Leggende sarde: La terrificante vicenda di “Luxia Arrabiosa”

Leggende sarde: La terrificante vicenda di “Luxia Arrabiosa”


Oggi vorrei tornare a parlare di leggende che riguardano la Sardegna: la terrificante vicenda di “Luxia Arrabiosa”.

Luxia Arrabiosa è una delle figure femminili sarde più spaventose, figura connessa al territorio di Morgongiori, in provincia di Oristano, ove sono collocati dei millenari Menhir.

Dai racconti a noi pervenuti sappiamo che ella è descritta come un avara e ricca strega, che risiedeva all'interno di un nuraghe circondata dalle sue immense ricchezze. La leggenda narra che volutamente si trasformò in una cicala, per la delusione di avere perso un suo prezioso fuso magico.

Una figura controversa: si dice che Lucia, questo era il suo nome originario, fosse una ragazza di incontaminata bellezza. Ogni giorno andava sul colle Prabanta, per lavorare e cuocere il pane.

Proprio al ritorno e ogni mattina all'andata, nei pressi di Monta Arci vi era una grotta nascosta nel quale viveva un fauno, che si era innamorato perdutamente di lei. Il Fauno è una divinità della natura appartenente alla mitologia romana, protettore e divinità della campagna, dei greggi e dei boschi. Il suo aspetto è dalla forma umana, ma con i piedi e le corna di capra. 

Un giorno la creatura decise di seguire la ragazza per sedurla. Lucia prese un lungo bastone infilzando il fauno, che cadde morto. Gli elementi di questo straziante avvenimento si fecero pietra: forno; pane; bastone e l'animale, che tutt'ora costituiscono il complesso di menhir oggi noto come “su fruccoi de luxia arrabiosa.

SECONDA VERSIONE

Un'altra versione narra che dopo l'uccisione del Fauno, Lucia cambiò il nome in Luxia diventando una vera strega e appropriandosi di terreni e tanto bestiame. La sua indole cattiva la portava a essere sempre più avida, e all'interno di un nuraghe nascondeva mille giare piene d’olio e mille giare piene di grano.

Ogni qualvolta qualcuno osasse chiederle un pò di grano, lei gli scacciava e si deformava il viso, tanto da mettere in fuga i poveri mendicanti. Un anno ci fu un inverno molto rigido; due fratelli di un paese vicino, non avevano neanche la legna per fare il fuoco.

Il loro piano era quello di rubare un po di legna da Luxia Arrabiosa. Quando uno dei fratelli passò sotto una pianta di melograno, si staccò un frutto enorme che colpì l’uomo sulla testa, spaccandogliela. L'altro fratello scappò.

Il fuso fatato avvertì Luxia che accorse subito nell’orto e bloccò il ladro, ordinando al fuso di buttare l'uomo dentro il forno acceso. Ma quando l'uomo stava per essere buttato nel fuoco, il ladro stesso riuscì a buttare il fuso nel fuoco che bruciò immediatamente.

L’uomo scappò e Luxia per il dolore della perdita del suo fuso, con il quale aveva trascorso gran parte delle sue noti a cucire, si trasformò in cicala che tutt’oggi vola e frinisce attorno al suo nuraghe.

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