Le Origini di Adolf Hitler Dalla Gioventù all'Alba del Führer
Adolf Hitler, prima di diventare il Führer e dittatore della Germania nazista, ebbe un'infanzia segnata da difficoltà familiari, fallimenti personali e sogni non realizzati.
Infanzia e giovinezza (1889-1907)
Nato il 20 aprile 1889 a Braunau am Inn, una piccola cittadina austriaca vicino al confine con la Germania, da Alois Hitler e Klara Pölzl. Suo padre, Alois, era un funzionario delle dogane piuttosto severo e autoritario, mentre sua madre, Klara, era una figura molto affettuosa e protettiva.
Hitler ebbe un rapporto turbolento con il padre. Alois aveva ambizioni per suo figlio, desiderando che diventasse un funzionario pubblico come lui. Tuttavia, Adolf nutriva un'avversione per questa carriera e si interessava invece all'arte, cosa che portava spesso a conflitti tra padre e figlio. Aldolf idolatrava sua madre, e la sua morte prematura nel 1907 fu un evento devastante per lui.
A scuola si racconta che non fu un brillante studente. Inizialmente frequentò la scuola con risultati discreti, ma con il tempo i suoi voti peggiorarono. Dopo la morte del padre nel 1903, abbandonò quasi del tutto l'impegno scolastico. Non riuscì a diplomarsi e lasciò gli studi senza aver conseguito un diploma superiore.
Vienna (1907-1913)
Dopo la morte della madre, Hitler si trasferì a Vienna nel 1907, con il sogno di diventare un artista. Cercò di essere ammesso all'Accademia di Belle Arti di Vienna, ma fallì due volte. Il rifiuto fu un duro colpo per lui, poiché si considerava un pittore di talento. La commissione lo giudicò inadatto, soprattutto per la sua incapacità di ritrarre figure umane.
Dopo il fallimento accademico, Hitler visse in povertà nella capitale austriaca. Passò diversi anni in pensioni economiche e rifugi per senzatetto, sostenendosi con piccoli lavoretti e vendendo dipinti e cartoline turistiche. Questo periodo fu fondamentale nella sua formazione politica e ideologica. A Vienna, venne esposto a molte idee antisemite, nazionaliste e razziste, che ebbero una profonda influenza su di lui.
Idee politiche
La capitale austro-ungarica era una città multiculturale con forti tensioni etniche e politiche, e Hitler sviluppò un profondo disprezzo per il sistema multi-etnico dell'Impero asburgico. Si convinse che gli ebrei fossero responsabili di molti dei problemi della società. Queste idee antisemite, pur non ancora radicalizzate come negli anni successivi, cominciarono a prendere piede in lui.
Vita a Monaco e la Prima Guerra Mondiale (1913-1918)
Nel 1913, Hitler lasciò Vienna e si trasferì a Monaco di Baviera, apparentemente per evitare il servizio militare obbligatorio nell'esercito austriaco. Monaco era per lui una città culturalmente e politicamente più affine alle sue convinzioni nazionaliste tedesche.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914 si arruola volontario nell'esercito tedesco. Per lui, la guerra rappresentava un'occasione per servire il Reich tedesco e dare un significato alla sua vita. Prestò servizio come corriere di reggimento sul fronte occidentale e fu coinvolto in diverse battaglie, tra cui la Battaglia della Somme.
La guerra fu un'esperienza cruciale per Hitler. Fu decorato con la Croce di Ferro di prima classe, una medaglia rara per un soldato semplice. Durante il conflitto, sviluppò un forte senso di cameratismo e si convinse che il destino della Germania fosse in pericolo. Tuttavia, la sua dedizione alla causa bellica lo alienò dai suoi commilitoni, molti dei quali consideravano la guerra con disillusione.
Quando la Germania si arrese nel novembre del 1918, Hitler, come molti altri veterani, si sentì tradito. Non accettò la sconfitta e la considerò il risultato di un complotto interno, dando vita alla famigerata leggenda della "pugnalata alle spalle, secondo la quale i politici ebrei e i comunisti avrebbero cospirato per tradire la Germania.
La transizione alla politica
Dopo la guerra rimase sconvolto e pieno di rabbia per la disfatta del suo paese. Fu durante questi anni, tra il 1918 e il 1920, che cominciò a coinvolgersi attivamente in politica, connettendosi con il Partito dei Lavoratori Tedeschi, che presto sarebbe diventato il Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (NSDAP), più noto come il Partito Nazista.
In sintesi, prima di diventare il Führer, Hitler fu un giovane in cerca di identità, fallendo nei suoi tentativi di realizzarsi come artista e trovando una via nel nazionalismo estremo e nell'antisemitismo. La guerra e le sue conseguenze lo trasformarono da un individuo irrequieto e sconfitto a un leader politico deciso a ristrutturare la Germania secondo le sue convinzioni radicali.
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