PRIMA GUERRA MONDIALE: Sfide Alimentari in Trincea

  

Quando pensiamo al primo conflitto mondiale, ci vengono in mente immagini di ragazzi pronti a dare la propria vita dietro una trincea di montagna. Eppure, la Prima Guerra Mondiale fu anche altro. Per esempio è interessate venire a conoscenza di quale fossero i cibi per sfamare le truppe, del freddo e della sofferenza che patirono durante le estenuanti giornate invernali nelle trincee, e quelle condizioni estreme che portarono alla morte migliaia di giovani, senza essere stati colpiti da un'arma nemica.

SFIDE ALIMENTARI

Possiamo affermare con certezza che al fronte i soldati italiani mangiavano cibo in scatola, come carne in scatola e fagioli, insieme a pane, formaggio e frutta secca.

 Spesso il cibo era di scarsa qualità e molti di loro soffrivano di carenze nutrizionali. Inoltre, il cibo doveva essere trasportato per lunghe distanze e spesso diventava deteriorato durante il trasporto. Quando era possibile si faceva affidamento ai viveri della popolazione locale per supplementare la loro dieta.

Gli ufficiali e i militari e quelli di grado più elevato, di solito avevano accesso a cibo di qualità leggermente superiore rispetto ai soldati semplici. Tuttavia, anche il cibo degli ufficiali non era eccelso e carente dal punto di vista nutrizionale. Inoltre, i soldati del fronte spesso erano costretti ad accontentarsi di razioni precotte e cibo in scatola mangiati freddi. 

Essendo il cibo in scatola un alimento non eccelso, spesso portava i soldati ad avere  problemi di salute, creando oltre una scarsa nutrizione,   carenze di vitamine e minerali, oltre che a problemi di stomaco come la dissenteria. Come se non bastasse molti soldati soffrivano anche di malattie legate allo stile di vita del fronte, come il tifo e il colera.

CIBO PER LE TRUPPE STRANIERE

Il cibo in scatola e precotto era un must praticamente per tutti i soldati di diverse nazionalità per sopravvivere al fronte. Tuttavia, ogni paese aveva le proprie tradizioni culinarie e modi diversi di approvvigionare il cibo per i propri militari. Ad esempio, i soldati britannici spesso ricevevano razioni di carne in scatola, fagioli, biscotti e tè, mentre i soldati francesi avevano accesso a una maggiore varietà di cibo, come carne fresca, formaggio e vino. 

I soldati tedeschi, d'altro canto, spesso mangiavano cibo in scatola come carne in scatola e fagioli, insieme a pane e margarina. Come possiamo vedere, il cibo disponibile dipendeva dalle tradizioni culinarie del proprio paese e dalla disponibilità di rifornimenti.

FREDDO E SOFFERENZA

Un altro nemico per i soldati era il freddo durante le stagioni invernali, soprattutto quando erano a molti metri di quota nei fronti delle Alpi. Gli indumenti dati non era sufficienti per fronteggiare l'ipotermia e congelamento. 

Inoltre, le trincee erano spesso allagate e i soldati dovevano lottare per mantenere asciutti i loro indumenti e il loro equipaggiamento. Esistevano delle stufe portatili e coperte per tenersi caldi durante la notte, ma spesso il freddo era così pungente che le ore di buio diventavano un supplizio. 

 Ma ciò che portava ancora di più una condizione di frustrazione specialmente in inverno, erano le pessime condizioni delle trincee, spesso con molta neve e il terreno congelato, e i soldati dovevano lottare per mantenere asciutti i loro indumenti e il loro equipaggiamento.

Inoltre, il freddo intenso e il vento potevano rendere difficile il sonno e il riposo, il che poteva portare a una maggiore stanchezza e a una minore capacità di combattimento. Gli uomini dovevano fare del loro meglio per mantenere calde le trincee, ma il fango (l'eterno nemico) era un problema comune, soprattutto nei periodi che le condizioni meteorologiche erano piovose e avverse. Camminare e dormire nel fango poteva essere estenuante e poteva portare a problemi di salute come il congelamento e l'ipotermia.

BRONCHITI E CONDIZIONI ESTREME

Molti soldati si ammalavano  di bronchiti a causa delle condizioni estreme in cui dovevano vivere. Le trincee erano spesso umide e fredde, il che poteva facilitare la diffusione delle infezioni respiratorie. Inoltre, i militari erano esposti a gas tossici durante le battaglie, il che poteva danneggiare i polmoni e rendere i soldati più suscettibili alle infezioni respiratorie.

 La bronchite è un'infiammazione dei bronchi, i tubi che trasportano l'aria dai polmoni alle vie respiratorie, quando non veniva curata in tempo, i militari necessitavano un ricovero in ospedale, oppure poteva portare a condizioni anche più estreme.

IGIENE PERSONALE

Anche l'igiene personale era pressoché nulla durante la Prima Guerra Mondiale, i soldati avevano scarse opportunità di lavarsi in trincea. Capitava che i più temerari facevano un bagno in qualche fiume o lago non distante anche con zero gradi. 

Sapone e spazzole venivano date in dotazione alle truppe, spesso però questi oggetti venivano persi o si usuravano con le condizioni metereologiche.  Nonostante ciò, alcuni soldati si rasavano regolarmente e si lavavano il viso con acqua fredda per mantenere la pelle pulita e prevenire il mal di testa.

CONCLUSIONE

Come abbiamo visto la Prima Guerra Mondiale per i soldati al fronte non fu solamente combattere contro altri uomini, ma fu soprattutto fronteggiare condizioni al limite della resistenza psicologica. Non per altro alcuni militari soffrivano di stress non solo da combattimento, ma perché prigionieri di un'esperienza drammatica sotto tutti i punti di vista.  

Nonostante tutto questo, i soldati continuarono a resistere, poiché motivati ​​dall'amore per la propria patria e dal senso del dovere, sapendo che in ogni stante potevano morire e non tornare più a casa!


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