la figura del Boia durante il Rinascimento



Durante il Rinascimento in Europa, la figura del boia era presente e svolgeva un ruolo importante nella società, ma non era una professione ricercata nel senso tradizionale del termine. Al contrario, il lavoro di boia era spesso considerato una professione disonorevole e socialmente emarginata.

Egli era incaricato di eseguire le esecuzioni capitali, comprese le decapitazioni, le impiccagioni, le torture e altre forme di punizione. Questo lavoro era considerato sporco e vergognoso, e i boia al di fuori della loro professione diventava un'ombra per l'intera collettività. Erano spesso relegati a vivere ai margini delle comunità, e le loro famiglie erano  soggette a stigma sociale.

Tuttavia, la storia ci insegna che a suo modo era un ruolo necessario nella società dell'epoca, poiché l'applicazione della legge e delle pene capitali era una parte essenziale del sistema giuridico. Di conseguenza, nonostante la loro bassa reputazione sociale, i boia erano volutamente impiegati dalle autorità locali o dai governi per svolgere il loro lavoro.

Il carnefice doveva essere altamente specializzato, abile e conoscere le procedure per eseguire in modo efficace e possibilmente in maniera  più umana possibile le esecuzioni. Di solito anche nel Rinascimento la professione poteva passare da padre a figlio all'interno di alcune famiglie, poiché le competenze dovevano essere trasmesse attraverso l'apprendistato.

Nel complesso, mentre il lavoro di boia durante il Rinascimento era necessario, non era affatto ricercato come in altre epoche o rispettato, e coloro che lo esercitavano dovevano considerare i molti aspetti negativi che avrebbero dovuto affrontare.

ESECUZIONI

Durante il Rinascimento ci furono alcuni miglioramenti rispetto al Medioevo per quanto riguarda le esecuzioni. Tuttavia, questi miglioramenti furono in gran parte limitati e variarono da regione a regione.

Miglioramenti tecnici: Ci fu un aumento delle conoscenze mediche e anatomiche, che contribuì a rendere le esecuzioni più efficienti e meno dolorose per i condannati. Ad esempio, vennero sviluppate nuove tecniche di giustizia come l'uso di una rudimentale ghigliottina, che riduceva notevolmente la sofferenza del condannato rispetto a metodi più antichi come la decapitazione con la spada o la forca.

Maggiore attenzione all'umanità: Nel Rinascimento, c'era una maggiore enfasi sull'umanesimo e sui diritti umani, anche se queste idee non erano ancora pienamente sviluppate come lo sono oggi. Ciò portò a una maggiore preoccupazione per l'umanità dei condannati e a tentativi di rendere le esecuzioni meno crudeli.

Ruolo delle autorità civili: Durante il Medioevo, i boia erano spesso figure indipendenti o sotto il controllo delle autorità religiose. Nel Rinascimento, ci fu una tendenza verso un maggiore coinvolgimento delle autorità civili nel controllo delle esecuzioni, il che poteva portare a una maggiore supervisione e regolamentazione delle pratiche dei boia.

Tuttavia, nonostante questi miglioramenti, è importante sottolineare che la tortura e le esecuzioni capitali facevano ancora parte del sistema giuridico, ma c'era una crescente consapevolezza delle questioni etiche e umanitarie legate a tali pratiche, che avrebbero portato in seguito a cambiamenti significativi nei secoli successivi.

CONDANNE A MORTE NEL RINASCIMENTO

Le condanne a morte potevano variare da una regione all'altra e da un paese all'altro, ma alcune delle modalità di esecuzione più comuni includevano:

Impiccagione: L'impiccagione era un metodo comune di esecuzione nel Rinascimento. Il condannato veniva legato con le mani dietro la schiena e poi impiccato da una corda posta attorno al collo. Questo metodo poteva essere più o meno umano a seconda di come veniva eseguito.

Decapitazione: La decapitazione, o taglio della testa, era un'altra forma di esecuzione usata in molte parti dell'Europa durante il Rinascimento. Veniva eseguita spesso con una spada o un'ascia e poteva essere rapida se effettuata da un boia esperto.

Ruota: Qualche volta nei casi più estremi pena poteva essere utilizzata la ruota, un metodo di esecuzione in cui il condannato veniva legato a una grande ruota e i suoi arti venivano fratturati con una mazza. Questo era un metodo crudele e doloroso.

Sbattimento della testa: Questa era una forma di esecuzione in cui il condannato veniva legato a una colonna o un palo e la testa veniva sbattuta con una mazza fino alla morte.

Annegamento: In alcune regioni, l'annegamento era una forma di esecuzione in cui il prigioniero veniva gettato in acqua legato a un oggetto pesante.

ROGO

Va detto che anche nel Rinascimento, sebbene fosse meno comune rispetto al Medioevo esisteva ancora la pratica del rogo. È sufficiente pensare all'Inquisizione, un istituto ecclesiastico istituito per combattere l'eresia, è associata a molte esecuzioni tramite la bruciatura al rogo, spesso durante il XV e XVI secolo. Le pratiche di esecuzione sono cambiate nel corso del tempo, e in alcuni luoghi il rogo venne sostituito da altri metodi di esecuzione nel tardo Rinascimento.

Nel Vecchio Continente la professione del boia rimase attiva ancora per molti secoli, anzi nella Seconda Guerra Mondiale non trascorse un giorno che un Boia Nazista non giustiziasse una persona, perché la pensava diversa da loro!

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