Orma di piede, Icnusa: così nacque la Sardegna



Millenni o forse ancor di più milioni di anni fa vi era un Continente chiamato Tirrenide. Secondo i racconti dei viaggiatori dell'epoca, ella era una terra magnifica simile al quel Paradiso descritto di Adamo ed Eva, ricoperta da una natura generosa e abitata da uomini forti. 

Una notte Dio o forse un'altra divinità decise di gettare la sua collera su questa terra, provocando una sorta di Tsunami. Le onde alte oltre decine di metri s'abbatterono con enorme furia sul Continente riuscendo a farlo sgretolare quasi tutto. Le colline e le stesse montagne furono praticamente sommerse.

Quando ormai tutto sembrava avere fine, l'ira di Dio si placò, è poiché ancora una parte di quel Continente non voleva arrendersi, decise di porre sopra un suo piede riuscendo a salvare quel pezzo di terra.

Di quel paradiso chiamato Tirrenide non rimase che un isola solitaria, da prima Iknùsa (che significa appunto 'a forma di piede o orma di piede), poi in seguito con la variante Ichnusa. L'isola poté vantare un territorio variegato: colline che poi lasciavano spazio a impenetrabili montagne, bastioni di granito e di basalto, pietre dalle forme mai viste prima, pianure ondulate, e da quel mare che sembrava essere stato dipinto. Per non parlare delle foreste rigogliose di sugheri, lecci, agrifogli, corbezzoli, mirti e splendenti, tassi e forti ginepri. 

 Ancor prima che nascesse la civiltà nuragica e prenuragica, dai campi le popolazioni locali potevano attingere da dei campi generosi; ed erbe fresche e profumate, pronte per essere brucate dal bestiame. La sua fama crebbe, quel nome di Ichnusa si tramutò per sempre in Sardegna: Sardus, eroe berbero, venuto dall'Africa.

Ebbene; è proprio sui nomi di quest'isola che vorrei soffermarmi: Partiamo da quello di Ichnusa, da tutti conosciuta per la celebre birra che si produce proprio in territorio Sardo. Gli antichi Greci ci narrano di come secondo loro nacque la Sardegna, ed in questo momento che entra in scena quel Dio furioso, che per i Greci non è altro che Zeus! Egli stesso lasciò la sua impronta indelebile su quell'isola.

Però se vogliano addentrarci in un ragionamento meno fantasioso, la parola Ichnusa deriverebbe dalla conformazione delle coste sarde simili al piede (sandalo), che i Greci per l'appunto chiamarono Ichnussa ( con una s in più), o anche Argyróphleps Nèsos (ἀργυρόφλεψ νῆσος): terra o isola delle venature d'argento, grazie alla ricchezza  argentifera del suo sottosuolo. Erodoto la battezzò come l'Isola più grande del Mediterraneo, è tale rimase per gli antichi navigatori.

Un’altra leggenda millenaria, ma che a me appare abbastanza veritiera, è quella che arriva dall'Egitto, i quali gli antichi egiziani narrano di un popolo chiamato Serdan (Shardana) - Popoli del Mare: gli antichi Sardi navigatori. Infine, Sardinia utilizzato dai latini, derivandone il nome da “Sandalia” a sua volta ispirato dal Sandalo.

Ichnos è quel marchio indelebile per chi è nato in Sardegna. Segno ancora impresso nei pensieri dei Sardi, accompagnato da una sottile malinconia che come fiume nel mare si fonde alla gioia. Beatitudine che tocca il suo culmine quando assorto hai la fortuna di contemplare in religioso silenzio il mare o l'entroterra di questa terra così magica e misteriosa.

I millenni passano ma il DNA rimane all'interno di un'Arcaica festa, nel cuore di un paese della Sardegna. La sentiamo nelle movenze del ballo sardo, in un canto di un pastore o di un contadino. Un'anima quella sarda che può apparire strana, ma che se conosciuta senza pregiudizi, diventa gentile ed ospitale. Termino con una citazione di Fabrizio De André, che per scelta volle vivere in Sardegna. Faber disse ''Non sei tu, è la Terra che ti sceglie, i silenzi, colori e profumi che ti senti addosso.

 https://www.gotosardinia.com/nascita_della_sardegna.htm

 https://horoene.wordpress.com/2017/11/21/ichnusa-lorma-divina-favola-sarda/

 

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