Grande Guerra: Uomini in mezzo al Fuoco delle Mitragliatrici



Durante la prima guerra mondiale, i soldati spesso cercavano di proteggersi dalle mitragliatrici nascondendosi dietro ripari naturali come alberi o rocce, o costruendo trincee e fortificazioni di fortuna con sacchi di sabbia e altri materiali. I soldati potevano anche utilizzare scudi di metallo o altre protezioni per coprire il loro corpo durante l'attacco. 

Tuttavia, queste misure di protezione spesso non erano sufficienti a proteggere i soldati dalle mitragliatrici, che erano armi estremamente letali durante la guerra.

Morte certa

Sfortunatamente, molti soldati durante la prima guerra mondiale andavano incontro a morte certa durante gli attacchi alle trincee nemiche. Le mitragliatrici erano armi molto letali e potevano causare gravi danni a chiunque  letali durante la guerra.

Inoltre, le trincee erano spesso situate in zone ad alto rischio, come campi minati o zone sotto il tiro nemico, il che rendeva ancora più pericoloso per i soldati tentare di attraversarle. Nonostante questo, molti soldati erano disposti a correre questi rischi perché sentivano di avere un dovere nei confronti del loro paese e del loro esercito.

CASI DI SUICIDIO

Durante la prima guerra mondiale, ci sono stati molti casi di suicidio tra le truppe. La guerra era un'esperienza estremamente stressante e traumatica per i soldati, e molti di loro erano sottoposti a condizioni di vita estremamente dure e difficili. Inoltre, molti soldati soffrivano di disturbi mentali come il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), che potevano renderli particolarmente vulnerabili al suicidio. 

Tuttavia, a causa della stigmatizzazione del suicidio e della mancanza di comprensione e supporto per i disturbi mentali durante questo periodo, molti casi di suicidio tra le truppe potrebbero non essere stati riconosciuti o segnalati.

Vedere altri soldati morire o essere feriti gravemente durante la guerra poteva essere un'esperienza molto scioccante e traumatica per i soldati. Inoltre, il costante rumore degli spari e delle esplosioni poteva causare un elevato livello di stress e di ansia, soprattutto se erano sotto posti a queste condizioni per lunghi periodi di tempo. 


FERITE

I soldati potevano riportare una vasta gamma di ferite gravi a causa delle armi utilizzate, delle condizioni di combattimento e delle condizioni generali in cui si trovavano. 

Ad esempio, le mitragliatrici erano armi molto letali e potevano causare gravi danni a chiunque fosse colpito da esse. Inoltre, le esplosioni di bombe e granate potevano causare ferite da schegge e ustioni. Altre ferite comuni erano le ferite da arma da fuoco, le ferite da coltello e le ferite da proiettile d'artiglieria. 

I soldati che sopravvivevano a queste ferite spesso avevano bisogno di cure mediche immediate e di lungo periodo per riprendersi, e alcuni potevano anche subire danni permanenti.

I soldati potevano usare i coltelli in situazioni in cui le armi da fuoco non erano pratiche o non erano disponibili, come in caso di esaurimento delle munizioni o in combattimenti a distanza ravvicinata. Inoltre, i coltelli potevano essere utili per le truppe che cercavano di prendere il controllo delle trincee nemiche, poiché potevano essere usati per combattere gli avversari a distanza ravvicinata. 

Tuttavia, i coltelli erano spesso meno efficaci delle armi da fuoco e potevano essere pericolosi da usare, sia per chi li impugnava che per chi ne era la vittima.

PRIME CURE

I feriti venivano solitamente medicati e operati nei presidi medici vicini al fronte. Questi presidi erano spesso situati in aree dietro le linee della trincea, lontano dal pericolo diretto del combattimento.

Trasportati a questi presidi in ambulanza o a piedi, a seconda della gravità delle loro ferite. Una volta arrivati al presidio medico, i feriti venivano valutati dai medici e dai paramedici e ricevevano le cure mediche di cui avevano bisogno.

 Se le loro ferite erano gravi, potevano essere trasportati a ospedali più grandi situati più lontano dal fronte per ricevere ulteriori cure. Durante la prima guerra mondiale, era comune che i medici dovessero effettuare amputazioni di arti feriti o gravemente danneggiati sul campo. 

Questo era spesso necessario per evitare che l'infezione si diffondesse o per alleviare il dolore dei feriti. Le amputazioni erano spesso eseguite in condizioni difficili e con pochi strumenti medici disponibili, il che rendeva queste operazioni estremamente rischiose. 

Molti soldati che subivano amputazioni sul campo non sopravvivevano alle loro ferite, anche se alcuni di loro riuscivano a sopravvivere e a tornare a casa. Tuttavia, le amputazioni erano spesso considerate l'ultima risorsa e venivano effettuate solo quando non c'erano altre opzioni per salvare la vita o l'integrità fisica del soldato.


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