Elisabeth Volkenrath - la strega di Auschwitz



 Ogni volta che decido di parlare di qualche criminale nazista o di una persona che nella sua vita ha fatto delle azioni indicibili nei confronti di altri essere umani, sono perplesso come iniziare perché non vorrei cadere nello scontato. Con Elisabeth Volkenrath - la strega di Auschwitz ritorna la nostra rubrica delle Biografie Maledette, nella quale ho pubblicato una playlist con tutti gli altri video, condivisi dall'apertura de I Racconti del Pozzo.

Elisabeth Volkenrath, nasce a Swierzawa, un comune rurale della Polonia nel 1919, figlia di un dipendente forestale. Dopo aver terminato la scuola elementare, causa la situazione precaria della famiglia, inizia a lavorare come tata e lavapiatti, poi come aspirante parrucchiera.

Con lo scoppiò della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941 decide di arruolarsi nell'entourage delle SS, completando l'addestramento sotto l'occhio vigile di Dorothea Binz, supervisore presso il campo di concentramento di Ravensbrück 

Servizio nel campo di Concentramento Auschwitz

Nel marzo 1942 si offrì volontaria per il servizio  presso il lager e campo di concentramento di Auschwitz - Birkenau, lì le fu assegnato il lavoro di supervisore presso la sartoria dei prigionieri. Si narra che da subito iniziò ad abusare del suo potere con metodi crudeli. Al processo disse poi di essersi ammalata di tifo e ricoverata in ospedale.

Dopo la sua degenza in ospedale, a fine di dicembre 1942 torna a Birkenau, il suo incarico era quello di controllare la posta, in particolare di 30 prigionieri. Inoltre divenne la principale responsabile della distribuzione del vitto nel campo, che spesso faceva consegnare con razioni ancor più misere di quelle che il regolamento prevedeva. 

Il suo operato è eccellente per i gradi alti delle SS che la promuovono comandante del campo femminile, ancora una volta a Auschwitz, rimanendoci fino alla sua evacuazione nel gennaio 1945.

Servizio nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, arresto e reclusione

Nel corso dell'"evacuazione" Volkenrath lasciò Auschwitz e il 5 febbraio 1945 arriva presso il campo di concentramento di Bergen-Belsen , dove lavorò sotto gli ordini del comandante Josef Kramer. Secondo le sue stesse dichiarazioni, si ammalò di nuovo dopo alcuni giorni e, dopo una degenza in ospedale, riprese il suo lavoro di capo guardia solo il 23 marzo 1945.

Il 15 aprile 1945, il campo di concentramento di Bergen-Belsen fu liberato dalle truppe britanniche, che vi trovarono più di 10.000 morti e circa 60.000 sopravvissuti. Il personale del campo delle SS fu arrestato il 17 aprile 1945 e gli fu ordinato di rimuovere tutti i corpi e seppellirli in fosse comuni. Volkenrath fu arrestata assieme agli altri membri del personale del campo.

Nel maggio 1945, interrogata dagli investigatori del War Crimes Investigation Team (WCIT), con il supporto dell'interprete Hanns Alexander (sopravvissuta all'olocausto). Prima di questo interrogatorio, gli investigatori vennero a conoscenza della brutalità di Volkenrath, in base a delle dichiarazioni di ex prigionieri. 

Ella però negò di quelle accuse e del suo diretto coinvolgimento degli omicidi di massa all'interno delle camera a gas nel campo di concentramento di Auschwitz.

 In risposta alla domanda finale di Alexander: chi fosse il vero responsabile delle brutalità che avvenivano nel campo di concentramento di Auschwitz, Volkenrath fece il nome del comandante del campo Rudolf Höß e ​​anche quello del generale delle SS Heinrich Himmler. 

Condanna a morte 

Come tutti gli altri criminali nazisti anche Volkenrath nel processo Bergen-Belsen, fu incriminata per i crimini che aveva commesso ad Auschwitz e Bergen-Belsen. Pur sempre dichiarandosi innocente, e di non essere mai stata al corrente di quello che capitava all'interno di quelle docce.

Schiaffeggiò si qualche volta alcuni detenuti indisciplinati, per la salvaguardia e il mantenimento dell'ordine del campo. Disse ripetutamente delle condizioni catastrofiche nel quale versava il campo di concentramento di Bergen-Belsen.

Il 17 novembre 1945 assieme ad altre donne ufficiali fu giudicata colpevole e condannata a morte per impiccagione. L'11 dicembre Volkenrath e gli altri dieci detenuti furono trasferiti da Luneburgo al penitenziario di Hameln. Elisabeth Volkenrath fu impiccata per mano del boia britannico Albert Pierrepoint, il 13 dicembre 1945  alle 9:34.

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