Girolamo Segato ''l'Uomo che Pietrificava i Morti''



 Mappe geografiche e arti esoteriche, l'Arno e il Nilo, Firenze e la capitale dell'Egitto. Viaggi in luoghi remoti, piramidi e obitori, scoperte scientifiche fama e sfortuna, ingegno e corpi di pietra, volendo sfidare la stessa morte. Colui che poteva connettere tutto questo era Girolamo Segato.

Mente eccelsa di una professione molto particolare, Segato ebbe una grande notorietà negli ultimi anni della sua esistenza, e dopo la sua morte. Poi l'oblio come se qualcuno volesse celare le sue scoperte. 

Migliaia di visitatori che ogni giorno diretti a vedere le bellezze di Firenze scorrono di fronte alla sua tomba, sono all'oscuro di cosa fosse stato capace Girolamo Segato ''l'Uomo che Pietrificava i corpi''.

Alla sua morte, Segato portò con se nella tomba le sue scoperte, lasciando irrisoli tanti quesiti a 170 anni dalla sua dipartita. Perché quest'uomo fu denominato il mago egiziano? Quali segreti arcani aveva scoperto durante la sua lunga permanenza in Egitto? Come riusciva a pietrificare organi e arti umani? È incredibile che nel 2022 la scienza non sia riuscita a copiare i suoi procedimenti! 

Cartografo, viaggiatore , egittologo e naturalista, sono queste le qualifiche attribuite a Segato in 43 anni di vita. Un'esistenza fatta di scienza e mistero, iniziata il 13 giugno del 1792, in una stanzetta nell'ex Certosa di S. Marco a Vedana, in provincia di Belluno. Poco socievole e irrequieto come bambino, molto curioso però con studi regolari. All'età di 26 anni, Girolamo vede svoltare la sua carriera grazie all'incontro di un ricco mercante veneziano Annibale de Rossetti che gli offre di traferirsi in Egitto.

In Egitto stilò numerose carte geografiche e spedizioni su tombe di faraoni. L'Egitto cambia la visione della vita di Girolamo, che nel corso di 5 anni documenta ogni cosa che vede. Nei suoi diari racconterà di villaggi sperduti nei deserti e abitanti di colore bruno fuligginoso poco vestiti. (pausa con video di 7 secondi).

In terra egiziana Gerolamo è particolarmente coinvolto con il mondo delle piramidi: dove compie precisi rilievi quasi maniacali. Entra in alcune delle tombe più importanti, visita la piramide di Saqqara e poi quella dove riposa Narmer, il faraone della prima dinastia. Segato rimarrà all'interno di quest'ultima tomba per tre giorni e tre notti a fare misurazioni, raccogliendo materiale che darà vita al museo egizio di Berlino.

Ma non furono solo le piramidi e geroglifici ad affascinare il giovane egittologo italiano: Segato rimase sbalordito nel modo di conservare le salme da parte degli egiziani, attraverso il processo di mummificazione, e con quei processi di mummificazione fatte alle persone di estrazione più bassa, per il loro il viaggio eterno.

Nel 1823 fa rientro in Italia, da subito appare un'altra persona, prima a Livorno e poi a Firenze. Ufficialmente continua a svolgere la sua professione di cartografo, ma molto del suo tempo lo trascorre in gran segreto provando la pietrificazione dei tessuti umani. 

Così come gli veniva consegnato qualche campione dagli studenti di medicina dell'ospedale di santa Maria novella: mani, volto, busti, capelli divenivano rigidi, mantenendo lo stesso colore e volumi originali.

In base a una lettera dell'epoca scritta da uno scienziato Gaetano Mazzoni, Girolamo Segato trovò il segreto in una antica pergamena egizia. Benché intorno a Segato è rimasto quell'alone di magia, i suoi procedimenti di fissare colori negli arti e nelle mani corrispondevano a una rigorosa propensione della Scienza Occidentale del 1820.

Segato ricorderà per le sue opere, un personaggio vissuto a Napoli anni prima, il principe di San Severo, perseguitato dalla fama di negromante in una città come quella partenopea molto superstiziosa. Mentre invece fu un uomo di una cultura enciclopedica.

Oggi a differenza del principe di San Severo, le realizzazioni di Girolamo hanno trovato posto al museo anatomico della facoltà di medicina di Firenze. Nonostante questa sistemazione, su di lui continua ad aleggiare la fama di occulto e mistero.

Nonostante appaia difficile dividere Segato al mondo occulto, è giusto rilevare nelle sue opere una vena artistica annessa, ma anche una profonda ricerca.

Ostacolato soprattutto da luminari dell'epoca, si calunniò sull'operato di Segato deviato dalla magia egiziana. Difeso da Gregorio XVI, ma non servì a nulla, fu costretto a distruggere tutti i suoi appunti dopo l'ennesimo rifiuto, questa volta fatto dal Granduca di Toscana, al quale aveva offerto un tavolo di carne pietrificata in cambio di finanziare le sue ricerche.

Si racconta che sul punto di morte avesse deciso di rilevare il suo segreto all'amico Pellegro (Pellegrini). Girolamo Segato muore il 3 febbraio 1836 a 44 anni a causa di una polmonite fulminante. Grazie alla sua sempre più crescente fama fu sepolto presso la Basilica di Santa Croce.

Pochi minuti dopo la sua morte, la sua casa fu presa d'assalto alla ricerca di documenti e cimeli. Gli furono addirittura strappati i baffi e la barba. La sua lapide recita '' "Qui giace disfatto Girolamo Segato, che vedrebbesi intero pietrificato, se l'arte sua non periva con lui. Fu gloria insolita dell'umana sapienza, esempio d'infelicità non insolito".

Commenti

Post popolari in questo blog

La Mummia di Altai: la Principessa Ukok di 4400 anni fa

Connessione con la festa di Samhain, e HALLOWEEN

Il Bosco delle Ombre