Ranavalona I: la Sovrana del Madagascar che bolliva i Cristiani

 


Sul fine del 1700 nella tribù dei Menabe nasce in Madagascar Ranavalona, ricordata come una delle donne e tiranne più crudeli della storia. Cristiani e missionari, navigatori europei cadranno nelle grinfie sella spietata sovrana, che spesso accecata dall'odio gli faceva morire in maniera disumana, dentro un calderone, bolliti.

 Solamente la sua espressione incuteva timore: il volto era rotondo, pelle nerissima e morbida,e con quegli occhi lucenti, maligni pronti a prendere la propria preda. Grazie al matrimonio combinato con il proprio cugino Radama I, sovrano del Madagascar, Ranavalona da governatrice della piccola tribù dei Menabe riuscì a diventare sovrana dell'intera isola.

Il suo piano malefico era appena iniziato: presto si sbarazzò del marito avvelenandolo, e anche i parenti più stretti del sovrano cominciarono a morire misteriosamente. Finalmente riuscì a prendere i pieni poteri e nessuno era in grado di contrastare la sua seta di potere.

Da quel momento no vi era nessuna ragione di volere ancora stranieri nel suo regno, rompendo di fatto ogni accordo preso dal marito con inglesi e francesi, iniziando a perseguitare in maniera feroce ogni missionario cristiano.

È proprio contro i cristiani nutriva un incredibile astio: Ranavalona era convinta che la Bibbia conteneva malvagità. Da quel momento la Bibbia fu bandita dal suo paese e chiunque fosse stato ritrovato a possedere e leggere una Bibbia, sarebbe stato considerato un criminale punibile con la morte.

 Pena capitali che accadeva in maniera veramente raccapricciante: i metodi utilizzati dalla sovrana passarono alla storia come terribili da far rabbrividire la stessa inquisizione. Secondo le testimonianze i cristiani venivano vivi dati in pasto ai coccodrilli o altri animali, oppure legati in gruppi e lasciati morire di fame nelle foreste dell’isola, gettati nei dirupi, ma la forma che preferiva era quella morte per bollitura all'interno di enormi calderoni pieni d’acqua.

Il suo lungo regno venne ricordato come tany maizina”, ossia il periodo in cui la Terra è oscura. Oltre alle pene capitali imponeva i lavori forzati come pagamento delle tasse: riuescendo a completare opere pubbliche e a sviluppare un forte esercito permanente composto da circa 30 mila soldati.

Durante il suo lungo regno fece uccidere 150 mila persone. Il figlio non tollerava più il comportamento della madre tanto che cercò di destituirla. Chiese aiuto a Napoleone III, ma il suo piano fu vano, Ranavalona scoprì il complotto e continuò a regnare fino alla sua morte, nel 1861, all’età di 82 anni.

Al cospetto di tutto questo odio, la sovrana concedeva dei brevi periodi di tolleranza nei confronti dei m missionari. La regina era ossessionata per la pulizia e amava un oggetto in particolare dei missionari, il sapone. A palazzo nonostante il suo odio verso l'Europa conduceva una vita molto simile ai nobile del vecchio continente. Infatti ella aveva pregiate stoffe e quadri di epoca napoleonica con cui aveva adornato il suo palazzo

In conclusione siamo di fronte a una donna fetta da una rara follia e predisposizione al macabro.




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