Becerrillo: Il terrificante cane da guerra dei conquistadores spagnoli



Tra il XV° e XVII° secolo i conquistadores spagnoli iniziarono a impiegare una nuova razza di cani da guerra, animali di stazza possente e con effetti devastanti per chi cadeva sotto le loro enormi fauci. Questo tipo di cane era il Becerillo. In virtù delle sue dimensioni, i guerrieri dell'epoca iniziarono a soprannominarlo come ''il toro addestrato per uccidere''.

In effetti, Becerrillo dovrebbe significare proprio "Piccolo toro, un mastino dalla pelle rossa, occhi marroni, di proprietà dell'esploratore spagnolo Juan Ponce de León, poi affidato a conquistadores del calibro di Diego Guilarte de Salazar e Sancho de Aragón.

Sembrano incerte le origini del Becerrillo, tuttavia si pensa che possa essere nato proprio nelle Americhe. Le prime notizie su di lui risalgono al 1511 come un cane possente, sportivo e soprattutto aveva già preso parte a delle battaglie.

 Si dice che lo stesso Cristoforo Colombo ammaliato dalla potenza di questo cane decise di acquistarne per difesa personale.

Ponce de León fu un bravo addestratore, infatti l'animale era in grado di distinguere gli spagnoli dagli indigeni, cercare di abbattere, meglio sbranare quest'ultimi se fatti prigionieri e cercavano di scappare.

Bartolomé de las Casas, storico e cronista spagnolo del XVI° secolo, disse in una delle sue cronache ''Il Becerrillo attacca i suoi nemici con una ferocia inaudita e al contempo difende gli spagnoli con grande coraggio''. Gli indigeni hanno più paura di dieci soldati assieme a un solo Becerrillo, che di fronteggiare cento soldati, ma privi del loro cane''

Questo cane era incredibilmente abile nel rintracciare, uccidere e terrorizzare i nativi, che riusciva da solo a sostituire 50 soldati 

Ma vi è pure un racconto dove questo temibile animale salvò una vita umana: I conquistadores accampati fuori dall'insediamento di Caparra a Porto Rico avevano deciso di trovare qualche innocente da schernire.

Il bersaglio fu un individuato in una povera donna, che con la scusa di consegnare un foglio fasullo al governatore, alle sue spalle Salazar liberò il suo cane per ucciderla. Mentre il cane era ormai in procinto di attaccare la vecchia, ella in ginocchio implorò l'animale '' Ti prego, signore mio cane. Sto portando questa lettera ai cristiani''.

Ma come in tutte le cose, vi è un epilogo. Una mattina del 1514, gli indigeni caraibici dell'isola di Vieques catturarono Sancho de Aragón. Becerrillo inseguì i rapitori del suo padrone, che facendosi strada in un fiume accerchiarono lo stesso cane. L'animale fu travolto da una raffica di frecce. Lasciato inerme, morì qualche istante dopo.  I soldati spagnoli gli diedero una degna sepoltura.

CANI DA GUERRA NELLA STORIA 

Già 1000 anni prima di Cristo, i cani venivano utilizzati come potenti armi da guerra da molti eserciti. L'impero romano, ma ancora primi egizi, assiri e poi britannici hanno addestrato cani dediti al combattimento.  Alcuni storici asseriscono che il cane divenne il miglior amico dell'uomo già di 50.000 anni fa.

Il primo bollettino da guerra che vide i cani partecipare attivamente a una battaglia, proviene da una fonte classica riguardante Aliatte re di Lidia. Il sovrano scrisse che quei cani  furono protagonisti di una ferocia inaudita: attaccarono e uccisero gli invasori in una battaglia contro i Cimmeri intorno al 600 a.C.

L'imperatore Serse I di Persia, nel 480 a. C invase la Grecia, e portò al seguito delle sue truppe centinaia di segugi indiani. Si racconta che i cani da guerra furono presenti persino nella battaglia di Maratona, tra i Greci e l'Impero Persiano.

Secoli dopo, anche l'Esercito Romano inizia a utilizzare varie razze di cani da lavoro e da guerra. In particolare, il  Canis Molosso o Molosso, allevato unicamente per combattere. Gli stessi guerrieri celtici in Scozia, lanciarono i loro mastini inglesi contro le truppe di Cesare nel 55 a.C. I mastini sono una delle razze di cani da guerra più antiche citate, poiché Cesare li descrisse nei suoi resoconti.

Nel 1493, Cristoforo Colombo sbarcato nel Nuovo Mondo usò i cani come arma da combattimento contro gli indigeni, affinché questi si disperdessero, senza fermare il suo sbarco avvenuto in Giamaica nel 1494. Ancor più decisivi l'impiego di cani da parte di Colombo fu nella battaglia di Vega Real nel 1495.

Per ogni successivo viaggio nella Americhe, i conquistadores portarono assieme alla flotta anche centinaia di cani. La razza più possente era il mastino, che poteva pesare fino a 250 libbre (113 kg). Grazie alla sua mascella riusciva a disintegrare le ossa di una mano. Le loro massicce dimensioni e il loro feroce aspetto incutevano terrore tra la popolazione nativa, che mai aveva visto simili esemplari.

 Famosi conquistadores, come Balboa, Velasquez, Cortes, De Soto, Toledo, Coronado e Pizarro, usarono tutti i cani come strumenti di sottomissione e come forma di guerra psicologica nei confronti degli indigeni. 

Juan Ponce de León, alto funzionario militare del governo coloniale di Hispaniola, ebbe il merito di introdurre la terribile razza di cani chiamata Becerrillo, del quale abbiamo parlato a inizio video!


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