Lucky Luciano: Il Signore del Crimine Organizzato



Lucky Luciano, il cui vero nome era Salvatore Lucania, è stato uno dei  boss più famosi della mafia italo-americana nel XX secolo. Nato il 24 novembre 1897 a Lercara Friddi, in Sicilia, emigrato negli Stati Uniti da giovane. Luciano è diventato una figura di spicco nel mondo del crimine organizzato e ha avuto un impatto significativo sulla criminalità negli Stati Uniti.

Divenne noto per la sua abilità nell'organizzazione delle attività criminali e nella gestione delle risorse della mafia. Col tempo riuscì a costruire un'importante alleanza con altre famiglie mafiose e a stabilire una struttura gerarchica più efficiente nella mafia americana.

Cosa Nostra: Fu uno dei principali artefici dell'organizzazione criminale conosciuta come Cosa Nostra, nota anche come mafia italo-americana. Ha giocato un ruolo chiave nel consolidarla come un'entità nazionale con una leadership centralizzata.

Sfida al potere esistente: Luciano è stato coinvolto in scontri di potere all'interno della mafia e ha orchestrato l'eliminazione di rivali come Joe Masseria e Salvatore Maranzano durante la cosiddetta "Guerra Castellammarese". Questa azione ha portato a un periodo di stabilità e consolidamento nella mafia.

Crimini e condanne: Coinvolto in numerose attività illegali, Lucky Luciano venne condannato per prostituzione nel 1936, e a seguire altri reati. Malgrado dovesse scontare oltre 30 di carcere, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha fornito informazioni importanti alla polizia militare statunitense in cambio di una riduzione della sua pena.

Deportazione in Italia: Dopo aver scontato parte della sua pena, Luciano venne deportato in Italia nel 1946. Ha trascorso il resto della sua vita in esilio in Italia, dove è morto nel 1962.

Lucky Luciano, a suo modo fu una figura leggendaria nella storia della mafia italo-americana, è uno dei primi boss a implementare un'organizzazione criminale moderna e centralizzata. La sua eredità, sia nel mondo del crimine che nella cultura popolare, è notevole, e la sua storia è stata oggetto di numerosi libri, film e serie televisive.

Soprannome 

 "Lucky" (che significa "fortunato" in inglese) gli fu attribuito in seguito a un violento attacco subito il 16 ottobre 1929. In quell'occasione, Lucky Luciano fu accoltellato più volte e lasciato moribondo in una spiaggia di Staten Island con la gola squarciata. Miracolosamente riuscì a sopravvivere, ma il suo viso fu costellato da cicatrici , che ne divennero  un simbolo distintivo. 

Da quel momento in poi, il soprannome "Lucky" è stato usato per indicare la sua fortuna nel sopravvivere a un tentativo di omicidio così brutale. Questo episodio ha contribuito a rafforzare la sua reputazione nel mondo del crimine e ad affermarlo come uno dei boss più influenti della mafia italo-americana.

Sin da giovane 

 Lucky Luciano ebbe i suoi primi problemi con la giustizia fin dalla giovane età. Cresciuto nell'ambiente criminale di New York, iniziò a commettere reati minori come il furto e il contrabbando fin dalla sua adolescenza. Questi comportamenti criminali portarono alla sua detenzione in un carcere minorile.

PROIBIZIONISMO 

Uscito dalla sua prima detenzione inizia la sua scalata al potere diventando un figura di spicco nel mondo del crimine organizzato negli Stati Uniti. Nel corso degli anni '20 Lucky si associò ad altri criminali noti, tra cui Arnold Rothstein, un influente gangster ebreo noto per il suo coinvolgimento nel contrabbando di alcolici durante il proibizionismo. Questo periodo fu caratterizzato da una crescente collaborazione tra criminali di diverse etnie, poiché il proibizionismo ha creato opportunità per il traffico illegale di alcolici e altre attività illegali altamente redditizie.

Luciano lavorò con una serie di figure importanti nel mondo del crimine organizzato, tra cui Meyer Lansky, Frank Costello, Bugsy Siegel, Dutch Schultz e Jack "Legs" Diamond. Questi uomini fecero parte del suo circolo di associati e collaboratori nella gestione delle operazioni illegali legate all'alcol durante il proibizionismo.

Coinvolto direttamente nel commercio illegale di alcolici durante il periodo del proibizionismo negli Stati Uniti (1920-1933). Questo fu un periodo in cui la vendita, la produzione e il trasporto di bevande alcoliche furono vietati a livello nazionale attraverso il 18° emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti e il Volstead Act. Il divieto aveva creato una crescente domanda per l'alcol, e ciò aveva generato enormi opportunità di profitto per il mercato nero e il contrabbando.

Luciano, insieme a molti altri gangster e figure criminali dell'epoca, sfruttò questa opportunità per guadagnare enormi profitti. Partecipò attivamente al contrabbando di alcolici, alla produzione clandestina di bevande alcoliche e alla gestione di speakeasy, che erano locali illegali in cui si serviva alcol. Queste attività illegali gli fecero guadagnare notevoli ricchezze e contribuirono a consolidare la sua posizione nella gerarchia della mafia italo-americana.

Il commercio degli alcolici durante il proibizionismo era estremamente lucrativo ma anche pericoloso, con bande rivali che competevano per il controllo del mercato e con conflitti violenti tra gang criminali. Tuttavia, Luciano e altri come lui riuscirono a prosperare in questo ambiente, e il proibizionismo giocò un ruolo significativo nella loro ascesa al potere nel mondo del crimine organizzato.

La fine del proibizionismo nel 1933 avrebbe portato a una trasformazione delle attività criminali, con molte di queste figure passate al controllo di casinò, scommesse illegali e altre attività lucrative. Luciano sarebbe poi divenuto uno dei principali architetti della moderna Cosa Nostra e avrebbe contribuito a stabilire l'organizzazione criminale come una forza dominante nel mondo del crimine organizzato negli Stati Uniti.

Prostituzione 

Oltre al traffico illegale di alcolici, Lucky Luciano è stato associato all'industria della prostituzione e alla gestione di case chiuse durante la sua carriera criminale. Era noto per essere coinvolto nell'organizzazione e nell'espansione del commercio sessuale a New York e in altre città.

Uno degli aspetti più controversi della sua attività era il coinvolgimento nell'eroina e il suo uso per sottomettere e controllare alcune delle donne coinvolte nella prostituzione. 

Luciano e i suoi associati avrebbero spesso reclutato giovani donne e poi le avrebbero fatte diventare dipendenti dall'eroina, rendendole così più vulnerabili e facili da controllare. Questo comportamento crudele ha contribuito a guadagnargli il soprannome "infame" tra le ragazze coinvolte.

La sua partecipazione all'industria della prostituzione e il suo controllo su alcune delle donne coinvolte furono oggetto di molta controversia e condanna morale. Questi aspetti della sua carriera contribuirono ulteriormente alla sua reputazione come uno dei boss mafiosi più spietati e influenti della sua epoca.

Salvatore Maranzano 

 Lucky Luciano fu uno dei principali mandanti dell'assassinio di Salvatore Maranzano, un altro capo mafioso, nel 1931. Questo evento fa parte di una serie di scontri interni nella mafia italo-americana noti come la "Guerra Castellammarese."

La Guerra Castellammarese fu una violenta faida tra due fazioni della mafia italo-americana. Da un lato c'era la fazione di Joe "The Boss" Masseria, e dall'altro c'era la fazione di Salvatore Maranzano. Luciano, all'epoca un importante membro della banda di Masseria, era insoddisfatto del modo in cui Masseria gestiva gli affari e decise di passare dalla parte di Maranzano.

Tuttavia, la lealtà di Luciano non durò a lungo, e alla fine intraprese una serie di azioni per eliminare entrambi i capi mafiosi, Masseria e Maranzano, al fine di consolidare il suo potere. Nel 1931, Luciano orchestrò l'omicidio di Masseria e successivamente l'omicidio di Maranzano. Quest'ultimo assassinio avvenne come parte di un colpo di stato interno alla mafia, in cui Maranzano fu ucciso dai sicari di Luciano per evitare che quest'ultimo consolidasse un potere eccessivo e instaurasse una dittatura mafiosa.

Dopo la morte di Maranzano, Luciano divenne uno dei principali leader della mafia italo-americana e contribuì a stabilire una struttura di comando più centralizzata, che portò alla formazione della moderna Cosa Nostra. La fine della "Guerra Castellammarese" e l'ascesa di Luciano alla leadership ebbero un impatto significativo sulla storia della mafia negli Stati Uniti.

Notte dei Vespri 

La storia riguardante Lucky Luciano e la cosiddetta "Notte dei Vespri siciliani" è oggetto di dibattito e controversia nella storiografia sulla mafia. La "Notte dei Vespri siciliani" è un evento leggendario e spesso discussa, che si riferisce a una presunta notte di omicidi di massa in cui Lucky Luciano e i suoi associati avrebbero eliminato decine di mafiosi rivali in Sicilia nel 1931.

Tuttavia, va notato che questa storia è stata oggetto di miti e leggende, e ci sono opinioni divergenti sulla sua veridicità. Alcuni storici ritengono che l'evento sia stato esagerato o addirittura inventato, mentre altri sostengono che possa esserci un qualche fondamento di verità, ma i dettagli esatti rimangono incerti.

Ci sono diverse versioni della storia, ma in generale si sostiene che Luciano e i suoi associati abbiano orchestrato una serie di omicidi di rivali mafiosi in Sicilia per stabilire il loro controllo sulla mafia locale. L'evento prende il nome dalla storica "Notte dei Vespri siciliani" del 1282, un episodio di rivolta popolare contro il dominio angioino in Sicilia.

Tuttavia, a causa della mancanza di prove concrete e delle molte versioni conflittuali della storia, rimane difficile confermare in modo definitivo l'accaduto nella "Notte dei Vespri siciliani". Questo episodio rimane quindi una parte controversa e misteriosa della storia della mafia e dell'ascesa di Lucky Luciano al potere.

AL CAPONE 

Dopo l'uccisione di Maranzano, Lucky Luciano divenne uno dei principali boss della mafia italo-americana negli Stati Uniti. Tuttavia, è importante sottolineare che Luciano, pur avendo acquisito un'enorme influenza, rifiutò deliberatamente il titolo di "capo dei capi" o "capo di tutti i boss" per evitare conflitti interni che avrebbero potuto portare a una guerra tra le diverse famiglie mafiose.

La decisione di Luciano di evitare il titolo di "capo dei capi" rappresentò un cambiamento significativo nella struttura di potere della mafia. Invece di un unico capo supremo, propose un modello di leadership collegiale in cui i capi delle diverse famiglie mafiose avrebbero collaborato in un consiglio o comitato per prendere decisioni importanti. Questo modello di governance, noto come la "Commissione," mirava a prevenire scontri interni e a promuovere una maggiore cooperazione tra le famiglie mafiose.

L'obiettivo di Luciano era stabilire un sistema più efficiente e meno violento per gestire gli affari della mafia. Questa decisione rappresentò una svolta nella storia della criminalità organizzata negli Stati Uniti e contribuì a consolidare il suo ruolo come uno dei principali leader della mafia italo-americana.

Al Capone, un altro famoso boss mafioso dell'epoca, aveva una notevole influenza a Chicago e in altre città, ma non cercò di contendere a Luciano il titolo di "capo dei capi." Alla fine, la Commissione guidata da Luciano e altri leader mafiosi riuscì a evitare una guerra interna e a stabilire una struttura di comando più centralizzata all'interno della mafia italo-americana.

DETENZIONE & Thomas E. Dewey 

Lucky Luciano fu arrestato e condannato grazie all'azione del procuratore speciale di New York, Thomas E. Dewey. Thomas Dewey era un procuratore di spicco noto per la sua lotta contro il crimine organizzato, in particolare contro le attività illegali di Luciano e della mafia italo-americana.

Dewey guidò un'indagine e un processo contro Luciano nel 1936, che portarono alla condanna di quest'ultimo per prostituzione. La testimonianza di alcune prostitute fu uno degli elementi chiave nel caso contro Luciano. La sua condanna a 30-50 anni di carcere rappresentò un duro colpo per Luciano e lo costrinse a trascorrere un lungo periodo di detenzione.

L'arresto e la condanna di Lucky Luciano furono una vittoria significativa per Thomas E. Dewey e per le autorità che cercavano di sgominare il crimine organizzato negli Stati Uniti. Questo caso segnò un punto di svolta nella carriera criminale di Luciano e lo portò a intraprendere una collaborazione con le autorità statunitensi durante la Seconda Guerra Mondiale, che alla fine portò alla sua deportazione in Italia.

La caduta e l'arresto di Lucky Luciano rappresentano un capitolo significativo nella sua vita e nella storia della criminalità organizzata negli Stati Uniti. 

 Nel 1936, Luciano fu arrestato a New York per il reato di prostituzione e fu condannato a 50 anni di carcere. La sua condanna si basava su testimonianze di alcune prostitute e su altre prove raccolte dalle autorità.

 COLLABORAZIONE CON L'AUTORITA' AMERICANA 

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Luciano ebbe l'opportunità di collaborare con le autorità statunitensi. Offrì la sua cooperazione nella lotta contro il crimine organizzato e nella sorveglianza dei porti durante il conflitto. In cambio, le autorità concordarono di ridurre la sua pena e di chiedere la sua deportazione.

L'idea di coinvolgere Luciano e altri membri della mafia italo-americana era quella di utilizzarli come intermediari con le comunità locali in Sicilia, per ottenere informazioni e cooperazione per facilitare lo sbarco alleato. Luciano e i suoi associati erano in grado di fornire conoscenze sulla geografia, la cultura e le dinamiche locali dell'isola, che erano ritenute preziose per il successo dell'operazione.

 Nel 1946, Lucky Luciano fu deportato in Italia, dove trascorse il resto della sua vita in esilio. Questa deportazione fu parte dell'accordo che aveva siglato con il governo americano in cambio della sua collaborazione.

Dopo la deportazione si stabilì in Italia e mantenne legami con il mondo del crimine organizzato internazionale. Rimase coinvolto in affari legati al gioco d'azzardo e alle scommesse, ma la sua influenza fu notevolmente ridotta rispetto ai giorni di gloria negli Stati Uniti.

Morte

 Lucky Luciano morì il 26 gennaio 1962 a Napoli, in Italia, a causa di un attacco cardiaco. La sua morte segnò la fine di una delle carriere criminali più leggendarie nella storia della mafia italo-americana.

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