I BAGNI DI LUIGI XIV

 

I BAGNI DI LUIGI XIV

Il Re Sole si fece costruire un intero appartamento al piano terra di Versailles a scopo di balneazione. C'era persino l'acqua corrente e in mezzo una grande vasca di marmo, in cui trascorreva molte ore in compagnia di Madame de Montespan.

Nello stesso appartamento erano presenti altre vasche più piccole, nelle quali Louis poteva fare il bagno in compagnia di un amico o di due nuove amanti. La grande vasca di Luigi XIV era ottagonale è costituita da un unico blocco di marmo. Vi si accedeva per mezzo di quattro piccoli gradini, nei due fori usciva l'acqua corrente. Questa incredibile opera è ancora presente a Versailles. 

FARE IL BAGNO IN ACQUA CALDA ERA PERICOLOSO

Effettivamente qualche nobile ci teneva alla propria igiene personale, e si prestava a fare il bagno, ma non si lavava così frequentemente come una persona attuale. Si pensava che fare il bagno con l'acqua calda fosse dannoso per la salute. L'acqua calda apri i i pori della pelle.

I nobili in quel periodo erano a conoscenza di questa cosa, c'era la convinzione che le malattie anche quelle più mortali potevano insinuarsi nel corpo attraverso la pelle. Anche perché l'acqua era stagnante, quindi più sporca.

Nella stagione estiva si facevano ovviamente i bagni nei fiumi, vestiti adeguatamente per l'occasione, ma i bagni veri è propri nelle vasche erano rari.

Il bagno caldo potevano permetterselo solo i ricchi. L'acqua pulita doveva essere prelevata, riscaldata e portata attraverso interminabili corridoi per essere poi versata in una pesante vasca di metallo ricoperta di lino, in modo che il bagnante non si ustionasse il sedere sul metallo caldo, quindi la vasca doveva essere nuovamente svuotata. Al sapone si preferivano  gli oli profumati che venivano versati nell'acqua.

Secondo lo standard dell'epoca chi riusciva a fare almeno 2 bagni al mese era considerato una persona pulita. La routine prevedeva la mattina di lavarsi le mani e il viso, a seguire un rapido lavaggio nel resto del corpo sotto forma di "sfregamento".

Panno non acqua

 Alcuni preferivano un panno umido, altri essere strofinati con profumi, meglio ancora con panni imbevuti di alcool. Luigi XIV in particolare veniva strofinato ogni giorno con stracci imbevuti di alcool. Una volta in carrozza disse a Madame de Montespan che i profumi gli facevano venire il mal di testa.

L'essere strofinato dai servi, faceva parte dell'igiene per un nobile. L'atto di alzarsi e farsi vestire da altri avveniva a seconda del rango della persona Mentre Luigi XIV può essere visto come qualcuno che a modo suo ci tenesse alla propria igiene personale, si diceva a corte che Claire-Clémence de Maillé la Princesse de Condé, moglie di le Grand Condé, emanasse un odore così forte dalle sue ascelle da far venire il conato di vomito.

Ciò che si pensasse mantenesse pulita una persona, non era necessariamente il lavaggio e l'acqua, ma bensì il lino: biancheria intima, lenzuola. C'era la convinzione che questo tessuto assorbisse lo sporco e gli odori.

Quindi per un nobile cambiare quotidianamente le lenzuola era d'obbligo, così come cambiare la biancheria intima. Luigi XIV in questo era maniacale, sfoggiava differenti camicia di lino più volte al giorno e così facevano la maggior parte dei nobili. Non era solo per sembrare puliti, ma anche per ostentare la propria ricchezza. 

Tra tutto i nobili, Madame de Montespan aveva una incredibile scelta di abiti. Gli abiti di corte dovevano essere realizzati con tessuti specifici e soprattutto le vesti di stato, quelle indossate per le grandi feste  ricevimenti, costavano più di quanto alcuni nobili guadagnassero in un anno. Lavare quei tessuti in alcuni casi era quasi impossibile.

IGIENE DENTALE

Avere dei denti bianchi e in buono stato era visto di buon grado da parte dei nobili. Nel XVII secolo, il cortigiano aveva diversi tipi di polveri che venivano strofinate sui denti. Di solito le polveri erano estratte di salvia, menta e rosmarino, fino  alla cenere. 

Esistevano anche dei tipi di collutori, alcuni a base di aceto o vino, altri al miele. Per strofinare le polveri sui denti si potevano usare le dita o piccoli aggeggi di legno avvolti nel lino.

Tutto ciò, ovviamente, non era sufficiente per l'igiene orale, esistevano già degli spazzolini ma non erano efficaci come quelli attuali. Quando Luigi XIV sposò Maria Teresa d'Austria, i suoi denti erano già in pessime condizioni. Il re amava molto il cioccolato e lo zucchero.

 Lo zucchero era un alimento che solo i ricchi potevano permettersi, per questo per mostrare il loro status aggiungevano lo zucchero nella maggior parte dei piatti, persino nelle polveri che avrebbero dovuto mantenere i denti puliti. 

Non esisteva nemmeno il dentista e l'alito della maggior parte dei cortigiani lasciava l'altra persona accanto senza respiro.

Anche se un cortigiano poteva fare tutto ciò che era in suo potere per mantenersi pulito,  poteva lo stesso emanare un odore terribile a causa degli indumenti che indossavano. 

Se la biancheria come camicie  poteva essere bollita e lavata con relativa facilità, i tessuti che venivano indossati sopra gli indumenti intimi rimanevano quasi sempre sudici.

In conclusione vivere a Versailles nel XVII secolo non era di certo facile per la scarsa igiene dei cortigiani e visitatori. Ed era ancor più un'impresa stabilire dei contatti fisici con le persone.

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