Quando i Savoia depredarono la Sardegna



 Benvenuti sul mio canale di storia! Oggi parleremo di un tema affascinante e controverso: il rapporto tra i Savoia e la Sardegna. La domanda che ci poniamo è: i Savoia furono tiranni contro il popolo sardo, specialmente Carlo Felice?

Iniziamo con un po' di contesto storico 

I Savoia acquisirono la Sardegna nel 1720 a seguito del Trattato dell'Aia, che pose fine alla Guerra della Quadruplice Alleanza. La Sardegna, quindi, passò dalla dominazione spagnola a quella piemontese.

La Guerra della Quadruplice Alleanza (1718-1720) fu un conflitto che coinvolse diverse potenze europee: il Sacro Romano Impero, la Francia, la Gran Bretagna e le Province Unite (Paesi Bassi) contro la Spagna. Il conflitto ebbe origine dalle ambizioni espansionistiche della Spagna sotto il re Filippo V, che cercava di riconquistare i territori perduti in Italia durante la Guerra di Successione Spagnola.

Le ostilità iniziarono con l'invasione spagnola della Sicilia, che all'epoca era sotto il controllo degli Asburgo austriaci. La Quadruplice Alleanza intervenne militarmente per contrastare la Spagna.  Il conflitto si estese a varie parti d'Europa, inclusi combattimenti navali nel Mediterraneo.

 Sardegna ai Savoia 
 Uno degli aspetti più significativi del trattato fu il trasferimento del Regno di Sardegna dal controllo spagnolo ai Savoia, che in cambio cedettero la Sicilia all'Austria. Questo scambio era parte di una serie di accordi volti a riequilibrare il potere in Italia e prevenire ulteriori conflitti.

Il trattato contribuì a ristabilire l'equilibrio di potere in Europa, limitando le ambizioni espansionistiche della Spagna. Per i Savoia, il possesso della Sardegna rappresentò un passo significativo verso la loro crescita come potenza regionale e, infine, verso la formazione del Regno d'Italia nel XIX secolo.
Conseguenze per i Savoia

Nuove Sfide e Affermazione Regionale 

 La Sardegna rappresentava una sfida maggiore per i Savoia rispetto alla Sicilia. L'isola era meno sviluppata economicamente e presentava problemi di povertà e isolamento. Nonostante queste difficoltà i Savoia cercarono di consolidare il controllo sull'isola attraverso riforme amministrative e una gestione più centralizzata.

Crescita del Potere Sabaudo: Il controllo della Sardegna, nonostante le difficoltà iniziali, contribuì alla crescita del potere e dell'influenza dei Savoia. Questo passaggio fu un passo importante verso la futura unificazione italiana sotto la guida sabauda.

In conclusione, il passaggio della Sicilia all'Austria e l'acquisizione della Sardegna da parte dei Savoia furono parte di un complesso gioco diplomatico volto a mantenere l'equilibrio di potere in Europa. Sebbene inizialmente i Savoia avessero ambizioni maggiori con la Sicilia, la Sardegna divenne un pilastro fondamentale per il loro futuro sviluppo e consolidamento regionale.

In sintesi, la Guerra della Quadruplice Alleanza e il Trattato dell'Aia del 1720 furono eventi cruciali per la geopolitica europea del XVIII secolo, con significative ripercussioni sul futuro dell'Italia e della dinastia sabauda.

Carlo Felice di Savoia  

Carlo Felice fu il sovrano del Regno di Sardegna dal 1821 al 1831. La sua amministrazione è spesso ricordata come conservatrice e reazionaria. Egli adottò misure severe per mantenere l'ordine e reprimere il malcontento, specialmente durante i moti rivoluzionari del 1821. 

La sua politica economica e sociale fu criticata per aver favorito i privilegi della nobiltà e del clero, mentre il resto della popolazione rimase in condizioni di estrema povertà.

Accuse di Tirannia

L'accusa che i Savoia, e in particolare Carlo Felice, abbiano "depredato" la Sardegna si basa su vari punti:

1. Politiche Repressive

 Carlo Felice è noto per la sua dura repressione delle rivolte e delle insurrezioni, spesso utilizzando metodi brutali per mantenere il controllo.

2. Sfruttamento Economico

 Durante il suo regno, le risorse della Sardegna furono sfruttate in modo tale da beneficiare principalmente il Piemonte. Questo includeva l'imposizione di tasse pesanti e il prelievo di risorse senza adeguati investimenti nel territorio sardo.

3. **Isolamento e Povertà

La mancanza di investimenti infrastrutturali e sociali contribuì a mantenere la Sardegna in uno stato di arretratezza economica e sociale.

Punti di Vista Differenti 
Tuttavia, è importante considerare che ci sono anche interpretazioni diverse:
- Alcuni storici sottolineano che i Savoia introdussero riforme amministrative e legali che modernizzarono in qualche misura la Sardegna.
- La repressione dei moti rivoluzionari era in linea con le politiche dell'epoca per mantenere l'ordine e l'unità statale.

La caratterizzazione dei Savoia come "tiranni" in Sardegna, specialmente sotto Carlo Felice, trova supporto in molte evidenze storiche, ma è anche un'interpretazione che può variare a seconda della prospettiva storica adottata. Il periodo dei Savoia in Sardegna fu segnato da tensioni, sfruttamento e resistenze, ma anche da tentativi di modernizzazione e controllo statale tipici del contesto europeo dell'epoca.

Risorse Naturali

I Savoia sfruttarono significativamente le risorse naturali della Sardegna, inclusi i suoi boschi. Durante il periodo in cui la Sardegna era sotto il dominio sabaudo, una delle pratiche comuni era quella di utilizzare le risorse naturali dell'isola per sostenere i progetti di sviluppo nel resto del Regno di Sardegna e, successivamente, nel Regno d'Italia.

Sfruttamento dei Boschi 

 I boschi della Sardegna furono abbattuti in larga misura per procurare legname. Questo legname veniva utilizzato non solo per costruire ferrovie, ma anche per altri progetti infrastrutturali e industriali nel Piemonte e nella penisola italiana.

 La deforestazione ebbe un impatto significativo sull'ecosistema dell'isola, contribuendo alla perdita di biodiversità e alla degradazione del suolo. La Sardegna, che era originariamente ricca di foreste, vide una drastica riduzione della copertura forestale durante questo periodo.

Ferrovie e Infrastrutture

 Mentre la Sardegna stessa vide qualche sviluppo ferroviario, la maggior parte delle risorse naturali sfruttate dall'isola andò a beneficio del Piemonte e della penisola italiana. La costruzione di ferrovie e altre infrastrutture in queste regioni richiedeva grandi quantità di legname e altre risorse.

Disparità di Sviluppo

Questo sfruttamento contribuì a una disparità di sviluppo tra la Sardegna e il resto del regno. Mentre il Piemonte e altre regioni vedevano miglioramenti infrastrutturali e industriali, la Sardegna rimaneva relativamente sottosviluppata.

Conclusione

L'uso intensivo delle risorse naturali della Sardegna per sostenere progetti nel Piemonte e nella penisola italiana è un aspetto criticato della gestione sabauda dell'isola. La deforestazione e lo sfruttamento economico senza adeguati investimenti nel territorio sardo hanno lasciato un'eredità di squilibrio e impoverimento che ha avuto conseguenze durature sull'isola.

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