Erzsébet Báthory: la contessa Vampiro



Quello che sto per andare a raccontare sembra la trama di un film Horror - Splatter, invece è la storia di Erzsébet Báthory, la contessa che amava: il sangue delle vergini per non invecchiare.

 Bathory era già famosa per atti di tortura e omicidio di servi e contadini, ma il suo titolo e i parenti di alto rango l'avevano resa intoccabile. A seguito della sua ossessione per il sangue e per non invecchiare fu denominata la Contessa Dracula.

La Contessa è stata inserita nel Guinness World Records come la donna assassina più prolifica della storia, una vera serial killer. Alcuni storici asseriscono che abbia ucciso 600 donne. Sappiamo che la contessa Báthory nacque in Transilvania nel 1560 da una illustre famiglia. Probabilmente a causa delle unioni tra consanguinei, Erzsébet  aveva ereditato una preoccupante pazzia, sfociata poi in violenza, molti suoi familiari mostravano segni di epilessia, schizofrenia e altri disturbi mentali

All'età di 15 anni, venne data in sposa al conte Nadady, un uomo sadico e sanguinario che riuscì a forgiare definitivamente la natura  criminale della giovane moglie. Per compiacere alla consorte, alla sua seta di sangue, il marito avrebbe anche costruito una camera di tortura secondo le sue preferenze.

Le torture che la contessa progettava e metteva in atto, si differenziavano per ogni giovane da sacrificare. A volte utilizzava spilli e aghi infilati sotto le unghie delle sue serve, legandole, spalmandole miele e lasciandole pungere da api e formiche. Altre volte squartamenti, taglio di arti e ogni altra atrocità concepita dalla sua mente.

Dopo la morte del marito, il sadismo della contessa aumentò a dismisura. Nello stesso periodo conobbe Dorothea Szentes, un'esperta di magia nera che incoraggiò le sue tendenze sadiche. Dorothea, conosciuta come Dorka, e il suo servo Thorko le insegnarono i segreti e le pratiche della stregoneria,  rapendo ragazze per poi torturarle e ucciderle.

Pur di compiacere allaa sua pazzia, degli alchimisti si inventarono la storia che spargersi del sangue, (in particolare della sua stessa classe sociale, meglio ancora berlo), avrebbe garantito alla contessa l'eterna giovinezza. 

Nel caso una sua serva provava a scappare dal castello veniva fatta a pezzi all'interno di una gabbia cilindrica, troppo stretta per sedersi e troppo bassa per stare in piedi.

Quando le denunce da parte degli stessi nobili  per le sparizioni delle giovani aristocratiche arrivarono alla Chiesa cattolica, l'imperatore Mattia II intervenne ordinando una ispezione segreta nel castello.  Gli investigatori colsero sul fatto la Bàthory intenta a torturare delle ragazze, in altre stanze e prigioni, invece corpi straziati  e donne ancora vive con parti del corpo amputate.

La contessa Erzsébet Báthory fu incriminata e murata viva in una stanza del suo stesso castello, con un foro per ricevere il cibo. Si fece morire di fame dopo 4 anni. Gli altri suoi complici furono torturati, alcuni decapitati, gettati nel fuoco e le dita amputate. Una storia sopra ogni limite che non può che lasciarsi senza parole.

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