l’Odore Sgradevole nelle Strade di PARIGI nel XVII e XVIII



 Le strade di Parigi nel XVII e XVIII secolo erano notoriamente sporche e maleodoranti. La città era densamente popolata e la gestione dei rifiuti, sia umani che animali, era praticamente inesistente.

Non esisteva un sistema fognario adeguato. I rifiuti, sia liquidi che solidi, venivano gettati direttamente nelle strade. Era comune che gli abitanti delle case svuotassero i vasi da notte fuori dalle finestre, urlando “gare à l'eau!” (attenzione all’acqua!) come avvertimento. Questo creava veri e propri torrenti di liquami lungo i vicoli e le strade.

Parigi era piena di animali: cavalli, cani, gatti randagi e persino maiali. I cavalli, in particolare, erano fondamentali per il trasporto, ma lasciavano grandi quantità di escrementi ovunque. Anche gli animali da allevamento venivano spesso trasportati attraverso la città, contribuendo ulteriormente a sporcare le strade.

Oltre ai rifiuti umani e animali, le strade erano disseminate di rifiuti domestici, come resti di cibo e oggetti inutilizzati. Senza un sistema di raccolta dei rifiuti organizzato, questi si accumulavano rapidamente. Il risultato era una città che emanava un odore costante e nauseante, soprattutto durante i mesi caldi.

Molte strade erano mal pavimentate o addirittura fangose, e l’acqua piovana si mescolava ai rifiuti creando pozzanghere stagnanti. Queste pozze diventavano focolai per la proliferazione di malattie. Non sorprende che le epidemie fossero frequenti in quel periodo.

Proprio come a Versailles, i cittadini più ricchi di Parigi usavano profumi forti per mascherare gli odori sgradevoli. Le donne e gli uomini portavano piccole boccette di essenze profumate o mazzi di fiori vicino al viso per cercare di attenuare la puzza quando si spostavano per la città.

Il Mercato Centrale di Les Halles 

Il mercato di Les Halles, il cuore commerciale di Parigi, era un’altra fonte di odori intensi. Qui si vendevano carne, pesce, verdure e altri prodotti alimentari, ma senza refrigerazione adeguata e con scarsa pulizia, l’odore di cibo in decomposizione era onnipresente.

 Parigi nel Seicento e Settecento era una città caotica e sporca, dove l’odore sgradevole era parte integrante della vita quotidiana. La mancanza di igiene pubblica, unita alla densità di popolazione e alla gestione rudimentale dei rifiuti, rendevano le strade della capitale francese un luogo spesso insalubre e poco piacevole da percorrere.

 La Senna, il fiume che attraversa Parigi, era utilizzata come una sorta di discarica naturale per vari tipi di rifiuti, inclusi escrementi e scarti industriali, come i residui della lavorazione delle pelli. Questo contribuiva a rendere il fiume estremamente inquinato e maleodorante.

La Concia delle Pelli  

La lavorazione delle pelli era una delle attività principali nella Parigi del XVII e XVIII secolo. Le concerie erano spesso situate vicino alla Senna, poiché avevano bisogno di grandi quantità d'acqua per il processo di concia. Durante questo procedimento, venivano utilizzate sostanze chimiche forti come calce e escrementi animali per trattare le pelli. Gli scarti, insieme a residui di carne e peli, venivano semplicemente scaricati nel fiume.

Oltre agli scarti industriali, gli abitanti della città gettavano regolarmente i loro rifiuti domestici nella Senna, inclusi escrementi umani. Il fiume fungeva da grande sistema di smaltimento, trasportando via la sporcizia accumulata, ma allo stesso tempo contaminando le acque usate per lavarsi, cucinare e persino per bere.

L’Odore della Senna 

La combinazione di tutti questi fattori rendeva la Senna un fiume puzzolente e malsano. Durante l’estate, quando il livello dell’acqua diminuiva, l’odore diventava particolarmente intenso, diffondendosi per la città e rendendo l’aria quasi irrespirabile in alcune zone.

Il massiccio inquinamento del fiume contribuiva alla diffusione di malattie. L'acqua contaminata era una delle cause principali di epidemie come il colera e la dissenteria. Tuttavia, per lungo tempo, le autorità non fecero nulla per migliorare la situazione, e la Senna continuò a essere utilizzata come discarica a cielo aperto.

Anche altre categorie, come i macellai, scaricavano i loro rifiuti nella Senna. Resti di animali, sangue e scarti organici finivano nel fiume, peggiorando ulteriormente la qualità dell’acqua e l’odore.

La Senna era un simbolo della vita parigina, ma anche una delle sue principali fonti di inquinamento e cattivi odori. Il degrado ambientale causato dall’uso indiscriminato del fiume come discarica non solo influenzava la qualità della vita, ma anche la salute pubblica della popolazione.

L'inquinamento della Senna e le pessime condizioni igieniche in generale contribuirono notevolmente alla diffusione di malattie tra la popolazione parigina nei secoli XVII e XVIII. La scarsa igiene, l'acqua contaminata e la mancanza di infrastrutture sanitarie adeguate rendevano le epidemie un problema ricorrente.

Malattie Intestinali e Epidemie 

Le malattie legate all'acqua contaminata erano molto diffuse. Il consumo di acqua della Senna, che veniva utilizzata per bere, cucinare e lavarsi, causava frequentemente infezioni intestinali come la dissenteria e il colera. Queste malattie si propagavano rapidamente in una città così densamente popolata, spesso con esiti fatali, soprattutto tra i più poveri.

Parigi fu colpita da diverse ondate di peste bubbonica tra il Seicento e il Settecento. Anche se la trasmissione della peste era principalmente legata ai ratti e alle pulci, le condizioni insalubri e l'accumulo di rifiuti nelle strade e nei fiumi favorivano la diffusione di questa e di altre malattie infettive.

Le cattive condizioni igieniche, l'aria insalubre e l'acqua contaminata contribuivano a un elevato tasso di mortalità infantile. Molti bambini morivano a causa di infezioni gastrointestinali, che erano particolarmente pericolose in un’epoca in cui le cure mediche erano limitate.

La maggior parte delle persone viveva a stretto contatto con rifiuti e sporcizia. Questo contribuiva a creare un ambiente favorevole alla proliferazione di agenti patogeni. Le abitazioni sovraffollate e la promiscuità tra gli abitanti delle città favorivano la trasmissione di malattie respiratorie come la tubercolosi.

Inoltre, Le persone si lavavano raramente e con acqua spesso contaminata, il che peggiorava la situazione sanitaria. L’uso di abiti pesanti e raramente lavati, la mancanza di bagni e l’abitudine di vivere in ambienti chiusi e mal ventilati contribuivano alla diffusione di infezioni cutanee e parassitarie.

Nonostante le evidenti conseguenze sanitarie, per lungo tempo non ci furono misure significative per migliorare l’igiene pubblica. Le autorità reali si preoccupavano più di mantenere l'ordine pubblico e il controllo sociale che della salute dei cittadini. 

Solo verso la fine del Settecento e con l’arrivo dell’Ottocento si cominciò a riconoscere l'importanza dell'igiene e dell'urbanistica per prevenire malattie e migliorare la qualità della vita.

In conclusione, le condizioni di vita a Parigi in quei secoli erano tali che malattie ed epidemie facevano parte della quotidianità. L'inquinamento della Senna, l'assenza di sistemi fognari moderni e la mancanza di consapevolezza igienica erano tra le principali cause delle numerose crisi sanitarie che affliggevano la popolazione.

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