Quando lo SMOG a LONDRA Uccise 12 MILA PERSONE


 Oggi torno ad aggiornare la playlist Disastri/Eventi climatici. Spesso abbiamo sentito dire questa frase Fumo di Londra: un'affermazione per indicare il cielo e il tempo della capitale del Regno Unito sempre uggioso. Per la cronaca Fumo di Londra è anche il titolo di un film interpretato da Alberto Sordi.

Nel dicembre del 1952, il cielo sopra Londra diventò più cupo del solito, inizialmente si pensò a una perturbazione ma non fu così, era un qualcosa di assai più grave! Un'insolita alta pressione si era fermata nell'Inghilterra meridionale e specialmente sopra il cielo della nuova regina Elisabetta II. 

Lo strato d'aria calda sopra la superficie riuscì a imprigionare l'aria fredda stagnante a livello del suolo. Il tutto impedì ai fumi, causati dal carbone di salire e disperdersi sopra l'atmosfera. Un evento che può essere paragonato a questa estate così torrida: il calore dovuto all'inquinamento specialmente dal metano non ha sbocco nell'atmosfera, causando perciò una cappa di umidità e calore insopportabile.

 La massa d'aria nociva, larga 48 km , pullulava di particelle di zolfo acre, emanando un odore di uova marce, e ogni giorno peggiorava.

Il grande fumo si deposita

Lo smog divenne così denso che gli abitanti di alcuni quartieri di Londra non riuscivano a distinguere le proprie scarpe mentre camminavano. Solo il sistema ferroviario e la metropolitana di Londra riuscirono a non fermarsi completamente.

Anche il traffico marittimo sul Tamigi fu interrotto, come gli stessi voli. A metà mattina gli automobilisti dovevano accendere i fari delle proprie macchine o mettere la testa fuori dal finestrino per una limitata visibilità.

I conduttori dei bus chiedevano ai passeggieri di accendere le torce per guidare meglio. I pedoni invece sembravano delle anime perdute, camminavano insicuri cercando di non perdere l'equilibrio e cadere sopra la spessa melma nera che ricopriva i marciapiedi. Al ritorno nelle loro case, i loro volti e le loro narici erano così nere, che assomigliavano ai minatori di carbone del Galles!

Ci fu chi approfittò di questo inaspettato disastro ambientale. Aumentarono i furti con scasso nelle case e nelle macchine, e ancor di più, fu terreno fertile per i borseggiatori. Nel weekend, le partite di calcio furono cancellate.

Lo smog era talmente denso che filtrava anche nelle sale cinematografiche e la foschia di colore giallo rendeva impossibile vedere lo screen della sala. Ovviamente oltre ai disagi di natura pubblica, lo smog causò problemi di salute a migliaia di londinesi. I più vulnerabili erano gli anziani i bambini più piccoli e quelli che avevano problemi respiratori.

Quando le agenzie funebre di Londra iniziarono ad avere molto lavoro, ci si rese conto che la situazione diventava più grave di quello che sembrava. Tra l'altro le bare non avevano alcun mazzo di fiore per colpa dello smog. Il tasso di mortalità nell'East End di Londra aumentò di nove volte e i decessi per bronchite e polmonite aumentarono fino a sette volte la media.

I referti medici stimarono solo nei primi due giorni oltre 4.000 persone fossero morte a causa dello smog, e altri 100.000 si erano ammalate alla vie respiratorie. Le persone colpite dagli effetti dannosi dello smog furono letali fino all'estate del 1953.  Nel finale si contarono 12.000 morti.

Oltre alle persone, gli effetti del Big Smoke, si riversarono sugli uccelli che persi nella nebbia si schiantavano contro gli edifici. Dopo cinque giorni vissuti dentro un inferno sulfureo, il grande smog di Londra fu spazzato grazie a un forte vento che soffiava da ovest.

Il Governo britannico non fu celere a prendere delle precauzioni durante il Grande Smog, pensarono come a un evento di routine. Nel 1956, il Parlamento ha approvato il Clean Air Act: limitando l'emissione del carbone nelle aree urbane. Grazie a delle sovvenzioni furono ideati nuovi sistemi di riscaldamento alternativi meno inquinanti.

Se i disastri ambientali ai giorni nostri sono ulteriormente peggiorati e aumentati la colpa è solo di uno dell'uomo. L'uomo che con la sua cupidigia e brama di potere sta sfruttando il pianeta fino all'inverosimile.

 L'inquinamento continua a peggiorare a causa di una pessima prevenzione. A causa dell'industria della carne, ossia dello smisurato numero di allevamenti che producono ben il 44% delle emissioni antropiche globali. Della piaga degli incendi e ancora altro. Siamo arrivati a un punto di non ritorno, eppure l'uomo è solo un ospite, non più gradito alla natura.






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