Urbain Grandier: il Patto con il Diavolo e il Terrificante Processo

 


Dopo qualche tempo torniamo a parlare di Santa Inquisizione, il protagonista per suo malgrado è un prete francese del 1600, Urbain Grandier. Secondo le cronache, il sacerdote fu reo di aver istituito un patto con il Diavolo. La sua fine quindi fu quella prevedibile: la stessa chiesa gli infligge atroci torture e un terrificante processo. Fu un'esecuzione importante sotto il profilo culturale storico, poiché fu messo a processo un personaggio illustre sul piano sociale.

Ma andiamo come sempre per gradi.

Alcune note biografiche

Urbain Grandier divenne il curato della diocesi di Poitiers a Loudun, in Francia. Il sacerdote nacque nel 1590 in un villaggio della regione della Nuova Aquitania e all'età di 27 anni fu ordinato sacerdote. Urbain apparteneva a una famiglia benestante: figlio di un notaio reale di Sablé-sur-Sarthe.

Da subito si fa molti nemici, poiché si dice che il curato avesse sedotto molte donne, grazie alla sua innata vena di oratore e in particolare sulle sue idee riguardo la libertà di pensiero. Tra le sue numerose relazioni ci fu quella con la figlia del procuratore di re Louis Trincant. La ragazza appena quindicenne prendeva lezioni di latino dal curato, dalla quale ebbe un figlio.

Deciso di troncare quell'insana relazione, Grandier preferisce convolare a nozze con la nobile Madaleine de Brou. Gli attacchi alla sua persona non tardarono ad arrivare. Il sacerdote risponde alle accuse   tramite un opuscolo Traité contre le célibat des pretres, nel quale sottoscrive le sue ragioni perché l'avevano portato a sposarsi.

Durante la cerimonia fece tutto lui. sacerdote, testimone e sposo. A seguito fu arrestato per depravazione, ma rilasciato, e rientrato al paese con la moglie.

LA POSSESSIONE DELLE ORSOLINE

Tuttavia il peggio per Grandier doveva ancora accadere: il curato conobbe Jeanne des Agnes, madre superiora del convento delle Orsoline del villaggio di Loudun. La superiora gli propose l'incarico di confessore ufficiale della comunità.

Al suo rifiuto, la suora non accettò di buon grado, eleggendo per ripicca l'incarico a Mignom, da sempre acerrimo nemico di Urbain. Mignom in più di una circostanza cercò di denunciare l'altro sacerdote, perché uomo di Dio immorale. Sotto però queste accuse, gli storici sono convinti che si celasse l'ombra del potentissimo cardinale Richelieu, intento a far crollare l'intero paese di Loudun.

Come se non bastasse a questo clima di terrore, nel 1632 si abbatte la peste. Non passò molto tempo che le suore orsoline, in particolare la madre superiore iniziò a lanciare pesanti accuse nei confronti Urbain. Secondo la suora, il sacerdote grazie a un patto con Satana, era riuscito a prendere il controllo delle loro menti e possederle fisicamente ogni qualvolta lo desiderasse.

Nel villaggio le persone avevano sentito parlare di alcune suore in preda a delle convulsioni, altre parlavano delle lingue sconosciute, addirittura bestemmiavano l'altissimo sputando l'ostia. Difficile poter credere a simili accuse o se tutto ciò era sintomo di una isteria collettiva, magari dovuta anche dalla paura della peste.

Presto lo scandalo si allargò a macchia d'olio: 14 sorelle affermarono di aver visto lo spettro di Grandier aggirarsi per il convento e entrare e uscire dalle celle delle consorelle. Molte smisero di mangiare altre correvano nude sui tetti dell'edificio, la madre superiore di essere stata sedotta dal presbitero. 

Gli storici analizzando i documenti originali, sono convinti che la madre superiore architettò tutto questo piano per rovinare Grandier, riuscendo a soggiogare le altre suore con la storia della magia nera e patto con il Diavolo.

Il cardinale Richelieu da sempre avverso a Grandier, perché aveva difeso Loudun dai suoi piani criminali, riuscì quindi ad accusare il sacerdote, considerato colpevole a priori.


IL PROCESSO E LE TORTURE

Oramai il destino di Urbain Grandier sembrava inesorabilmente compromesso. Sottoposto da subito alla tortura dello stivaletto: ove lo strumento riuscì nel suo compito a spezzargli le ossa fino alla fuoriuscita del midollo. Pare che l'esecutore e un chirurgo di nome Mauonourry, consapevoli che Grandier fosse innocente abbiano perso il lume della ragione.

Nonostante le indicibili sofferenze, Grandier continuò a dichiarare la sua innocenza. I giudici però per farlo confessare, mostrarono dei documenti che si presume fossero falsi, nei quali recavano la firma in calce di Grandier e dei demoni, con i quali era sceso a dei patti. Claude Quillet, un amico del sacerdote cercò di difenderlo, ma la macchinazione del cardinale Richelieu non lasciò nessun spazio per la liberazione del mal capitato.

Urbain Grandier fu colpevole di stregoneria e condannato al rogo, il 18 agosto del 1634, solo dopo poche ore dalla prima sentenza. Ma che fine fece la moglie del sacerdote? Madeleine de Brou scappò di casa e si rifugiò da un cognato, ma fu lo stesso arrestata, ma all’improvviso il giudice Laubardemont comunicò l’interruzione del procedimento.

Invece la madre superiora des Anges, per intercessione di un esorcista gesuita riuscì a capire che le sue visioni e possessione provenivano da sue turbe psichiche interne. Qualche anno più tardi, la madre superiora scrisse un memoriale su ciò che si era verificato a Loudun, senza però ricordare di un innocente arso vivo, anche per colpa sua!



Commenti

Post popolari in questo blog

La Mummia di Altai: la Principessa Ukok di 4400 anni fa

Connessione con la festa di Samhain, e HALLOWEEN

Il Bosco delle Ombre