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Chi Ha Ucciso Riccardo III? La Teoria che Cambia Tutto

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  Riccardo III, l'ultimo re della dinastia Plantageneta, trovò la morte nella famosa Battaglia di Bosworth il 22 agosto 1485. Con la sua caduta terminò la Guerra delle Due Rose e salì al trono Enrico VII, inaugurando la dinastia Tudor. Tuttavia, sebbene la versione ufficiale parli di una morte in battaglia, esistono teorie che suggeriscono che il sovrano possa essere stato vittima di un tradimento interno . La Battaglia di Bosworth: Una Morte Sul Campo Riccardo III affrontò l'esercito di Enrico Tudor con una forza numericamente superiore. Eppure, secondo le cronache, fu abbandonato da alcuni dei suoi alleati chiave nel momento decisivo dello scontro. Il suo coraggio è fuori discussione: si dice che si gettò direttamente nella mischia per cercare di uccidere Enrico Tudor in persona. Ma la sua audacia non fu sufficiente, e il re venne sopraffatto.  Tradito Dai Suoi Alleati? Uno degli elementi più discussi è il ruolo di Sir William Stanley , un nobile che inizialmente si era dic...

Triora: La Caccia alle Streghe e il Processo Infernale

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Incastonate tra le colline liguri, si erge l'antico borgo medievale di Triora, un luogo intriso di leggende oscure, tra cui uno dei processi alle streghe più tragici della nostra storia. Per l'importanza di quei fatti, Triora venne spesso definita la " Salem d'Italia ". I processi si svolsero tra il 1587 e il 1589, e videro l'arresto di 30 donne, che subirono le peggiori torture per costringerle a confessare la loro presunta appartenenza alla stregoneria. Si diceva che queste donne avessero il potere di alterare i raccolti, di far piovere o nevicare, fino a causare dolore e malattie a chiunque si fosse inimicato. Il Tribunale, che si occupò di queste incriminazioni, era presieduto dal vicario dell'Inquisitore di Genova e da quello di Albenga, con la partecipazione attiva del sacerdote Girolamo di Pozzo, il quale sosteneva fermamente che queste donne fossero al servizio del maligno.  Fu proprio durante una predica domenicale che il prete incitò i fedeli a...

Il funzionamento della ghigliottina e teste decapitate vigili

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La ghigliottina è un dispositivo di esecuzione progettato per decapitare rapidamente la testa di una persona. Introdotta in Francia alla fine del XVIII secolo, divenne lo strumento principale per le esecuzioni durante la Rivoluzione Francese. Costruita con una struttura verticale di legno, che sorreggeva una lama pesante con un angolo inclinato. Il meccanismo era semplice ma efficace: 1. **Posizionamento del condannato**      - Il condannato veniva legato e fatto sdraiare su una panca scorrevole.    - Il collo veniva posizionato in un'apertura semicircolare sulla base della struttura. 2. **Blocco del collo**      - Una tavoletta mobile veniva abbassata sopra il collo per impedirne il movimento. 3. **Rilascio della lama**       - Un boia azionava una leva o una corda per sganciare la lama pesante, che cadeva lungo delle guide laterali. 4. **Decapitazione istantanea**       - La lama, grazie alla sua...

12 Creature Mitologiche che ti Osservano

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  1) Domovoj (Russia):  Il domovoj è nella mitologia slava è una creatura maschile - spesso di piccola taglia e coperta di peli - che alligna tra le mura domestiche e protegge l'unità familiare, (spesso nascosto sotto i fornelli). Queste creature, benché descritte come spaventose, in realtà sono delle forze positive. Di notte, in caso di pericolo sono note toccare il padrone di casa mentre dorme. 2) Menehune (Hawaii):  Il Menehune è un nano mitologico della tradizione hawaiana che vive nelle profonde foreste e nelle vallate nascoste delle isole hawaiane, lontane dagli insediamenti umani. I Menehune sono descritti come  superbi artigiani:  quando i coloni polinesiani arrivarono nell'isola furono sorpresi di vedere già edificati: templi, strade, ponti, peschiere e case. Chi creò tutto questo? Secondo la leggenda del posto furono i Menehune nativi del posto. 3) Tikoloshe (Sud Africa):  Un altro nano dall'aspetto non propriamente rassicurante, appartenente alla...

Vivere il Carnevale in Sardegna: un viaggio tra riti ancestrali e magia

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[Introduzione] Benvenuti in questo viaggio tra le tradizioni ancestrali e la magia del Carnevale sardo , un carnevale che affonda le sue radici in antichi culti pagani, ma che oggi si mescola con le celebrazioni moderne, mantenendo intatti i suoi simboli e rituali misteriosi. Il Carnevale in Sardegna è un viaggio attraverso il tempo, che affonda le radici in antiche tradizioni pagane, per mescolarsi con la modernità e le celebrazioni cristiane. In tutta l’isola, il Carnevale non è solo una festa, ma un vero e proprio rito di passaggio, che segna il ritorno della vita e la rinascita della natura. Ogni paese custodisce le proprie maschere e rituali, che raccontano storie di antichi culti, leggende e legami con il mondo naturale. Le maschere della Barbagia  Uno dei Carnevali più affascinanti della Sardegna si svolge nella Barbagia, una regione caratterizzata da tradizioni antiche e misteriose. Qui, le maschere più celebri sono i Mamuthones e gli Issohadores di Mamoiada, che ancor...

Il Paganesimo in Sardegna: Riti, Natura e Resistenza alla Cristianizzazione

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Introduzione Nel cuore della Sardegna, tra le montagne della Barbagia, si è mantenuta a lungo una forte connessione con la natura e le antiche tradizioni religiose. Qui, per secoli, il Paganesimo ha guidato le vite dei sardi, legandoli indissolubilmente agli elementi naturali: il cielo, il mare, le montagne e le acque. Ma come venivano venerati questi elementi? E come la cristianizzazione dell'isola cercò di sostituire questa antica fede? Il Legame con la Natura Per i popoli pre-cristiani sardi, la natura non era solo un ambiente fisico, ma un'entità sacra. Il cielo, con le sue stelle e i suoi fenomeni misteriosi, era il dominio degli dei. Le montagne, forti e imponenti, rappresentavano la stabilità e la protezione, e le acque, come fiumi e fonti, erano considerate luoghi puri dove si trovavano il divino e la vita stessa. I Betili, le pietre sacre, erano usate nei rituali di culto, disposte nei luoghi naturali che venivano considerati sacri, come nei nuraghi o nelle domus d...

Le Workhouse Vittoriane: L'Inferno dei Poveri nell'Inghilterra del XIX Secolo

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"Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate" - questa celebre frase dantesca potrebbe perfettamente descrivere l'ingresso di una Workhouse vittoriana, istituzione che incarnava il lato più oscuro della società industriale inglese del XIX secolo. Le Workhouse erano molto più di semplici ricoveri per poveri: rappresentavano un sistema di controllo sociale mascherato da assistenza pubblica. Create con il Poor Law Amendment Act del 1834, queste strutture dovevano essere "meno elegibili" della più misera condizione di vita di un lavoratore libero - in altre parole, dovevano essere così terribili da spingere le persone a cercare qualsiasi alternativa possibile. La Geometria del Dolore L'architettura stessa delle Workhouse era progettata per incutere terrore. Edifici austeri, con alte mura perimetrali e finestre ridotte al minimo, ricordavano più prigioni che luoghi di assistenza. La disposizione interna seguiva un principio di segregazione assoluta. Le Workhouse r...