L' ORRIBILE OMICIDIO DI BRIDGET CLEARY: SCAMBIATA PER FATA

  Gli omicidi lasciano sempre un senso di vuoto e malinconia, ma non basta, ci sono certi delitti che ti lasciano senza parole. Uno di questi è la terrificante morte di Bridget Cleary, ancora giovanissima che perì per mano dell'orco e ignorante marito. 

La scoperta raccapricciante del corpo della povera donna divenne un enorme caso mediatico da parte della stampa, e il processo fu seguito dai giornali di tutta l'Irlanda e del resto del Regno Unito.

Ma andiamo per gradi di come si conviene: Bridget Cleary nacque in Irlanda nel 1869, precisamente nella contea di Tipperary, che come in altre contee irlandesi, le credenze tradizionali su spiriti e fate erano molto radicate nelle persone.

A 18 anni si sposa con un certo Micheal Cleary, che lavorava come bottaio, mentre Bridget faceva l'apprendista sarta. Dopo la morte della madre, la coppia continua a badare l'anziano padre. Il Cottage nel quale risiedevano aveva la nomea di strano posto: i vecchi del villaggio parlavano di un posto maledetto, poiché si pensava che originariamente fosse luogo sacro appartenente alle fate. 

C'è da dire che per l'epoca Bridget era una donna abbastanza emancipata, infatti continuò a lavorare intraprendendo un business di allevamento di polli. Nel marzo del 1895, si iniziò a vociferare di Bridget molto malata. Il 13 marzo, il dottore del villaggio andò a visitarla a casa sua, diagnosticandole una brutta polmonite, altri asseriscono bronchite.

Fu avvisato lo stesso sacerdote per darle l'estrema unzione. Ma alcuni conoscenti, gli stessi familiari e soprattutto il marito erano convinti che la ragazza fosse posseduta da una fata del male. Decisero perciò di affidarsi a dei riti e rimedi casalinghi. 

Ma gli avvenimenti precipitarono ancora di più. Il 16 marzo del 1895 cominciò a circolare la voce che Bridget Cleary fosse scomparsa. La polizia iniziò a cercarla, il primo indiziato per la scomparsa della donna fu proprio il marito Micheal, poiché disse di fronte a dei testimoni che quella donna non era sua moglie. Secondo lui Bridget era stata rapita dalle fate.

Una settima dopo, ecco l'amara scoperta: il 22 marzo in una fossa poco profonda viene ritrovato il cadavere bruciato di Bridget. Nove persone, incluso Michael furono accusate della sua scomparsa. La supervisione del medico legale, accertò che il corpo di Bridget venne dato alle fiamme in maniera volontaria.

PROCESSO

Il processo ebbe inizio nell'aprile dello stesso anno. Mesi più tardi, il tribunale emise la sentenza incriminando per la morte di Bridget cinque persone: il marito Micheal, il babbo di Bridget Patrick Boland; Mary, James e Patrick Kennedy.

Il pubblico ministero fece un quadro più dettagliato dell'ultimo giorno di vita della povera Bridget. Il 15 marzo 1895 fu convocato padre Ryan per fare visita alla giovane donna. Michael riferì al sacerdote di non aver somministrato a sua moglie la medicina prescritta dal medico, perché non nutriva nessuna fiducia in quell'uomo.

L'uomo optò per rimedi più tradizionali, coadiuvato dal sapere di amici del villaggio. Tuttavia, padre Ryan diede la comunione a Bridget, ignaro di quello che stava per accadere, se ne andò. Nel cuore della notte vicini e parenti tornarono a casa Cleary, convinti che quella malata non era Bridget, ma sotto spoglie di una fata.

Non lucido mentalmente, Michael disse di essere certo che una fata maligna aveva preso le sembianze di sua moglie. Un certo Denis Ganey preparò una pozione di erbe velenose da far bere a Bridget. Il rituale prevedeva che la pozione fosse bevuta con del latte fresco. L'intruglio aveva il fine di rilevare la vera identità della donna.

Patrick Boland e Micheal Clery iniziarono a porre ostinatamente la stessa domanda: Bridget Boland sei la moglie di Micheal?. Ad ogni risposta non esaudiente, l'uomo la colpiva con un bastone. 

Disperata continuava ad asserire di non essere un changeling. Colti da una pazzia collettiva, Michael e i presenti, gli lanciarono la propria urina, considerato un rimedio per scacciare le fate.

L'interrogatorio divenne ancora più serrato: Michael ordinò a James e William (cugini di Bridget), di sollevarla dal letto, iniziando anche loro a picchiarla. Poi portata in cucina, le fecero porgere la testa nel camino, procurandole delle ustioni con un ferro rovente.

Tuttavia, spaventati da tanta violenza, e vedendo Michael pronto a colpire chiunque cercasse di dissuaderlo dell'assurda teoria: il padre di Bridget, Johanna, la sua famiglia, Jack Dunne, si nascosero in camera da letto. 

Michael continuò a bastonare la moglie, fino che Bridget non cadde a terra priva di sensi. Non contento, diede fuoco alla sottoveste della moglie, che probabilmente non ancora morta, perì arsa viva.

Anche sotto udienza, Michael continuò a dire che quella non era la moglie, ma una fata maligna. Patrick Kennedy fu condannato a cinque anni di lavori forzati, Michael Kennedy a sei mesi, mentre James a diciotto mesi di lavori forzati. Il padre invece, Patrick Boland a sei mesi di e John Dunn a tre anni .

Più severa fu la pena inferta a Micheal, ma secondo noi non giusta. Ritenuto colpevole di omicidio colpevole: Michael Cleary fu condannato a 20 anni di lavori forzati, ma rilasciato dopo 15 anni di prigione. Il 28 aprile 1910 si trasferisce a Liverpool, per poi emigrare in Canada il 14 ottobre dello stesso anno.

Lo scrittore EF Benson si interessò notevolmente al caso, pubblicando un articolo dal titolo "The Recent 'Witch-Burning at Clonmel'". Il caso di Bridget Cleary fu popolarmente descritto come ''L'ultima Strega d'Irlanda'', anche se mai si parlò di sabba o patto con il diavolo. 

In conclusione, abbiamo descritto una tragedia immane fatta al cospetto di tanta ignoranza contro una ragazza ammalata solo di bronchite.

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