Quando ROMA cambiò NOME in COLONIA COMMODIANA

 

Ci fu un tempo che Roma cambiò nome in Colonia Commodiana. Partiamo dalle origini. Il protagonista è un imperatore romano Commodo, figlio di Marco Aurelio, che succedette al padre nel 180 a.c., nonchè appartenente alla dinastia degli Antonini.

Per quanto le cronache descrivono Commodo come un imperatore crudele e depravato, ma fu esempio di tolleranza religiosa, mettendo a termine le persecuzioni contro i cristiani. 

Al contrario del padre grande letterato e filosofo, preferiva i giochi dell'Arena, il quale stesso imperatore si cimentava mostrando le sue virtù balistiche, sotto nome di Ercole Romano, in special modo quando organizzò una serie di giochi nel 192.

Il suo comportamento bizzarro portò i senatori a screditarlo del suo ruolo. Commodo fece anche di meglio, instaurò un regime tirannico fino a decidere di mutare il nome di Roma in Colonia Commodiana, denominando anche lo stesso senato in Senato della Fortuna Commediana. Praticamente come altri imperatori romani, Commodo era sommerso della sua megalomania.

Come spesso è accaduto per altri imperatori romani, anche Commodo fu assassinato. Il 31 dicembre 192 durante un banchetto gli fu avvelenato il vino. Fortuna volle che l'imperatore decise di ritirarsi perché si sentiva appesantito dai troppi pasti. Chiese ai suoi servi di aiutarlo a vomitare, salvandosi cosi in maniera casuale. 

A quel punto per paura di essere scoperti, i congiurati chiesero aiuto a Narcisso, campione dei gladiatori. L'uomo spinto da una lauta ricompensa strangolo o forse trafisse Commodo nei bagni. Dopo poco tempo, Narcisso fu condannato dal nuovo imperatore.



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