La Ghigliottina al Tempo del Nazismo

 

 Durante il periodo del nazismo in Germania, la ghigliottina fu utilizzata come metodo di esecuzione per alcune condanne capitali, di solito ai danni di incarcerati e giustiziati per motivi politici, etnici, religiosi e per altri motivi considerati "indesiderabili" dal regime nazista.

La ghigliottina e i suoi dispositivi connessi alla decapitazione hanno una lunga storia che risale a secoli prima della rivoluzione francese. In Inghilterra, durante il periodo medievale, c'era un dispositivo noto come "Halifax Gibbet", una struttura di legno e un patibolo che utilizzava una lama d'ascia per decapitare il condannato. 

Esistono dei resoconti storici di casi in cui la lama veniva rilasciata in modo imprevisto, permettendo al condannato di fuggire ed evitare l'esecuzione. Queste persone fuggivano dalla città e non potevano essere riportate per affrontare la condanna a morte, anche per questo la ghigliottina prese sempre più valore come metodo di esecuzione.

Lo stesso Hitler vietò la pena capitale tramite ascia. nonostante secoli prima e nel 1800 la ghigliottina causò il terrore e caos in Francia, e nel resto dell'Europa, con l'esecuzione di migliaia di persone, la Germania nazista la utilizzò per punire i criminali e dissidenti politici. 

Questa macchina diabolica era considerata efficiente, facile e veloce. La ghigliottina tedesca veniva anche chiamata  "Drop Axe" e differiva dalla ghigliottina in diversi modi.

GHIGLIOTTINA TEDESCA

Venivano utilizzati dispositivi diversi in tutto il paese, ma ci furono molte modifiche alla struttura principalmente in legno. Alcuni dei primi modelli erano simili ai primi dispositivi francesi, ma nel corso del tempo fu realizzata in metallo e considerata più solida, alcuni dispositivi erano anche molto più piccoli.

Sul patibolo c'era una botola, oltre a un'apertura che, dopo l'esecuzione, permetteva al corpo del condannato di cadere in una bara, dove veniva poi il corpo portato via. Tutto ciò era protetto da una struttura in legno simile a un capanno, che garantiva alle autorità la privacy per disporre del corpo. 

Inoltre, la lama era molto pesante e permetteva di tagliare velocemente la testa della vittima. Di solito il condannato veniva posto su un tavolo di metallo o legno, legato ad esso e talvolta appoggiavano un poggiapiedi e cinturato nello stesso tavolo. Dopo di ciò, il tavolo veniva rapidamente fatto scorrere e bloccato nel punto sotto la lama, quindi veniva dato rapidamente il segnale per tirare la leva che avrebbe rilasciato la lama. 

Questo significava che l'esecuzione talvolta richiedeva solo pochi secondi e il condannato poteva essere morto entro 10 secondi dall'ingresso nella camera di esecuzione. I nazisti annotavano ogni condanna a morte nei registri. Esecuzioni rapide di circa sette secondi, questo era l'obbiettivo prefissato per poter giustiziare più persone.

È quando all'udir del macabro suono della campana a segnalare l'accaduto,  le tende garantivano privacy al condannato e anche all'esecutore, permettendogli di svolgere il suo lavoro più velocemente e senza pressioni. Gli esecutori venivano pagati circa 3.000 marchi all'anno per il loro lavoro e ricevevano un bonus di 65 marchi per ogni esecuzione, sufficiente per acquistare una villa in un ricco sobborgo di Monaco.

 I nazisti addebitavano alle famiglie delle persone giustiziate una somma per l'esecuzione, 300 marchi per ogni uccisione, persino il costo di 12 penny per l'invio della fattura che i nazisti  richiedevano alle famiglie dei condannati. Si stima che in 8 anni furono 16.500 le persone  giustiziate 

ANCHE I GIOVANI

Nonostante molti credessero che la ghigliottina fosse un modo più umano ed efficiente per morire, per molte famiglie era angosciante il  pensiero che uno dei loro cari fosse stato decapitato.. Un medico nazista affermò che una visita dal dentista fosse peggiore e più dolorosa della ghigliottina. 

Tra le vittime più giovani, un ragazzo di 17 anni di nome Herbert Hubinar, arrestato dalla Gestapo e processato come adulto, giustiziato il 27 ottobre 1942, presso la prigione di Plotzansee a Berlino.

Un'altra vittima giovanissima e oppositore dei nazisti  Sophie Scholl, che insieme a suo fratello faceva parte del movimento Rosa Bianca. Questo gruppo si concentrava nell'affrontare intellettualmente le persone affinché non aderissero alle idee e alle politiche naziste, e la Rosa Bianca distribuiva volantini in molte città tedesche. Sophie e Hans, la coppia di fratello e sorella che distribuiva i volantini, furono alla fine scoperti dalla Gestapo.

 MAESTRO DELLA GHIGLIOTTINA

Uno dei massimi boia e maestro della ghigliottina tedesca fu Johann  Reichardt riuscì a giustiziare 3000 persone durante il periodo di potere di Hitler, la maggior parte delle quali erano oppositori politici. 

Tuttavia, Reichardt descrisse Sophie come la persona più coraggiosa che abbia mai dovuto giustiziare. Oggi, Sophie Scholl è considerata una martire da molti in Germania. 

All'inizio del 1900, un'altra donna venne decapita con il "Foul Bile" fu Greta Bayer riconosciuta colpevole di aver avvelenato e sparato al suo fidanzato. Sembra che fosse stata costretta a sposarlo, ma non lo amasse veramente, e decise che ucciderlo fosse il modo più facile per far terminare quella relazione tormentata.

 I boia di solito indossavano un abito nero, in testa un grande cilindro. 

Molte di queste erano provviste di ceste di legno per raccogliere e contenere la testa decapitata. Le ceste erano riempite di sabbia e segatura per asciugare il sangue della vittima. 

Fu persino inventata la ghigliottina con un tubo che lo collegava al sistema fognario o di drenaggio della prigione, in modo che il sangue venisse portato via rapidamente. Il modello tedesco era decisamente più veloce della ghigliottina classica. Johann Reichardt ebbe il macabro record di ghigliottinare 168 persone in una sola nottata. 

Prigione di Pancraz 

Una delle prigioni dove la ghigliottina nazista ebbe più utilizzo fu nel carcere di Pancraz, la maggior parte delle vittime erano membri della resistenza ceca. Nonostante inizialmente fosse stato un simbolo di libertà dalla oppressiva monarchia francese durante la rivoluzione, la ghigliottina, quando venne utilizzata nel Terzo Reich, rappresentava qualcosa di completamente diverso: la persecuzione e la soppressione di coloro che sfidavano Hitler e il suo regime. 

La ghigliottina nazista era un dispositivo di esecuzione rapido ed efficiente: in pochi secondi, la vita di qualcuno poteva essere finita. Spesso ci volevano meno di 10 secondi perché la vita di qualcuno si spegnesse una volta entrati nella camera di esecuzione.

 E così, Hitler ottenne ciò che voleva: la dissidenza veniva spezzata rapidamente con il suono della lama della ghigliottina che rapidamente cadeva.  A 80 anni da quegli anni bui, ancor oggi rimane quel ricordo orribile connesso alla figura di Adolf Hitler e i suoi seguaci. 

La ghigliottina nazista, un dispositivo che ha eliminato oltre 16.000 persone durante il suo regime. Grazie  per l'attenzione e per chi ha guardato il video fino alla fine. La storia ci insegna a non commettere gli stessi errori del passato, la storia a volte ci commuove e ci regala un sottile senso di malinconia!

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