Anatole Deibler diari del più grande boia di Francia

 

Il Boia, quella figura funesta, che per certi versi nel corso dei secoli ha vissuto di luce propria malgrado protagonista di lugubri racconti. Oggi parliamo del più grande Boia di Francia Anatole Deibler, che nella sua carriera di giustiziere della morte si dilettava a segnare con ossessionante scrupolosità le persone che conduceva al patibolo.

A fine del 1800 e inizi del 1900, Anatole Deibler divenne l'incubo più temuto di tutti i criminali parigini e della Francia stessa. L'uomo, in base ai suoi appunti ha tagliato la testa a 299 persone. L'avvento della macchina fotografica lo ha reso una celebrità dell'epoca.

Il suo diario conteneva foto dei peggiori criminali che per mano sua aveva spedito all'inferno. Volti di persone da cui si trapela la paura nell'attesa di conoscere la propria pena a poche ore da salire sopra il palco della morte. Altri ugualmente disperati, perché la loro morte veniva commutata con il carcere a vita e lavori forzati in qualche colonia francese oltre oceano.

A riportare queste foto inquietanti è stato lo storico del crimine Éric Guillon, che rovistando negli archivi della polizia parigina ha fatto l'eccezionale scoperta di antiche foto segnaletiche, completate con i taccuini di Deibler che catalogano 299 decapitazioni in 40 anni di onorata attività.

È stato pubblicato anche un libro di Guillon, intitolato Guillotiné (Ghigliottinati), che raccoglie le storie di crimini assurdi. Un esempio lampante è la seconda esecuzione di Deibler. il boia giustiziò due giovani uomini rei di aver ucciso un'anziana, dopo aver cercato di tagliarle la lingua. I due assassini, inoltre le avevano piantato un trapano metallico e altre atrocità. Poi andati a teatro per avere un alibi.

Nel libro assassini recidivi 

 Gli assassini erano perlopiù criminali recidivi che amavano la tortura a donne e bambini. Erano tempi bui: a Parigi non potevi camminare senza correre il rischio di essere accerchiati da una banda. Questo malessere era dato soprattutto dalla povertà della Grande Guerra, che aveva portato intere famiglie a non avere più un padre, con molti casi che vedevano giovani di meno di 20 anni.

 COME AVVENIVANO LE ESECUZIONI

  Per evitare che perdessero il controllo ai condannati non veniva detto il giorno della loro esecuzione. Ma l'attesa diventava insostenibile: ogni notte poteva essere l'ultima. Le esecuzioni avvenivano nelle prime ore della mattina. La notte prima il boia con i suoi aiutanti mettevano in ordine la ghigliottina, cercando di fare meno rumore possibile.

 Per quanto vigeva il massimo riservo sulla data dell'esecuzione, la voce spesso si spargeva velocemente, portando le persone di ogni ceto sociale a mettersi in fila dall'alba, per assistere a questo incredibile spettacolo. Le decapitazioni sono rimaste aperte al pubblico fino al 1939. Il luogo dell'esecuzione era sempre lo stesso di fronte alla Prison de la Santé, poi davanti alla Prison de la Roquette.

  Dopo la prima esecuzione di Deibler, il giornale del giorno lodava il giovane boia, il quale aveva dimostrato sicurezza nel movimento di polso ed è parso a suo agio come un professionista esperto. Gli auguri di una splendida carriera, con un gran numero di prestazioni rispettabili.

FAMIGLIA DI BOIA

Deibler proveniva da una lunga stirpe di boia, eppure lui inizialmente lavorava come sarto presso un grande magazzino di Parigi. Egli successe al padre che fu l'unico a dimettersi da tale carica, perché gli tremava la mano durante le esecuzioni. A quei tempi fare il boia era una professione abbastanza invidiata, sia per il salario che per altri privilegi. Nel 1939 dopo la morte di Deibler arrivarono circa 200 nuove candidature. Ma sappiamo che la pena di morte in Francia stava per essere abolita.

Fonte: https://www.vice.com/it/article/y3mddk/diari-del-piu-grande-boia-di-francia