La Voisin: I suoi veleni e morte per Rogo

 


Catherine Monvoisin, conosciuta come "La Voisin" è celebre perché coinvolta nello scandalo degli affari dei veleni, nei quali videro implicati un discreto numero di aristocratici, condannati con l'accusa di ''avvelenamento e stregoneria''.

  In concomitanza al verificarsi di bancarotta dell'attività commerciale del marito, un noto gioielliere e commerciante di seta, avente il negozio a Pont-Marie a Parigi. La Voisin per sostenere la sua famiglia intraprese la carriera di chiromanzia.

Ella si occupò anche di medicina, in particolare ostetricia. A capo di una rete di indovini a Parigi, i quali fornivano veleni, afrodisiaci, aborti, presunti servizi magici; messe nere a clienti facoltosi. Per soggiogare ancor più i clienti, si fece fare un abito di velluto rosso, ricamato con delle aquile in oro, a un presso esorbitante per l'epoca di 1 500 sterline.

Il suo business comprendeva la vendita di vendere amuleti e raccomandare pratiche magiche di vario genere. Tra i suoi riti esoterici era solita mettere: denti di talpe, ma anche sangue umano, mummie e polvere di resti umani, erano tra i presunti ingredienti delle polveri d'amore elaborate dalla Voisin.

All'epoca l'arte dell'avvelenamento era diventata una scienza consolidata, essendo stata perfezionata, in parte, da Giulia Tofana, un'italiana avvelenatrice professionista, attiva solo qualche decennio prima della Voisin.


Tra i suoi clienti  più famosi: Olimpia Mancini, contessa de Soissons; Maria Anna Mancini, duchessa de Bouillon; Elizabeth, contessa di Gramont ("la bella Hamilton"); François-Henri de Montmorency, duca di Luxembourg; la principessa Marie Louise Charlotte de Tingry; la marchesa Benigne d'Alluye; la contessa Claude Marie du Roure; il conte di Clermont-Lodéve; la contessa Jacqueline de Polignac; la duchessa Antoinette de Vivonne; il marchese Louis de Cessac; il marchese Antoine de Feuquieres e il maresciallo de la Ferthe. 

All'interno delle sue mura esisteva una fornace, per bruciare i corpi e i feti dei neonati morti. Immense erano le sue entrate finanziarie, in grado di sostenere una famiglia di sei persone e suoi amanti, tra cui il conte di Labatie , il boia Andre Guillaume, Latour, il visconte de Cousserans .l'alchimista Blessis, l'architetto Fauchet e il mago Adam Lesage

Rapporti con Madame de Montespan

La più importante cliente della Voisin era Madame de Montespan, amante regale ufficiale del re Luigi XIV di Francia.  Montespan commissionò una messa nera, messa che fu celebrata in una casa in Rue de la Tannerie. Adam Lesage e l'abate Mariotte officiarono, mentre la Montespan pregò per conquistare l'amore del re.

Ogni qua volta sorgesse un problema con il re, Montespan interpellava La Voisin affinché intercettasse attraverso le sue fatture. Tra nel 1673 dove vennero organizzate una serie di messe nere ufficiate da Étienne Guibourg.  La Voisin ha anche fornito alla Montespan un afrodisiaco, con il quale la Montespan drogò il re.

 Quando il sovrano intraprese una relazione con Angélique de Fontanges, la Montespan si rivolse alla Voisin e le chiese che fossero uccisi sia il re sia la Fontanges. Il piano per sbarazzarsi del re era quello
di uccidere il re, avvelenando una petizione, da consegnare nelle sue mani.

La tresca non andò a buon fine, poiché la Voisin visitando la corte reale a Saint-Germain per consegnare la petizione, in data 5 marzo 1679: quel giorno però c'erano troppi richiedenti e il re non prese in mano i loro documenti.

 Ma il male della Voisin sembrava essere al capolinea. La morte della suocera del re, la duchessa d'Orléans, fu erroneamente attribuita al veleno e i crimini di Madame de Brinvilliers, facente parte nello scandalo degli affari dei veleni.

Nel contempo alcune persone accusarono le streghe di rapire bambini per le messe nere. Nel 1677 la chiromante Magdelaine de La Grange fu arrestata per aver avvelenato una persona. La chiromante sostenne di avere delle informazioni su crimini di grande importanza.

Due anni più tardi fu arrestata la Voisin fuori della Notre-Dame de Bonne-Nouvelle. Al suo arresto seguì quello di figlia Marguerite Monvoisin, Guibourg, Lesage, Bertrand, Romain e il resto della sua rete di collaboratori.

 La Voisin fu imprigionata a Vincennes, dove fu sottoposta a interrogatori. Il 27 dicembre 1679 Luigi XIV emanò un ordine affinché l'intera rete venisse sterminata con tutti i metodi indipendentemente dal rango, dal sesso o dall'età.

La megera non fece mai i nomi dei suoi clienti  durante gli interrogatori. La sua lista di clienti, l'organizzazione delle messe nere, il suo rapporto con la Montespan e il tentativo di uccisione del re furono rivelati solo dopo la sua morte.

La Voisin fu condannata per stregoneria e fu bruciata in pubblico nella Place de Grève di Parigi  il 22 febbraio 1680.

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