Irma Grese: la iena di Belsen e la bestia di Auschwitz

 

Al termine della Seconda Guerra Mondiale si sono svolti numerosi processi nei confronti di quei nazisti rei di aver compiuto crimini contro l'Umanità. Processi compiuti in quel di Norimberga, dopo la liberazione di Auschwitz e altri teatri dell'orrore.

Uno dei personaggi più crudeli è senz'altro Irma Grese, sopranominata la iena di Belsen e la bestia di Auschwitz. La donna è stata la più giovane volontaria della SS ad essere giustiziata, morendo all'età di 21 anni e 10 mesi.

L'infanzia e l'adolescenza di Irma Grese non sono di certo idilliache: a seguito di una relazione extra-coniugale da parte del padre, la madre nel 1936 si suicida bevendo acido cloridrico. L'appena 13 enne Irma inizia a navigare in un profondo senso di vuoto e non riuscendo mai ad avere un rapporto affettivo con il padre. 

Due anni più tardi, lascia la scuola per una scarsa attitudine agli studi e perché vittima di sempre più frequenti atti di bullismo. È possibile carpire il senso di odio che celasse in quella ragazza! Inizia a lavorare come assistente infermiera in un sanatorio per soldati della SS, senza però conseguire il diploma, come lei stessa afferma nel processo di Belsen.

A luglio del 1942 prova ancora a diventare infermiera, è nonostante le sue proteste viene mandata al campo di concentramento di Ravensbrück. Successivamente nel marzo 1943 viene trasferita ad Auschwitz, dove lavora fino al gennaio del 1945.

Plagiata dai discorsi di Hitler, in lei nasce sempre più il desiderio di fare parte dell'associazione nazista. Irma è convinta che l'operato dei nazisti è il modo migliore per liberare la Germania dalla corrotta (secondo lei) Repubblica di Weimar, colpevole secondo la giovane donna ad aver dissanguato la sua nazione.

All'età di 19 anni è promossa come supervisore nel Campo di concentramento Ravensbrück, luogo utilizzato come campo di addestramento per le Guardie delle SS.

Gli stessi suoi istruttori sono impressionati da quella ragazza, forte per la sua durezza contro i prigionieri. Come premio viene trasferita e promossa a grado di guardia ad Auschwitz, diventando ancor più crudele e sadica di prima. 

Nello stesso anno Grese si scontra con suo padre, contrario nel vederla fare parte dell'entourage delle SS, cacciandola via di casa. Nel 1944, fu promossa a Rapportführerin, il secondo grado più alto possibile per le guardie femminili nel campo di concentramento.

Coinvolta sempre più mentalmente nello sterminio di massa degli ebrei, in lei sembra non esistere più nessun sentimento cristiano. Anzi i suoi occhi si illuminano d'immenso quando centinaia di persone muoiono di stenti o nell'inferno delle camere a gas.

I resoconti raccontati dal comportamento di Grese sono scioccanti: i giudici l'hanno definita: una sadica che ha determinato il suicidio e l'uccisione insensata di molti prigionieri. 

Siamo di fronte a una mente contorta e malata, al punto da provare un'insana gelosia nei confronti delle prigioniere più belle del campo di concentramento. Ella stesso seleziona le povere donne per condurle a quelle docce infernali. Ama addestrare dei cani, pronti a inseguire e uccidere i prigionieri.

I suoi metodi brutali prevedevano anche umiliazioni corporali: frustate e calci con gli stivali in faccia ai detenuti, fino a farli cadere inermi.

 All'inizio del 1945 è lei stessa ad a organizzare un trasporto di evacuazione di prigioniere da Auschwitz - Ravensbrück, per essere giustiziate. Il 17 aprile 1945, Irma assieme ad altre persone delle SS vengono catturati dall'Esercito Britannico, i quali non fuggono.

IL PROCESSO

Processata a Lüneburg da un tribunale militare britannico, nel processo di Belsen, è stata impiccata diventando la più giovane criminale nazista giustiziata della storia. La donna è stata condannata a morte assieme ad altre due criminali di guerra: Juana Bormann e Elisabeth Volkenrath. 

Nelle ore che precedono il suo patibolo canta inni nazisti perché si sente immortale. Nell'istante che le fu infilato il cappuccio, l'ultima parola che ha pronunciato prima di morire fu schnell ("presto").