Utsuro-bune, il misterioso disco volante arrivato sulle coste giapponesi nel 1803

Ciao come state? Come state vivendo questo periodo? Spero bene. Si ritorna a parlare di Viaggi Interdimensionali, è come sempre ognuno è libero di crederci oppure no! Quel che certo si tratta di un argomento affascinante, e nel mio piccolo andrò sempre alla ricerca di nuove storie da Raccontare. Questa volta siamo catapultati in Giappone agli inizi del 1800, esattamente nel 1803: alcuni pescatori della provincia di Hitachi si imbattono in una strana imbarcazione a forma rotondeggiante: la parte superiore era di legno, la parte inferiore era imbottita da placche in metallo. Ai lati si potevano vedere delle strane finestre, anch'esse coperte di metallo. Le dimensioni della strana navicella misuravano: 3,30 metri di altezza per 5,45 metri di larghezza. In balia delle onde, i pescatori decisero di trainarla a riva. Grande fu lo stupore quando all'interno della nave trovarono una ragazza di età compresa tra i 18 - 20 anni. Subito colpì la sua bellezza e  quella sua carnagione chiara come la neve, i capelli rossi allungati con sottili strisce di tessuto. Non era giapponese ma sicuramente caucasica e indossava dei lunghi indumenti fatti di un tessuto sconosciuto. Tra le mani custodiva gelosamente una scatola di colore chiaro di circa 23 centimetri di lunghezza. I pescatori cercarono di comunicare con lei, ma la ragazza parlava una lingua del tutto sconosciuta e non comprendeva il giapponese.



Dalla descrizione fatta dai pescatori, la ragazza doveva essere una occidentale o forse una principessa russa, come è stato appurato nel XIX secolo. I pescatori definirono la giovane con il termine “banjo” , ossia  una donna barbara”: per i giapponesi, barbari erano gli occidentali. Il vecchio del villaggio affermò che ella poteva essere veramente una principessa di un regno straniero, sposata nella sua terra natale. Ma quando fu scoperta di essere rea di aver tradito suo marito, fu cacciata dal regno e il suo amante ucciso per punizione. Bandita per sempre fu costretta a navigare all'interno dell'Utsuro-bune... ma cosa c'era in quella scatola che stringeva tanto gelosamente? Manco a dirlo, vi era la testa decapitata del suo amante. Dopo quella scoperta orribile i pescatori decisero di riportare la donna all'interno della barca, lasciandola navigare verso l'oceano.

Versione Storica

Per coloro che invece non amano le leggende fantasy, esiste una versione storica: molto probabilmente la donna fu mandata come spia dalla Russia per ispezionare e prendere appunti su alcune regioni costiere del Giappone e farsi un'idea delle sue dimensioni geografiche. Una strategia militare identica a quella del cavallo di Troia. Non per altro, poco dopo l'incidente di Utsuro Bune, il Giappone fu protagonista di una serie di interazioni con i russi, che volevano che i nipponici aprissero i loro confini. Nella prima metà del XIX secolo, il Giappone era un'isola a sé, isolata dal resto mondo e dalla sua politica commerciale denominato con il termine di Sakoku: una politica di autarchia terminata dopo secoli solo nel 1853 per opera di Matthew Perry, commodoro statunitense. Questo periodo di isolamento non consentiva scambi con l'estero, fatta l'eccezione che con la Cina e Paesi Bassi.

La leggenda di Utsuro-bune è stata riportata in tre differenti testi, tutti scritti entro pochi anni dall'evento. Il primo fu quello di Toen shōsetsu (Le storie del giardino dei conigli), un manoscritto del 1825 che fornisce una descrizione straordinariamente dettagliata della visita della signora. Un secondo, Hyōryū kishū (Diari e storie di naufraghi), è stato scritto nel 1835. Infine, quello di Ume-no-chiri, scritto nel 1844.

Altri racconti con analogie simili


Ciò che sorprende dell'incidente di Utsuro Bune la similitudine ad altri racconti della mitologia giapponese, raccontati centinaia di anni prima. Per esempio, potremo citare la storia di una bellissima donna nipponica, che fu ritrovata all'interno di una nave come la vicenda di Utsuro-bune. 

Oppure il racconto di Urashima Tarō, noto anche come Otohime, che dopo aver salvato una tartaruga dalle grinfie di tre ragazzi, viene catapultato magicamente nel palazzo di Ryugu-jo, il Palazzo del Drago, conosciuto come Owatatsumi-no-Mikoto. La leggenda vuole che il palazzo fu costruito sotto gli abissi del mare. Tarō rimarrà lì per alcuni giorni, ma dopo qualche tempo chiede a Otohime di poter tornare nel suo villaggio per visitare la madre anziana. La principessa acconsente e gli dà una scatola misteriosa chiamata tamatebako, una sorta di amuletto che lo proteggerà dalle sventure, ma che non dovrà mai aprire. 
Al suo rientro tutto è cambiato: sua madre è scomparsa, le persone del villaggio sembrano essere sparite.. i pochi abitanti che incontra domanda a loro se conoscono un certo Urashima Tarō. Qualcuno asserisce di conoscere una storia in merito a quell'uomo scomparso in mare 300 anni fa. Incredulo da quella risposta decide di aprire la scatola che la principessa gli ha regalato, da cui esplode una nuvola di fumo bianco. All'improvviso il suo aspetto diventa quello di un vecchio ultracentenario, la barba lunga e bianca e la schiena piegata. Dal mare sente una voce è quella della principessa: “Ti avevo detto di non aprire quella scatola. Era la tua vecchiaia''.

Se quella donna fosse stato un alieno?

Per gli amanti dell'Ufologia, la leggenda della Utsuro-bune potrebbe essere il primo caso di un incontro ravvicinato del terzo tipo avvenuto nel 1800 in Giappone. In effetti, il disegno delle barche assomiglia a quella di una navicella spaziale o un oggetto sottomarino non identificato (USO). Da subito ha destato curiosità quei misteriosi simboli all'interno della nave, che sembrano vogliano rappresentare delle raffigurazioni ultra terrene. Alcuni suggeriscono che siano delle rappresentazioni degli avvistamenti della foresta di Rendlesham in Inghilterra e la stessa scrittura è stata ritrovata all'interno di alcune grotte. Inoltre, come non menzionare la scatola tenuta dalla donna, scrigno di un sapere a noi sconosciuto. L'aspetto fisico e il suo abito insolito potrebbe rappresentare la prova di un incontro extraterrestre. A voi i giudizi finali!

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