Post Ghigliottina: quanto si rimaneva Coscienti?



La teoria secondo cui le teste mozzate con la ghigliottina rimangano coscienti per alcuni minuti dopo l'esecuzione è un argomento di dibattito scientifico e storico. Tuttavia, non ci sono prove concrete per supportare tale teoria, e la comunità scientifica generalmente respinge questa idea.

Quando la ghigliottina veniva utilizzata come metodo di esecuzione, il colpo repentino della lama causava un rapido distacco della testa dal corpo. Questo avrebbe interrotto immediatamente l'afflusso di sangue e di ossigeno al cervello. Senza un flusso sanguigno adeguato e l'approvvigionamento di ossigeno, la coscienza e la consapevolezza si estinguono rapidamente.

Il famoso caso che riguardava l'esperimento condotto dal dottor Beaurieux su Henri Languille nel 1905, nel quale la testa del decapitato sembrava muovere le palpebre degli occhi, è importante notare che le testimonianze e gli aneddoti di quell'epoca possono essere soggetti a interpretazioni e ricordi distorti. È necessario prendere in considerazione la conoscenza scientifica moderna e le prove empiriche per valutare tali resoconti.

Le osservazioni riportate dal dottor Beaurieux indicano che dopo la decapitazione, potrebbero esserci stati alcuni movimenti o contrazioni muscolari involontarie nel viso e nelle labbra del condannato per alcuni secondi. Questi movimenti potrebbero essere attribuiti a riflessi spinali residui, che sono reazioni involontarie del sistema nervoso centrale a determinati stimoli.

Tali movimenti non sono indicativi di coscienza o sensazioni consapevoli. La decapitazione interrompe immediatamente il flusso sanguigno al cervello, privandolo di ossigeno e nutrienti essenziali per il mantenimento della vita e della coscienza. Senza l'attività cerebrale, non è possibile sperimentare la coscienza o rispondere agli stimoli in modo consapevole.

La comunità scientifica, sulla base delle conoscenze attuali, ritiene che la morte e la cessazione della coscienza siano immediate dopo la decapitazione. Pertanto, è importante considerare la vasta evidenza scientifica disponibile e le conoscenze moderne sulla fisiologia umana per comprendere l'evento della decapitazione e la sua relazione con la coscienza.

Mentre potrebbe esserci stata un'attività residua e involontaria dei nervi nella testa mozzata, come contrazioni muscolari o spasmi, questi sono considerati semplici riflessi spinali e non indicano la presenza di coscienza o di sensazioni consapevoli.

Ma cosa portava a pensare la teoria che le teste erano ancora coscienti? 

La teoria che le teste mozzate con la ghigliottina potessero rimanere coscienti per alcuni minuti potrebbe essere stata influenzata da alcuni resoconti storici e testimonianze che descrivevano eventi in cui sembrava che le teste mozzate avessero mostrato segni di coscienza o movimenti involontari.

È importante notare che tali resoconti spesso derivano da fonti non scientifiche e potrebbero essere soggetti a esagerazioni, interpretazioni errate o miti leggendari. La mancanza di conoscenza scientifica e di comprensione approfondita del funzionamento del cervello e del sistema nervoso in passato potrebbe aver contribuito alla diffusione di tali credenze.

Inoltre, è possibile che alcuni dei movimenti o delle reazioni osservate nelle teste mozzate fossero il risultato di riflessi spinali, che sono risposte involontarie del sistema nervoso centrale a determinati stimoli. Questi riflessi possono far sembrare che ci sia attività nella testa anche dopo la decapitazione, ma non indicano necessariamente coscienza o sensazioni consapevoli.

Perciò la morte perciò del condannato era immediata? 

Quando una persona subiva l'esecuzione tramite ghigliottina, il distacco repentino della testa dal corpo causava una rapida interruzione del flusso sanguigno al cervello. Questo interrompeva immediatamente l'apporto di ossigeno e nutrienti essenziali al cervello, e di conseguenza, la morte cerebrale si verificava rapidamente.

Senza un'adeguata circolazione sanguigna e senza l'ossigeno fornito dal flusso sanguigno, le cellule cerebrali iniziano a morire in pochi secondi o pochi minuti. Questo porta alla perdita irreversibile di funzione cerebrale e alla cessazione della coscienza.

Quindi, possiamo dire che la morte del condannato era sostanzialmente immediata dopo l'esecuzione tramite ghigliottina. Sebbene potessero verificarsi alcuni movimenti involontari o reazioni riflesse nella testa mozzata, queste erano il risultato di attività spinali residue e non indicavano la presenza di coscienza o vita consapevole.

È importante sottolineare che l'utilizzo della ghigliottina come metodo di esecuzione è stato largamente abbandonato e considerato disumano nella maggior parte dei paesi. Attualmente, le modalità di esecuzione legate alla pena di morte variano da paese a paese, ma in molti casi si cercano metodi che siano più umani e che causino il minor trauma possibile al condannato.

Gli studi scientifici moderni sul cervello, la coscienza e la morte cerebrale hanno dimostrato che la perdita di flusso sanguigno e di ossigeno al cervello durante l'esecuzione causa una perdita rapida e irreversibile di coscienza.

Inoltre, il concetto di morte cerebrale è stato sviluppato per distinguere tra la cessazione irreversibile delle funzioni cerebrali e la morte del cuore. La morte cerebrale è considerata la condizione in cui non vi è alcuna attività cerebrale, compresa l'assenza di funzione del tronco cerebrale, che controlla le funzioni vitali come la respirazione. In questi casi, nonostante il cuore possa ancora funzionare con il supporto di macchine, l'individuo viene considerato clinicamente morto.

Quindi è stata smentita la teoria che le teste mozzate erano coscienti dalla medicina? 

Sì, la teoria che le teste mozzate fossero coscienti è stata smentita dalla medicina e dalla scienza moderna. Non ci sono prove scientifiche che supportino l'idea che le teste separate dal corpo attraverso la ghigliottina o altri mezzi rimangano coscienti o sperimentino sensazioni dopo l'esecuzione.

La comprensione moderna del sistema nervoso e della fisiologia umana dimostra che la coscienza e le sensazioni sono strettamente legate all'attività cerebrale. Senza un flusso sanguigno adeguato e un'adeguata fornitura di ossigeno, il cervello cessa di funzionare in pochi secondi o pochi minuti, portando alla perdita di coscienza in modo rapido e irreversibile.

Gli eventuali movimenti o reazioni osservate nelle teste separate possono essere attribuiti a riflessi spinali o a attività involontarie del sistema nervoso, ma non indicano la presenza di coscienza o sensazioni consapevoli. Le prove scientifiche disponibili smentiscono la teoria che le teste mozzate possano rimanere coscienti dopo la decapitazione.

È importante affidarsi alla conoscenza scientifica e alle evidenze empiriche per valutare le teorie e le credenze. La medicina e la scienza continuano a progredire nella comprensione del corpo umano, e le informazioni attuali respingono l'idea che le teste mozzate possano essere coscienti dopo l'esecuzione.

Perché venne adottata la ghigliottina? 

La ghigliottina fu adottata come metodo di esecuzione in diversi paesi nel corso della storia principalmente per ragioni di efficienza, umanità e standardizzazione.

Efficienza: La ghigliottina era considerata un metodo di esecuzione rapido ed efficiente. La lama affilata, cadendo rapidamente, causava un distacco immediato della testa dal corpo, riducendo al minimo la sofferenza e la durata dell'esecuzione.

Umanità: Rispetto ad altri metodi di esecuzione dell'epoca, come impiccagione o decapitazione manuale, la ghigliottina era considerata un metodo relativamente più umano. L'obiettivo era di ridurre il dolore e l'agonia del condannato al minimo possibile.

Standardizzazione: L'adozione della ghigliottina in diversi paesi era guidata anche dalla volontà di stabilire un metodo di esecuzione standardizzato e uniforme. Ciò consentiva di garantire una certa "equità" nell'applicazione della pena di morte e di evitare che l'esecuzione diventasse un'esperienza dipendente dalle competenze o dalle inclinazioni personali dell'esecutore.

Va notato che la ghigliottina fu utilizzata in diversi periodi storici e in diverse nazioni, tra cui la Francia durante la Rivoluzione francese e in alcuni paesi europei fino a tempi relativamente recenti. Tuttavia, come ho menzionato in precedenza, la ghigliottina è stata largamente abbandonata come metodo di esecuzione in molte parti del mondo, poiché si è ritenuto che fosse disumana e crudele.

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