ATENODORO: IL PRIMO CASO SCRITTO SU UN EVENTO D'INFESTAZIONE nel I° sec

Di storie di Fantasmi ce ne sono a bizzeffe e, con la scusa di leggere storie antiche su spettri si impara la storia dell’uomo. Ma oggi mi vorrei soffermare non su un racconto medievale o del 1800, ma bensì su una vicenda accaduta nel I° sec d.c che vide come protagonista lo studioso filosofo greco Atenodoro: uno dei primi casi d'infestazione scritti della storia. A condividere di questo insolito fatto fu Plinio il Giovane, avvocato e magistrato romano, appassionato di misteri.

ATENODORO E LA CASA INFESTATA

Il filosofo Atenodoro arriva ad Atene essendo già a conoscenza della fama sinistra di quella casa che vuole prendere in affitto. La casa da come viene descritta è spaziosa. Atenodoro chiede un letto, probabilmente uno di quelli da lavoro che consentivano di stare ritti con la schiena e appoggiare la carta per scrivere. Inoltre ha bisogno di una stilo per poter scrivere, delle tavolette e un lume. Al calar della notte mentre Atenodoro sta scrivendo, sente un rumore di catene che si avvicina sempre di più, si ferma ad ascoltare, ma non gli da molta importanza. Il filosofo crede che sia frutto della sua immaginazione, ma dopo qualche minuto, il rumore si fa ancor più forte e la presenza cerca di agitare le catene per cercare di attirare l'attenzione di Atenodoro. Lo scrittore si gira è la figura corrisponde alla descrizione che gli avevano fatto i vicini di casa. Il fantasma ha l'aspetto di un vecchio magro, con i capelli spettinati e una lunga barba. Mani e caviglie sono legate dalle catene con pesi che ne rallentano il passo. Atenodoro lo esorta ad attendere, continuando incurante a scrivere sulle tavolette.

Lo spettro però insiste così tanto che il filosofo decide di ascoltarlo. Lo Spettro gli chiede di seguirlo conducendolo nel cortile fino ad un preciso punto e poi svanisce. Atenodoro segna il punto esatto con delle foglie e il giorno seguente si reca dai magistrati chiedendo di poter scavare in quel luogo. Una volta scavato trova delle ossa in decomposizione e delle catene. Quindi Atenodoro decide di fargli avere degna sepoltura e libererà la dimora dalla presenza inquieta. Nell’antichità i fantasmi non erano solo macabri e pericolosi, bensì anche sinonimo di saggezza capaci di indicare la giusta via ai vivi per non far commettere a loro degli errori. 

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