miti e leggende affascinanti. Uno degli elementi centrali di questa narrazione è Yggdrasil, l'albero cosmico che simboleggia l'universo stesso. Secondo la mitologia norrena, all'inizio c'era un grande abisso vuoto chiamato Ginnungagap.  Da questo vuoto emersero due regni primordiali: Niflheim, una regione di ghiaccio e nebbia, e Muspellheim,  una terra di fuoco e lava. Lo scontro tra il freddo di Niflheim e il calore di Muspellheim creò il gigante di ghiaccio Ymir, considerato il progenitore del regno dei giganti. Yggdrasil,  l'albero cosmico, fu poi creato come connessione tra i vari regni dell'universo. Questo maestoso albero si estende attraverso i Nove Mondi della mitologia norrena. Le sue radici sono immerse in tre luoghi: il pozzo di Urd, che rappresenta il passato, il pozzo di Mimir, che rappresenta la saggezza, e il pozzo di Hvergelmir, una sorgente di potenti fiumi.

Mitologia Norrena in 3 minuti

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 La mitologia norrena, anche conosciuta come mitologia vichinga o mitologia scandinava, è la connessione di storie e credenze mitiche dei popoli germanici del Nord Europa , inclusi norvegesi, danesi, svedesi, islandesi e altre culture della regione.  Questa mitologia è ricca di personaggi affascinanti, miti e racconti che hanno influenzato la cultura, la letteratura e l'arte occidentali. Ecco alcuni dei principali aspetti della mitologia norrena: 1. Pantheon degli Dei: Odino (o Óðinn): Il capo degli dei e dio della saggezza, della poesia e della guerra. Thor (o Þórr): Il dio del tuono, noto per il suo martello Mjölnir. Frigga: La regina degli dei, dea del cielo e del matrimonio. Loki: Il dio degli inganni e degli scherzi, spesso causa di problemi per gli altri dei. Freyr: Il dio della fertilità, dell'abbondanza e della prosperità. (frer) Freyja: La dea dell'amore, della bellezza e della magia. fregia Týr: Il dio del coraggio e dell'onore, spesso associato alla giustizi

Mabon: Celebrando l'Equinozio d'Autunno e l'inizio delle tenebre"

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Mabon è una festività pagana che celebra l'equinozio d'autunno, che di solito cade intorno al 21 o 22 settembre nell'emisfero settentrionale. Questa festività è spesso chiamata anche "Alban Elfed" o "Seconda Festa dei Raccolti".  Mabon prende il nome da Mabon ap Modron, una figura della mitologia gallese associata alla giovinezza e alla rinascita. Durante questa festa, le persone celebrano la fine dell'estate e l'arrivo dell'autunno, ringraziando per i raccolti e preparandosi per la stagione fredda. È una festa che spesso coinvolge rituali, cibi tradizionali, e decorazioni autunnali.  Contrapposto a Ostara, l'Equinozio di Primavera Mabon e Ostara sono due festività pagane che rappresentano punti opposti nell'anno, contrapponendo l'equinozio di primavera a quello d'autunno. Ostara: Ostara è la festa pagana che celebra l'equinozio di primavera, di solito intorno al 20 o 21 marzo nell'emisfero settentrionale. Questa fes

La VERITA' su re Artù

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Re Artù è uno dei personaggi più famosi della storia del Regno Unito, il suo mito connesso dalle antiche leggende celtiche ha ispirato molti fantasy e romanzi. Ma chi era veramente re Artù, e cosa significa la sua storia per noi oggi? Tra origini e leggenda  Le origini di re Artù sono incerte e avvolte nel mistero. Si dice che fosse un re celtico che ha governato in Britannia nel V o VI secolo d.C., ma non esiste alcuna prova storica che confermi questa teoria. La prima menzione scritta di Artù risale al XI secolo, nel poema epico "Historia Regum Britanniae" di Goffredo di Monmouth. Da allora, la leggenda di re Artù è stata tramandata oralmente per secoli, e molte varianti sono state create e modificate nel corso del tempo.    I cavalieri della Tavola Rotonda Uno degli elementi più iconici della leggenda di re Artù è la Tavola Rotonda , intorno alla quale si riunivano un gruppo di cavalieri che servivano il re e proteggevano il regno dai nemici. I cavalieri della Tavola R

Maria Mangrofa: la strega della Sardegna che si cibava di Fanciulli

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  Si narra in un tempo passato in Sardegna   che prima di nascere   Orosei,   ci fosse un piccolo villaggio   di nome Riunas  nel quale vivevano persone alte anche 5 metri. Quando l'uomo, quello simile a noi venne a conoscenza di questo luogo ancestrale, i giganti deciso di abbandonare il villaggio, alcuni si nascosero in grotte impervie e mai più videro la luce. Assieme a loro viveva una donna   Maria Mangrofa,   protagonista di avvincenti storie che riguardano  le leggende sulla Sardegna. Vi è anche un'altra versione che si discosta un po da quella appena narrata : i giganti  non erano nient'altro  che i costruttori di nuraghi  con le loro mogli gigantesse. Alcuni asseriscono che avessero un aspetto orribile, per questo esiliati volutamente da altre persone. Nel momento che i giusti (si fa per dire) tornarono, gli uccisero, altri, come Maria Mangrofa, vollero non allontanarsi non troppo dal loro villaggio. La donna trovò riparo presso una piccola collina,  Santa Lucia , a

CHI ERA MORGANA nella leggenda Arturiana?

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  Il personaggio Morgan le Fay appartenente alla leggenda arturiana è spesso connesso alla dea celtica Morrigan. Due figure da uno spiccato carattere forte. In Italia, Morgan Le Fay è meglio conosciuta come Morgana, una strega dagli straordinari magici poteri.  Nel corso degli anni Morgana divenne molto popolare grazie a un romanzo di Marion Zimmer Bradley intitolato Le nebbie di Avalon , un romanzo monumentale, che conquistò il cuore di milioni di lettori. Nell'alto Mediovo, il nome di Morgan appare per la prima volta in letteratura nel romanzo ''La vita di Merlino'', scritto da Geoffrey di Monmouth (1100 -1155 d.C.).  Un classico legato alle leggende arturiane. Morgana viene descritta come una donna malvagia e calcolatrice. È lei che con i suoi poteri e tranelli mette in pericolo gli eroi della Tavola Rotonda . Oltre al suo cinismo, Morgana mostra una parte di sé molto sensuale, riuscendo spesso a sedurre gli uomini. LA DEA MORGAN Nelle storie celtiche Morrig

Orma di piede, Icnusa: così nacque la Sardegna

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Millenni o forse ancor di più milioni di anni fa vi era un Continente chiamato Tirrenide. Secondo i racconti dei viaggiatori dell'epoca, ella era una terra magnifica simile al quel Paradiso descritto di Adamo ed Eva, ricoperta da una natura generosa e abitata da uomini forti.  Una notte Dio o forse un'altra divinità decise di gettare la sua collera su questa terra, provocando una sorta di Tsunami. Le onde alte oltre decine di metri s'abbatterono con enorme furia sul Continente riuscendo a farlo sgretolare quasi tutto. Le colline e le stesse montagne furono praticamente sommerse. Quando ormai tutto sembrava avere fine, l'ira di Dio si placò, è poiché ancora una parte di quel Continente non voleva arrendersi, decise di porre sopra un suo piede riuscendo a salvare quel pezzo di terra. Di quel paradiso chiamato Tirrenide non rimase che un isola solitaria, da prima Iknùsa (che significa appunto 'a forma di piede o orma di piede ), poi in seguito con la variante Ichnus