L'esercito sassone, conosciuto ufficialmente come "Sächsische Armee" in tedesco, è stato l'esercito dell'elettorato di Sassonia e successivamente del regno di Sassonia dal 1682, fino alla fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918.
Durante questo periodo, l'esercito sassone partecipò a vari conflitti e guerre, tra cui le guerre napoleoniche. Dopo la sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale e la conseguente instabilità politica, il regno di Sassonia fu coinvolto nel processo di trasformazione della Germania in una repubblica.
Con la fine della monarchia e la nascita della Repubblica di Weimar nel 1918, le forze armate tedesche furono notevolmente ridotte e ristrutturate secondo i termini del Trattato di Versailles.
L'esercito sassone, insieme a molte altre forze armate tedesche, subì importanti cambiamenti e venne infine sciolto. In seguito, con la riorganizzazione delle forze armate tedesche nel corso del XX secolo, si crearono nuove istituzioni militari.
L'esercito all'epoca dell'elettorato di Sassonia (1682–1807)
Durante l'elettorato di Sassonia (1682-1807), l'esercito sassone subì notevoli cambiamenti e partecipò a diversi conflitti cruciali dell'epoca. Organizzato per rispondere alle esigenze dell'elettorato e in seguito del regno. La struttura dell'esercito includeva diverse unità, tra cui fanteria, cavalleria e artiglieria.
Durante la Grande Guerra del Nord (1700-1721), l'elettorato di Sassonia fu coinvolto, supportando inizialmente la coalizione anti-svedese, ma successivamente cambiò alleanze e si unì al lato svedese.
Durante la Guerra di Successione Polacca (1733-1738), l'esercito sassone fu coinvolto nelle lotte per la successione al trono polacco, e nella Guerra dei Sette Anni, l'esercito sassone combatté al fianco delle forze austriache e russe contro la Prussia di Federico II.
La Sassonia subì gravi perdite e fu occupata dai prussiani.Dopo la Guerra dei Sette Anni, l'elettorato di Sassonia intraprese riforme militari per rafforzare e modernizzare le sue forze armate.
GUERRE NAPOLEONICHE
Durante le guerre napoleoniche e in seguito alla sconfitta della Prussia nella Battaglia di Jena-Auerstedt nel 1806, la Sassonia si alleò con Napoleone Bonaparte.
Come risultato del Trattato di Posen e del successivo Trattato di Schönbrunn, la Sassonia entrò a far parte della Confederazione del Reno il 20 dicembre 1806. Inoltre, l'elettorato di Sassonia fu elevato alla dignità di regno per volontà di Napoleone, e così nacque il Regno di
Sassonia.
L'elevazione dell'elettorato a regno fu parte di una serie di trasformazioni politiche e territoriali imposte da Napoleone nell'Europa occupata. La Sassonia divenne quindi un alleato di Napoleone e contribuì alle sue campagne militari, tra cui la partecipazione alle forze francesi durante la Campagna di Russia nel 1812.
Tuttavia, alla fine delle guerre napoleoniche e del Congresso di Vienna nel 1815, la Sassonia subì ulteriori cambiamenti territoriali e dovette affrontare le conseguenze della sua alleanza con Napoleone. La Sassonia perse parte del suo territorio e dovette adattarsi alle nuove condizioni politiche che emersero in Europa dopo la caduta dell'Impero napoleonico.
La Confederazione germanica
Dopo la formazione della Confederazione Germanica nel 1815, la Sassonia divenne uno dei membri più importanti tra gli stati tedeschi. Le forze armate federali della Confederazione Germanica includevano contingenti militari da vari stati membri, e la Sassonia, con il suo esercito, rappresentava un contingente significativo.
L'importanza relativa di ciascun contingente militare all'interno della Confederazione Germanica era determinata principalmente dal numero di uomini, risorse e potere militare che potevano contribuire. La Sassonia, come uno degli stati tedeschi più popolosi e militarmente organizzati, aveva una presenza significativa nelle forze armate federali.
I primi tre contingenti per numero di uomini erano generalmente quelli dell'Austria, della Prussia e della Baviera, che erano stati tradizionalmente tra gli stati più potenti e influenti nella regione. La Sassonia, classificandosi come il quarto contingente, indicava la sua importanza e il suo contributo alle forze armate della Confederazione Germanica.
La Confederazione tedesca del nord
La storia successiva alla Confederazione Germanica e alla partecipazione della Sassonia alle alleanze e alle strutture politiche della Germania del XIX secolo è piuttosto complessa. Dopo le guerre napoleoniche e il Congresso di Vienna nel 1815, la Sassonia divenne parte della Confederazione Germanica.
Successivamente, con lo sviluppo di tensioni politiche e nazionalistiche nella prima metà del XIX secolo, si formarono due principali entità politiche tedesche: la Confederazione Tedesca del Nord e la Confederazione Tedesca dell'Austria.
La Prussia giocò un ruolo chiave nella formazione della Confederazione Tedesca del Nord nel 1867, un'alleanza militare e politica composta principalmente da stati settentrionali tedeschi.
Nel contesto di questa evoluzione, la Sassonia aderì alla Confederazione Tedesca del Nord nel 1867, principalmente a causa delle pressioni prussiane e delle dinamiche politiche dell'epoca. La Prussia, sotto la guida di Otto von Bismarck, stava cercando di consolidare il potere e unificare la Germania sotto la sua guida.
La Confederazione Tedesca del Nord ebbe un ruolo significativo nella guerra contro la Francia del 1870-1871, che portò alla formazione dell'Impero Tedesco nel 1871. La Sassonia e altri stati tedeschi, tra cui la Baviera e il Württemberg, aderirono all'Impero Tedesco, e il Re di Prussia, Guglielmo I, fu proclamato imperatore.
Quindi, la Sassonia fu coinvolta nel processo di unificazione tedesca e divenne parte dell'Impero Tedesco nel 1871, rimanendo così fino alla fine della Prima Guerra Mondiale nel 1918 e alla conseguente trasformazione politica della Germania.
L'impero tedesco
Con la fondazione dell'Impero Tedesco il 18 gennaio 1871, il Regno di Sassonia mantenne una certa autonomia in materia militare. L'Impero Tedesco fu creato sotto la guida della Prussia, con Guglielmo I di Prussia proclamato imperatore. Tuttavia, gli stati membri mantennero una certa autonomia, specialmente nelle questioni relative alle forze armate.
L'articolo 61 della Costituzione dell'Impero Tedesco del 1871 stabiliva che ogni stato membro dell'Impero avrebbe mantenuto le proprie forze armate sotto il proprio comando.
Quindi, pur facendo parte di un impero unificato, il Regno di Sassonia mantenne una limitata autonomia in materia militare. Le truppe sassoni erano integrate nell'esercito imperiale, ma rimanevano sotto il comando del re di Sassonia in tempo di pace e potevano essere poste sotto il comando dell'imperatore in tempo di guerra.
Questa disposizione riconosceva la storia delle entità statali preesistenti e cercava di bilanciare l'unità dell'Impero con il mantenimento di alcune prerogative locali. Tuttavia, nel corso del tempo, con il rafforzarsi del potere centrale e l'evolversi delle dinamiche politiche, l'autonomia degli stati membri diminuì gradualmente.
La prima guerra mondiale
Durante la Prima Guerra Mondiale, l'esercito sassone fece parte delle forze armate tedesche impegnate nel conflitto. L'Impero Tedesco, compreso il Regno di Sassonia, fu coinvolto nelle ostilità che iniziarono nel 1914 e si estesero fino al 1918.
Le truppe sassoni parteciparono a numerose battaglie del fronte occidentale e orientale, combattendo contro le forze alleate, in particolare contro francesi, britannici, russi e altri. L'esperienza della Prima Guerra Mondiale fu caratterizzata da una guerra di trincea estremamente logorante, con perdite significative da entrambe le parti.
La Prima Guerra Mondiale portò a profondi cambiamenti politici e sociali in Germania. Dopo la sconfitta nel conflitto e la Rivoluzione di novembre del 1918, che portò alla caduta della monarchia e all'instaurazione di una repubblica, l'esercito tedesco, incluso quello sassone, fu soggetto a demilitarizzazione e ristrutturazione.
La fine della guerra segnò anche la fine dell'Impero Tedesco e il periodo della Repubblica di Weimar.
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