LAMIA, l'amante di Zeus trasformata in un mostro



 Lamia una figura della mitologia greca. Secondo la leggenda, era una bellissima regina libica che amava Zeus, il re di tutti gli dei. Tuttavia, la gelosia di Era, la moglie di Zeus, la portò a uccidere i figli di Lamia e a maledirla, trasformandola in un mostro con la parte superiore del corpo di una donna e quella inferiore di un serpente. L'unica figlia ad essere risparmiata fu Scilla

Divenne quindi nota come un mostro che rapiva e divorava i bambini, e la sua figura è stata descritta in numerose opere di letteratura e poesia, tra cui "Lamia" di John Keats. Tuttavia, in alcune versioni della leggenda, Lamia viene redenta e liberata dalla maledizione grazie all'aiuto di un dio o di un eroe.

Purtroppo nella versione più cinica Lamia si nascondeva in una grotta e si trasformò in un mostro che mangiava i bambini delle altre madri, in punizione per la sua infedeltà verso Era. Zeus, impietosito, le concesse il potere di togliersi e rimettersi gli occhi a suo piacimento, in modo da poter finalmente riposare dopo essere stata costretta a una vita senza sonno da Era.

Il mito originale delle Lamie

 Esiste una tradizione antica del Parnaso che identifica le Lamie come eredi delle sirene. Le Lamie sono descritte come demoni che attirano i giovani suonatori di flauto sulla spiaggia notturna, uccidendoli brutalmente se rifiutano di unirsi a loro in matrimonio. 

Similmente alle sirene, che seducono i marinai con il loro canto fatidico, fino a portarli alla morte. Nel testo "Bibliotheca Classica", lo studioso classico e teologo inglese J. Lemprière descrive le Lamie come creature con volto e petto da donna, ma con il resto del corpo simile a quello di un serpente, capaci di attrarre gli stranieri per poi divorarli.

Questo comportamento la trasforma in una creatura orribile, capace di mutare aspetto per attrarre gli uomini e bere il loro sangue, associandola all'immagine di un vampiro. 

La figura mitologica della Lamia ha subito un processo di demonizzazione nel corso del tempo, venendo associata a una strega e, nel Medioevo e Rinascimento, considerata come un vampiro. Questo ha generato credenze e superstizioni legate alla sua figura, come quella secondo cui cospargere le panche della chiesa di sale grosso avrebbe permesso di identificare le Lamie-streghe. 

La superstizione è spesso legata alla dimensione notturna, in cui le Lamie preferiscono attaccare i bambini per preparare unguenti con la loro carne e cercare un tramite col demonio attraverso il loro sangue. La Lamia risulta quindi essere una figura contraddittoria, oggetto d'ammirazione e timore allo stesso tempo, in quanto accanto alle capacità seduttive convivono potenzialità fortemente distruttive.

Questa storia è solo uno dei numerosi episodi della mitologia greca che descrivono la gelosia di Era nei confronti di Zeus e le sue vendette contro le sue amanti e figli illegittimi. In altre leggende, Era utilizza la sua astuzia e ingegnosità per cercare di catturare Zeus e punirlo per le sue infedeltà.

SIGNIFICATO

Il termine "Lamia" ha diverse interpretazioni e significati, a seconda del contesto in cui viene utilizzato. In primo luogo,  Lamia è il nome di una figura della mitologia greca, una regina libica che fu maledetta dalla moglie di Zeus e trasformata in un mostro.

In secondo luogo, "lamia" può anche riferirsi a un tipo di mostro o creatura della mitologia greca, spesso descritto come una donna con un corpo di serpente o con parti del corpo di un uccello rapace. Queste creature erano spesso associate al rapimento e alla morte di bambini e alla seduzione di uomini.

Infine, il termine "lamia" può anche essere utilizzato in senso figurato per riferirsi a una donna malvagia o seducente, o per descrivere qualcuno che ha un aspetto spaventoso o repellente.

Nel Medioevo lamia divenne sinonimo di strega

Nel periodo medievale molti elementi della mitologia greca furono reinterpretati e associati alla demonologia e alla stregoneria. Il termine "lamia" in particolare, venne spesso usato per descrivere una strega malvagia che si nutriva del sangue dei bambini e che era in grado di assumere sembianze diverse, come quelle di un uccello rapace o di un serpente.

Questa associazione tra Lamia e le streghe è stata particolarmente forte nella cultura popolare dell'Europa medievale e rinascimentale, ed è stata rappresentata in numerosi dipinti, poemi, racconti e opere letterarie, dove il personaggio di Lamia appare come un'incarnazione del male e della malvagità.

La sua figura si sovrappone ad altre figure femminili mitologiche come le nagini e Empusa, e come le Lamie siano state viste come esseri demoniaci rappresentativi dei timori medievali verso il potere e la sessualità femminile. Le Lamie sono state associate ai boschi e ai crepacci e hanno rappresentato il potere generativo, il controllo sulla vita e la morte, la disobbedienza, la capacità seduttiva e la sessualità.

Durante il Medioevo, le donne erano spesso considerate streghe a causa delle loro capacità di controllo sulla vita e la morte, della loro sessualità e della loro conoscenza delle erbe. 

Anche le levatrici, in grado di praticare aborti o di impedire la gravidanza, erano sospettate di stregoneria. In generale, le donne erano considerate incapaci di controllare i loro istinti sessuali e venivano facilmente accusate di stregoneria e condannate a morte.

Le streghe sono state raffigurate in modi diversi nel corso dei secoli, ma spesso in modo contraddittorio, tanto desiderate quanto odiate. Erano spesso raffigurate a cavallo su caproni o scope, con civette, serpenti, demoni e gatti neri, impegnate in attività sinistre come squartare uomini o infanti, danzare sotto l'albero degli impiccati o rimestare in pentoloni. Le streghe diventarono il capro espiatorio per antonomasia, tanto più temute quanto più ribelli, povere e devianti dal ruolo stabilito dalla società per le donne.

Anche nella Bibbia

 Il suo nome fu usato nelle prime versioni della Bibbia per significare “gufo stridente” e “mostro marino” In effetti, il termine "Lamia" o "Lilith-Lamia" è stato utilizzato in alcune versioni della Bibbia, in particolare nella Septuaginta, una traduzione in greco dell'Antico Testamento. In questa traduzione, il termine Lamia descrivere un animale notturno, spesso identificato come un gufo o un uccello rapace, che emette un suono stridente.

Rappresentavano il male e la minaccia per l'umanità. Tuttavia, è importante notare che l'uso del termine Lamia nella Bibbia non è comune e non è presente in tutte le versioni del testo sacro. 

In conclusione, l'interpretazione e il significato di questo termine continua a essere oggetto di dibattiti e differenti interpretazioni da parte di studiosi e commentatori biblici. Quel che è certo che il mito della Lamia continuerà ad affascinare anche le generazioni future!

RACCONTO FANTASY

C'era una volta una bellissima donna di nome Lamia, figlia di Poseidone, il dio del mare. Lamia era tanto affascinante che molti uomini si innamoravano di lei, ma il suo cuore apparteneva solo a Zeus, il re degli dei.

Un giorno, mentre Zeus si trovava a caccia nei pressi del mare, incontrò Lamia e rimase subito affascinato dalla sua bellezza. Lamia, a sua volta, si innamorò di Zeus e i due iniziarono una relazione segreta.

Ma la moglie di Zeus, Era, non era stupida e presto scoprì la relazione del marito con Lamia. Era era già nota per la sua gelosia e la sua furia contro le amanti di Zeus, e così decise di vendicarsi di Lamia.

Era maledisse Lamia, trasformandola in un mostro metà donna e metà serpente, e la condannò a vagare per l'eternità, incapace di trovare pace e di amare di nuovo. Lamia fu costretta a vivere nella solitudine e nella disperazione, e a diventare la rappresentazione del male e della seduzione.

Ma nonostante la sua maledizione, Lamia non riusciva a dimenticare il suo amore per Zeus e cercava di incontrarlo in segreto ogni volta che ne aveva l'opportunità. Zeus, invece, si era allontanato da lei e la sua passione era svanita. Lamia era sola, abbandonata da tutti, tranne che dalla sua disperazione e dalla sua sete di vendetta.

Così, Lamia decise di cercare vendetta contro gli uomini che l'avevano tradita e usò la sua bellezza e la sua seduzione per attirare i giovani uomini del villaggio e succhiare loro il sangue. La gente del villaggio iniziò a chiamarla "La Lamia", e la sua leggenda divenne sinonimo di paura e terrore.

Ma un giovane uomo di nome Alex, che viveva nel villaggio, non aveva paura della Lamia e decise di andare a confrontarla. Quando la vide, si innamorò di lei e capì che sotto la sua forma mostruosa si nascondeva ancora la bellissima donna che un tempo era stata.

Così, Alex decise di aiutare Lamia a liberarsi dalla sua maledizione e insieme intrapresero un viaggio per trovare una soluzione. Dopo molte peripezie, i due arrivarono da un vecchio saggio che era famoso per essere in grado di rimuovere le maledizioni. Il vecchio saggio riuscì a liberare Lamia dalla sua forma mostruosa e la trasformò di nuovo in una bellissima donna.

Lamia e Alex si innamorarono e vissero insieme per il resto della loro vita. Lamia non avrebbe mai dimenticato la sua maledizione, ma aveva trovato un nuovo scopo nella vita, quello di amare e di aiutare gli altri a trovare la loro strada. E la sua leggenda, che un tempo aveva suscitato solo paura e terrore, divenne ora una storia di speranza e di amore.





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