Erode: la brutalità di un tiranno



Erode il Grande, noto anche come Erode il Tetrarca o Erode Antipa, è una figura storica ben nota per il suo ruolo nella storia biblica e nella politica della Giudea nel I secolo a.C

Nacque intoro al 73 - 74 A.C celebre per essere stato un governante crudele e autoritario, disposto a fare qualsiasi cosa per mantenere il suo potere. Uno degli eventi più noti della sua storia è la sua presunta paura di essere spodestato da un Messia ebreo profetizzato che avrebbe portato la liberazione al popolo ebreo.

 Si narra che, per scongiurare questa minaccia, Erode abbia ordinato la strage di tutti i bambini maschi sotto i due anni nella regione di Betlemme, noto come il "Massacro degli innocenti".

Questo episodio è menzionato nel Vangelo di Matteo nella Bibbia cristiana. Nonostante l'assenza di prove storiche al di fuori dei testi biblici, la tradizione religiosa ha tramandato questo episodio come una dimostrazione della sete di potere e dell'insensatezza di Erode.

Va detto però che Erode morì nel 4 a. C, quindi non avrebbe potuto essere coinvolto in questi eventi secondo la cronologia storica. Questo è uno dei molti esempi in cui la narrazione storica e la tradizione religiosa possono differire. 

Gli eventi biblici spesso includono elementi di fede e credenze, e alcuni racconti potrebbero essere basati su simbolismo o interpretazioni religiose piuttosto che su dati storici concreti.

La figura di Erode il Grande rimane complessa e controversa, con alcune narrazioni storicamente documentate che mettono in dubbio alcuni degli eventi descritti nei testi religiosi. Tuttavia, la sua sete di potere e la brutalità del suo regno sono sicuramente parte integrante della sua eredità storica.

Nel 40 A.C,  Erode ottenne il titolo di "Re dei Giudei" grazie all'appoggio di Marco Antonio. Dopo la morte di suo padre, Erode cercò il supporto di figure politiche influenti dell'epoca per consolidare il suo regno e ottenere il riconoscimento come sovrano.

Durante questo incontro, Erode riuscì a impressionare Marco Antonio con la sua retorica e la sua promessa di fedeltà e sottomissione a Roma. In cambio, Marco Antonio riconobbe Erode come re di Giudea e gli diede il titolo ufficiale. Questo fu un passo cruciale per Erode, poiché gli conferì una legittimità politica e il sostegno dell'impero romano, che gli permise di consolidare il suo potere nella regione.

PARANOICO

 Erode il Grande era noto anche per il suo carattere paranoico e la sua crudeltà verso coloro che percepiva come minacce al suo potere. Storicamente, ci sono diverse testimonianze che descrivono gli omicidi e le esecuzioni di membri della sua famiglia e persone vicine a lui.

Riguardo alla sua famiglia, Erode si sposò diverse volte ed ebbe diversi figli. Secondo fonti storiche e antiche, Erode ordinò l'uccisione di sua moglie Marianne (nota anche come Mariamne o Mariamne I), che era un'ebrea di nobili origini.

 Questo atto fu compiuto perché Erode sospettava che Marianne potesse tramare contro di lui o complottare per usurpare il trono. Successivamente, ordini simili furono dati per l'esecuzione di tre dei suoi figli, Alessandro, Aristobulo e Antipatro, che furono giustiziati a causa delle preoccupazioni di Erode riguardo alla loro ambizione e il possibile coinvolgimento in intrighi di palazzo.

Odiava chi poteva minacciare il suo potere politico. Questo includeva l'esecuzione di membri della sua corte, funzionari governativi e altri individui influenti. La sua paranoia  di complotti e tradimenti lo portò a intraprendere azioni estreme e spesso ingiuste contro chiunque fosse considerato una minaccia.

NON DI SANGUE REALE

Erode il Grande non era di sangue reale né tantomeno di origine ebraica, sebbene fosse stato educato in quanto tale. Suo padre, Erode Antipatro, era un edomita, mentre sua madre, Cipro, una nabatea. 

Il padre divenne un governatore di Giudea sotto il controllo romano e riuscì a consolidare il suo potere nella regione, creando una dinastia che avrebbe incluso suo figlio Erode il Grande.

Nonostante la sua origine non ebraica, Erode il Grande cercò di costruire legami con l'ebraismo e promosse la cultura ellenistica nella sua corte. Durante il suo regno, Erode fece molte opere di ristrutturazione e costruzione in tutta la Giudea, inclusa la ricostruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme, noto come il Tempio di Erode.

CARRIERA POLITICA

A soli 25 anni, benché ancora inesperto, dimostrò un'abilità politica che stupì persino i comandanti romani. Dopo la morte di suo padre Erode Antipatro nel 43 a.C., Erode divenne governatore della Galilea e in seguito ottenne ulteriori territori da Marco Antonio, tra cui la Giudea, grazie alla sua capacità di negoziazione e alleanze con figure politiche romane.

Noto per il suo talento nel gestire situazioni delicate e per le sue capacità di mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza nella regione. Il suo sostegno ai romani e il suo riconoscimento di Roma come potenza dominante contribuirono ad assicurargli il supporto di alcuni segmenti dell'élite ebraica, anche se incontrò l'opposizione di altri che vedevano in lui un burattino romano.

La sua abilità politica e la capacità di negoziare con i comandanti romani gli permisero di consolidare il suo potere e di espandere il suo regno. Con il tempo, Erode il Grande divenne noto per le sue opere di costruzione, la modernizzazione della Giudea e la promozione di una politica ellenistica, anche se questo non fu privo di conflitti interni e opposizione da parte di alcuni gruppi ebraici conservatori.

ASCESA E POTERE

Quando Erode prese il potere, esistevano ancora dei legami di fedeltà nei confronti della dinastia precedente, la dinastia degli Asmonei. Uno dei suoi principali rivali fu Antigono II Mattatia, l'ultimo sovrano asmoneo, che cercò di ripristinare la dinastia ebraica indipendente. Antigono fu catturato dai sostenitori di Erode e consegnato ai romani, che lo giustiziarono.

Per garantire la stabilità del suo regno e sbarazzarsi di possibili oppositori, Erode non esitò a prendere misure drastiche contro i membri dell'aristocrazia ebraica che erano ancora fedeli ad Antigono e alla causa asmonea. Molti di questi aristocratici furono processati e condannati a morte, e i loro beni furono confiscati e passati nelle casse di Erode.

Inoltre, Erode attuò una politica di spionaggio e sorveglianza per individuare e neutralizzare potenziali oppositori o complotti contro di lui. La sua paranoica paura di perdere il potere lo portò a compiere azioni brutali e spesso ingiuste, che gli valsero il rispetto e il timore dei romani, ma anche l'odio e l'opposizione di molti ebrei.

Tutte queste azioni contribuirono a cementare la sua posizione di potere, ma allo stesso tempo gli alienarono una parte significativa della popolazione ebraica, che lo vedeva come un sovrano straniero e oppressivo, più interessato ai propri interessi e al potere che al bene del popolo che governava.

I farisei erano un gruppo di ebrei molto influenti all'epoca, noti per essere osservanti della legge ebraica e per sostenere la tradizione rabbinica. Essi si opponevano all'idea di essere governati da un monarca di origine idumea (edomita), poiché gli idumei erano considerati discendenti di un antico nemico degli ebrei.

Inoltre, mantenne una politica filo-romana e mantenne stretti legami con i romani, che erano un impero straniero che occupava la Giudea. Questa alleanza con Roma suscitò l'opposizione e la sfiducia dei farisei e di altri gruppi ebraici, che videro Erode come un sovrano impopolare e collaborazionista con l'occupante straniero.

Le rivolte e le opposizioni dei farisei e di altri gruppi ebraici furono represse con fermezza da Erode e dal suo esercito. Erode era noto per la sua spietatezza e la sua prontezza nel sopprimere le ribellioni e le sommosse, e spesso ricorse alla forza brutale per mantenere il controllo sulla sua popolazione.

MORTE

Quanto alla causa della sua morte, le fonti storiche offrono diverse versioni. Secondo lo storico ebreo Flavio Giuseppe, Erode morì per una malattia grave e dolorosa che colpì la sua parte inferiore dell'addome.

 Questa malattia è stata descritta da Giuseppe come una "punitiva malattia" che Erode ebbe per i suoi peccati. Tuttavia, la malattia specifica non è chiaramente indicata.



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