Quei CINQUE Interminabili INVERNI nei LAGER pronto


Cinque lunghi e interminabili inverni, è questo una delle tante pene e tormenti che i prigionieri furono costretti a patire all'interno dai Lager Nazisti!

In Polonia gli inverni erano estremamente rigidi: 5 mesi dove le temperature scendevano sollo i zero gradi. Come se non bastasse, le baracche in cui i prigionieri erano costretti a dormire erano spesso mal costruite e mal riscaldate.

Di solito i letti di legno erano senza coperte o materassi. Inoltre, la maggior parte dei deportati indossava abiti leggeri e inadeguati per le condizioni meteorologiche, e spesso non potevano utilizzare scarpe adeguate per camminare nella neve e nel ghiaccio.

Come se non bastasse, il lavoro forzato all'aperto era un'altra fonte di sofferenza, poiché le persone costrette a lavorare in condizioni climatiche estreme senza riparo o protezione. Molti di loro morivano a causa dell'ipotermia o di altre complicazioni legate al freddo. Ovviamente, ogni minuto sembrava diventare un'eternità, al fronte delle temperatura sotto zero e condizioni di vita disumane e senza rispetto per la vita umana!

Quali metodi usavano i deportati per riscaldarsi? 

I prigionieri nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale avevano pochi mezzi per riscaldarsi. Le baracche in cui erano costretti a dormire erano spesso mal costruite e mal riscaldate, e i deportati non avevano accesso a fonti di calore come stufe o caminetti. Alcuni di loro cercavano di riscaldarsi condividendo il letto con altri prigionieri della stessa camerata per creare calore corporeo. 

Altri provavano di creare un po' di calore accendendo piccoli fuochi all'interno delle baracche, ma questo era vietato e poteva portare a punizioni severe, fino a essere condannati a morte. Fuori ma anche dentro le baracche. Se le poche forze ancora lo consentivano, qualcuno cercava di tenersi caldo muovendosi, ma rimaneva lo stesso una vacua speranza per proteggersi dal freddo intenso.

ANCHE I BAMBINI

Sfortunatamente, anche i bambini prigionieri dei campi di concentramento nazisti soffrivano terribilmente a causa del freddo invernale e delle condizioni generali del campo. Come gli adulti, anche i più piccoli obbligati a dormire in baracche sovraffollate e mal riscaldate, spesso senza coperte o materassi. 

Non c'era distinzione tra grandi e piccoli, tutti dovevano compiere il loro sacrificio di compiere lavori estenuanti e privi di ogni forma di dignità per un essere umano. Quasi quotidianamente la fatica disumana, il freddo la privazione di un'alimentazione adeguata portava alla morte. 

Malattie non curate ai bronchi causavano polmoniti croniche e fatali. Tuttavia, nell'oblio del male più totale, alcuni hanno trovato la forza di resistere e sopravvivere alle condizioni estreme, dimostrando una straordinaria resilienza e determinazione dell'essere umano.

SADISMO 

I campi di concentramento nazisti erano principalmente dalla SS (Schutzstaffel), un'organizzazione paramilitare del Partito Nazista. La SS era responsabili della gestione dei lager e della selezione dei prigionieri e della loro assegnazione alle diverse categorie di lavoro. I comandanti dei campi di concentramento erano membri della SS e rispondevano direttamente al Reichsführer-SS Heinrich Himmler, che era il capo della SS e uno dei leader più potenti del Terzo Reich.

La decisione di far soffrire i prigionieri nei campi di concentramento era presa dai leader nazisti, che vedevano i prigionieri come "essere inferiori" e li trattavano come tali. I nazisti avevano una politica di "annientamento attraverso il lavoro" per i prigionieri, cercando di sfruttare il loro contributo fino alla morte.

 Non solo i nazisti non prendevano in considerazione la loro vita umana, ma il tutto era architettato per essere il più inumane possibile, al fine di intimidire e sottomettere i prigionieri.

PSICOLOGIA CRUENTA

I nazisti utilizzavano la psicologia della repressione e della sofferenza per spezzare la volontà dei prigionieri nei campi di concentramento. Il loro fine era quello che i prigionieri si sentissero impotenti e privi di speranza, in modo da poterli controllare e sfruttare. 

L'uso della violenza, la minaccia, l'isolamento, la privazione del sonno e dei bisogni primari, la mancanza di cure mediche e la repressione psicologica erano tutti strumenti utilizzati dai nazisti per spezzare la volontà dei prigionieri. 

Auschwitz è stato uno dei campi di concentramento più famosi e noti della Seconda Guerra Mondiale, ed è stato utilizzato sia come campo di concentramento che come campo di sterminio. Le condizioni di vita e di lavoro per i prigionieri in Auschwitz erano estremamente dure e insalubri, con una mortalità molto alta.

Tuttavia, non si può affermare che Auschwitz fosse il campo di concentramento più duro per i prigionieri, poiché tutti i campi di concentramento nazisti erano progettati per essere inumani e le condizioni variavano da campo a campo. Ad esempio, alcuni campi Sobibor o Treblinka, che erano campi di sterminio.



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