L'enigmatico caso dell'Uomo arrivato dal Principato di Jaagd

L'Uomo arrivato del Principato di Jaagd
Anno: 1980
Luogo: Aeroporto di San Pietroburgo - Unione Sovietica

Una storia che ha dell'incredibile quella dell'Uomo arrivato del Principato di Jaagd, ma non unica nel suo genere, poiché già in altre circostanze siamo stati spiazzati nel leggere di fatti che videro protagonisti l'Uomo di Taured, Carol Chase McElheney e altri ancora. È proprio Chase tornando nella sua città natale a Riverside, si vide catapultata in un posto che non era come se lo ricordava, ma alquanto strano e anomalo: case fatiscenti, cimitero ormai diventato uno spazio con sole erbacce, strade sinistre e inquietanti. Tutto questo per molti riconducibile con il termine di viaggi interdimesionali. Ma torniamo al nostro caso: Questo strano evento è andato in scena all'Aeroporto di San Pietroburgo, in una giornata piovosa di novembre nel 1980. All'Aeroporto Pulkovo, le cose sembravo andare per il verso giusto: i controlli alla dogana come sempre erano serratissimi - siamo in piena Guerra Fredda e l'Esercito Sovietico era schierato nella Germania Orientale. Dopo i soliti aerei provenienti dal resto d'Europa, fece scalo un velivolo che trasportava un viaggiatore alquanto bizzarro. L'uomo vestito con un cappotto gessato, occhiali da sole e un capello nero con fedora in feltro di lapin, portava a tracolla una borsa. Arrivato alla postazione di controllo, 'il passeggero' dichiarò che era a San Pietroburgo per conto di un importante politico della sua nazione. Come da prassi, gli venne chiesto di mostrare un documento di riconoscimento. Non passarono che pochi secondi che la reazione attonita del personale si fece notare vedendo sopra il documento 'Passaporto di Jaagd'. Inizialmente pensarono a uno sbaglio di stampa, ma poi notando l'uomo spazientito aprirono il documento, verificando che lo strano individuo aveva già viaggiato in Europa con tutti i timbri dei precedenti sbarchi nei differenti aeroporti. In effetti, il documento sembrava ufficiale e non contraffatto. 

L'enigmatico viaggiatore parlava un discreto russo e la sua lingua principale era il tedesco, ma avente un evidente accento da Svizzera Tedesca. Alla richiesta dei funzionari di aprire la borsa, questi rimasero sempre più allibiti notando alcune banconote straniere, tra cui delle lire italiane, e quei documenti emessi proprio dal Principato di Jaagd. In base alla carta di identità, l'uomo di nome Ritchie Muller, era nato il 22 febbraio del 1931. Ormai giunti a una situazione paradossale, i funzionari chiesero di mostrare il contenuto in una busta sigillata all'interno di un borsello: il testo era per lo più incomprensibile, ricco di caratteri gotici aventi alcune parole riconducibili a matrice di lingua ladina. L'uomo commentò dicendo che quel documento era di vitale importanza per le sorti della Germania Orientale. Incapaci di credere a ogni singola affermazione, i funzionari inserirono i dati di Muller sul Cervello Elettronico, un Mainframe IBM 704, che confermò la veridicità di tutti i suoi documenti. Ma l’enigma principale rimaneva ancora irrisolto: dove si trovava il Principato di Jaagd? Per cercare di venire a capo a questo fraintendimento, un agente portò una mappa geografica chiedendo a Muller di indicare esattamente il punto preciso dal quale era partito. Dopo qualche minuto, quasi smarrito nei suoi pensieri, lo sconosciuto affermò con sarcasmo che quella cartina era stata falsificata, in quanto non veniva localizzata la sua nazione; che secondo lui: confinava a Ovest con la Svizzera e a Est con l'Austria. Sentendosi preso in giro pretese di telefonare all'Ambasciata di Jaagd, che negli URSS (secondo le sue credenze) aveva appunto sede a San Pietroburgo. I funzionari continuavano a urlare di smetterla con questa farsa. L'uomo dal canto suo non esitava a controbattere, spiegando con fervore che Jaagd era un Principato Millenario, dove a capo dello stato c'era il Principe Radholf III°. 

I funzionari decisero di chiamare l'albergo del suo pernottamento, ma alla reception risposero che vi era una prenotazione per un conto si di un Muller, ma l'ospite proveniva da Vienna. A quel punto le autorità provarono a mettersi in contatto con il centralino sito a Berlino Est, dove un portavoce confermò l'arrivo di un uomo a San Pietroburgo per conto di un importante politico. Purtroppo la comunicazione non tardò a essere interrotta e il soggetto visibilmente provato da quell'estenuante interrogatorio, fu accompagnato dalla polizia in una stanza all'interno dell'aeroporto. L’uomo quasi rassegnato al suo destino, chiese una pastiglia per il mal di testa e appena fu dentro la sua stanza iniziò a fissare una finestrella con una grata, dove si poteva scorgere un cielo grigio. Dopo circa mezz'ora, si buttò al letto e si assopì quasi subito. La mattina seguente accompagnato da due guardie entro in un bagno di servizio: la toilette era priva di finestra, quindi impossibile per scappare.

 Passarono circa 10 minuti e le guardie iniziarono a bussare, ma l'uomo non dava alcuna risposta. Allertate decisero di aprire la porta, ma quando questa venne aperta, dell'uomo non vi era nessuna traccia, se non il suo cappotto appoggiato a un piccolo lavandino. L’incredulità venne rapidamente sostituita dall'ira, presto allertarono le autorità sull'evasione dell'uomo. Per qualsiasi altro individuo cercare di fuggire da un bagno senza finestra era praticamente impossibile. Frustrati dall'accaduto, fecero sparire il Passaporto dell'uomo del Principato Jaagd e bruciarono il cappotto... ma oltre all'uomo non vi era più traccia del borsello e di quel documento con scritte in ladino. Dopo qualche tempo iniziò a trapelare questa notizia, al fatto che i funzionari russi continuavano a interpellare altri aeroporti internazionali sull'autenticità dei timbri di quel passaporto che portava la scritta Jaagd come nazione. 

Con il tempo sono state differenti le versioni per spiegare il caso; ma due teorie sembrano convincere più delle altre: la prima che l'uomo era probabilmente una spia della Germania Ovest e con abilità all'entrata dei controlli riuscì a inalare nell'aria una sostanza allucinogena e drogare i funzionari al controllo. La seconda, quella più suggestiva: siamo di fronte a un caso di viaggiatore interdimensionale capace di viaggiare in una dimensione parallela - che per motivi sconosciuti in un dato momento della sua esistenza attraversa una porta interdimensionale, e si ritrova a vivere un contesto o meglio una realtà in un universo parallelo. Oppure un visitatore arrivato dal futuro. Magari in questo dato istante, in un altro universo parallelo, un canale You Tube alternativo narra della storia dell'enigmatico caso dell'Uomo sbarcato dal Principato di Jaagd e arrivato con un volo all'Aeroporto di San Pietroburgo nell'autunno del 1980, poi ricomparso nel Museo dell'Ermitage, mentre assorto contempla La Modonna Litta di Leonardo da Vinci!

Il Pozzo (Gianluca S)

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