Amelia Dyer : la baby sitter vittoriana che uccise oltre 200 bambini

 


L'ultimo serial killer del quale abbiamo trattato è stato Jack the Ripper, oggi ho deciso di parlare di Amelia Dyer:  la babysitter vittoriana che uccise oltre 200 bambini. Fu ribattezzata Jill the Ripper, poiché il suo caso fu cronologicamente vicino a quello di Jack lo Squartatore.

Amelia Dyer nasce a Bristol nel 1838, quinta e la più giovane della famiglia, sua madre soffriva di problemi mentali causati da complicanze del tifo, il babbo era un mastro calzolaio. Impara da subito a leggere a scrivere e si interessa di letteratura e poesia.

 A distanza di qualche anno perde entrambi i genitori. Ed è proprio la morte della madre che la segnerà profondamente per tutta la vita. Nel 1861 si trasferisce a Trinity Street dove sposa un uomo molto più anziano di lei di 59 anni, lei ne aveva appena 24 e dovette falsificare la sua età, si ne aggiunse 6 anni in più, lui 11 in meno.

 Negli anni successivi inizia a fare praticantato come infermiera e nel 1869 rimane anche vedova. Dovendo prendersi cura di sua figlia decide di lasciare il lavoro da infermiere e diventare una baby sitter.

Inizialmente sembra essere una balia devota e premurosa, presto però il suo mestiere diventa una sorta di mercato dei neonati: in cambio di importanti somme di denaro si presta di adottare i neonati di coppie che volevano dare via il proprio figlio. Assieme a Amelia Dyer alcuni bambini muoiono prematuramente. 

Si verrà a scoprire che quando un bambino non gli fruttava più denaro,  li faceva volutamente morire di fame o gli somministrava delle dosi di stupefacenti per non farli piangere e morte certa.

Nel 1879 un medico certifica l'operato di Amelia Dyer, scoprendo che molti bambini erano morti sotto le sue cure. Viene arrestata non per omicidio plurimo ma per negligenza a sei mesi di lavori forzati. Quei mesi diventano determinanti per la psiche della donna: una mente instabile che la porta ad avere tendenza al suicidio e a lunghi periodi di depressione.

Al rilascio inizia a consumare sempre più alcolici e sostanze stupefacenti. Per eludere le forze dell'ordine, decide di cambiare spesso città e usare differenti cognomi tra cui quello di Miss Thomas.

La sua cattiveria toccò vette inaudite, quando un bambino veniva ucciso, riusciva a eludere i genitori scambiandolo con un altro bambino preso da un'altra coppia. Non volendo più incappare nell'errore di far dichiarare ai medici legali la morte di altri piccoli, dispose il piano di seppellirli lei stessa o ancora meglio gettare i corpicini nel fiume.

Quando poi percepiva che la polizia la stava monitorando, fingeva di avere un crollo nervoso per farsi ricoverare in psichiatria o nel manicomio, lamentando pensieri suicidi. Siamo di fronte a una mente malata ma allo stesso tempo astuta e perfida.

 Gli ultimi anni della sua vita li trascorre a Londra ed è proprio nel marzo del 1896, un barcaiolo che naviga nel Tamigi a recuperare una borsa da viaggio. Al suo interno nota scioccato il corpicino di una neonata avvolta con della carta da pacchi. Oltre il corpicino la polizia si imbatte su un foglio sbiadito, nel quale è ancora leggibile un nome quello di Miss Thomas con annesso un indirizzo.

L'indirizzo conduceva al nome di Amelia Dyers, ma nel foglio vi era riportato un altro cognome. Scotland Yard mise in atto un piano che prevedeva un annuncio fasullo con la complicità di una giovane donna. Rispondendo all'annuncio la Dyer cade nella trappola della polizia, i quali  perquisiscono la sua casa.

All'interno si sentiva un nauseante odore di corpi decomposti, furono inoltre trovati dei nastri e altri oggetti simili per avvolgere i corpi dei neonati. Telegrammi su accordi di adozione, pubblicità e lettere di madri che chiedevano dei loro figli.

 Amelia Dyer era in procinto per traslocare. Arrestata dalla polizia, gli agenti hanno dragato il Tamigi alla ricerca di altri neonati. Furono trovati sei corpi e con la confessione della babysitter killer di essere stata lei ad averli uccisi.

 Nel processo si è dichiarata colpevole di un solo omicidio, affermando di essere incapace di intendere e volere causa la sua depressione, citando i suoi numerosi ricoveri. Tuttavia, la giuria disse che gli atti dei ricoveri erano stati falsificati per evitare l'azione penale.

Fu un processo lampo: quattro minuti e mezzo per condannarla. Alle 9 del mattino del 10 giugno 1896, Amelia Dyer fu giustiziata tramite impiccagione. Il caso Dyer ha innescato una rivoluzione nelle leggi sulle adozioni, spingendo le autorità a sorvegliare meglio sulla sicurezza dei bambini.

 Si presume che Amelia Dyer abbia ucciso oltre 300 bambini, alcuni dicono fino a 400.

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