La biblioteca di Alessandria: una Fine Oscura
La biblioteca di Alessandria, in Egitto, era uno dei più grandi e importanti depositi di conoscenza del mondo antico. Fu costruita intorno al 300 a.C dal re Tolemeo I Sotere e divenne uno dei principali centri di studio e di diffusione del sapere. Tuttavia, la sua esistenza è stata breve e non ci sono fonti certe su come sia stata distrutta.
Al suo interno si potevano trovare raccolta di manoscritti e testi dell'antichità, principalmente incentrata su argomenti come la filosofia, la letteratura, la medicina, l'astronomia, la matematica e la geografia. Gli studiosi dell'epoca erano principalmente interessati a documentare e preservare le conoscenze esistenti.
TEORIA DEL COMPLOTTO
DECLINO E DISTRUZIONE
Secondo alcune delle notizie più comuni, vi furono differenti fasi di declino della biblioteca, ma la più famosa è attribuita a quella che nel IV secolo d.C. durante la guerra tra l'Impero romano e l'Impero persiano, durante un assedio della città da parte dei persiani, la biblioteca sarebbe stata incendiata accidentalmente, distruggendo gran parte dei suoi tesori.
Altre fonti storiche sostengono che la biblioteca sia stata distrutta dalle fiamme durante un incendio scatenato dalle truppe romane di Alessandro Severo nel III secolo d.C.
Ma c'è anche chi è convinto della teoria che questo luogo del sapere non fu cancellato da un singolo evento, ma gradualmente attraverso il tempo, e che gran parte delle opere andate perdute lo siano state, perché non erano più considerate utili o interessanti dai successori dei Tolomei.
Se così fosse, la libreria fu gradualmente abbandonata e smantellata nel corso dei secoli, a causa di diversi fattori come la mancanza di fondi, l'interesse limitato delle autorità politiche dell'epoca e l'evoluzione delle tecnologie di conservazione dei libri.
La biblioteca di Alessandria era famosa per la sua raccolta di manoscritti antichi, che coprivano una vasta gamma di argomenti, tra cui la letteratura, la filosofia, la storia, la medicina e la matematica. Molti dei manoscritti erano scritti su papiro. La biblioteca era anche famosa per la sua attività di copiatura e di traduzione, che ha permesso di conservare e diffondere il sapere antico.
Si stima che la biblioteca potesse contenere fino a 700.000 volumi, Tra i libri vi erano molte opere di autori antichi, tra cui: Omero, Eschilo, Sofocle, Erodoto, Platone e Aristotele e anche testi di medici e matematici antichi.
I libri che erano conservati lì provenivano da molte fonti differenti, tra cui libri originali scritti da autori antichi, copie di libri scritti da autori antichi e traduzioni di libri scritti in lingue straniere.
Per quanto riguarda la sua collezione di libri, si pensa che gran parte degli antichi testi sia stata acquisita attraverso due principali modalità: l'acquisto e la copia dei manoscritti provenienti da tutto il mondo antico e la richiesta di donazioni da parte di studiosi e sovrani.
Nel periodo ellenistico, Alessandria era un importante centro culturale e commerciale, il che rendeva la città un luogo di grande interesse per i commercianti di libri.
Essi viaggiano da tutta l'antica Grecia, dall'Egitto, dalla Mesopotamia e da altre parti del mondo per acquistare, scambiare o vendere libri nella città. Questi commercianti fornivano alla biblioteca libri di ogni genere, incluso opere letterarie, storiche, scientifiche e filosofiche.
I rotoli venivano spediti via mare o via terra, e venivano poi acquisiti dalla biblioteca attraverso acquisti, donazioni o scambi con altre biblioteche. La biblioteca di Alessandria aveva una politica di acquisizione aggressiva, mandando ambasciatori in tutto il mondo per cercare e acquisire manoscritti.
I rotoli di papiro venivano spesso importati dall'Egitto e dai paesi vicini, mentre i rotoli di pergamena venivano prodotti principalmente in Asia Minore, Siria e Grecia.
Inoltre, la biblioteca aveva anche dei copisti dedicati, che si occupavano di copiare i manoscritti che venivano inviati alla biblioteca o che venivano richiesti da studiosi e sovrani. In questo modo, la biblioteca riusciva ad acquisire copie di testi provenienti da diverse parti del mondo antico.
DOVE FU COSTRUITA LA BIBLIOTECA DI ALESSANDRIA
Il luogo esatto dove è stata costruita la biblioteca di Alessandria non è di facile collocazione. Tuttavia, le fonti storiche indicano che la biblioteca fu costruita nel centro della città, vicino al porto e al famoso faro di Alessandria.
Nel 1996, gli archeologi hanno scoperto alcune rovine che sembrano essere state parte di un edificio di grandi dimensioni, nel luogo dove si pensava potesse essere stato il museo.
In conclusione, la distruzione della biblioteca di Alessandria rappresenta una delle più grandi perdite della cultura antica e ha lasciato un vuoto nella storia della conoscenza umana, poiché molte delle opere che erano li conservate non esistono più e non sono mai state ritrovate.
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