Edoardo VI d'Inghilterra: la Triste fine del Giovane Re

Edoardo VI d'Inghilterra, noto anche come Edward VI in inglese, fu il figlio unico di Enrico VIII d'Inghilterra e della sua terza moglie, Jane Seymour. Nacque il 12 ottobre 1537 e salì al trono d'Inghilterra all'età di nove anni, alla morte di suo padre, avvenuta nel 1547. La sua ascesa al trono segnò l'inizio del regno protestante in Inghilterra.

La giovinezza di Edoardo VI fu segnata da una salute precaria. Era un giovane sovrano con forti convinzioni protestanti e, durante il suo breve regno, furono attuati significativi cambiamenti religiosi, con l'adozione del protestantesimo come religione di Stato e la dissoluzione delle chiese monastiche. Tuttavia, a causa della sua giovane età, fu il Consiglio di Reggenza a governare effettivamente al suo posto.

Il suo regno fu contraddistinto da un'instabilità politica e da lotte per il potere tra fazioni politiche rivali, inclusa una lotta tra le forze protestanti e quelle cattoliche. Nel 1553, Edoardo si ammalò gravemente  e si temeva che non sarebbe sopravvissuto. Nel tentativo di mantenere l'Inghilterra un regno protestante,  designò sua cugina, Lady Jane Grey, come sua erede al trono.

Tuttavia, Edoardo morì il 6 luglio 1553, all'età di soli 15 anni, prima che Lady Jane Grey potesse essere ufficialmente incoronata. La morte di Edoardo segnò la fine della dinastia Tudor diretta, poiché la successione passò alla sua sorellastra cattolica, Maria I d'Inghilterra, figlia di Enrico VIII e di Caterina d'Aragona.

La sua morte prematura  mise fine al regno di uno dei sovrani più giovani nella storia inglese. Nonostante la sua breve vita e il regno instabile, il suo ruolo nella diffusione del protestantesimo in Inghilterra fu significativo e avrebbe avuto un impatto duraturo sul futuro del paese.

CAUSA DELLA MORTE

Edoardo VI d'Inghilterra morì il 6 luglio 1553, all'età di soli 15 anni. La causa della sua morte fu la tubercolosi polmonare. La tubercolosi era una malattia grave e spesso fatale in quel periodo, e purtroppo colpì il giovane sovrano, indebolendo il suo già fragile stato di salute.

Durante gli ultimi mesi di vita era gravemente malato e le sue condizioni si deteriorarono rapidamente. La malattia lo portò alla morte prematura, mettendo fine al suo breve regno.

La sua morte senza un erede maschio portò a una disputa sulla successione al trono, con la lotta tra la fazione protestante, che voleva mantenere l'Inghilterra come regno protestante, e la fazione cattolica, che voleva restaurare il cattolicesimo come religione di Stato. 

Questa disputa portò alla nomina di Lady Jane Grey come regina d'Inghilterra, ma la sua ascesa al trono fu di breve durata e venne rovesciata in favore di Maria I d'Inghilterra, figlia di Caterina d'Aragona e cugina di Edoardo VI.

GUARIGIONE

Nel Medioevo, le possibilità di guarire da malattie come la tubercolosi erano molto limitate rispetto a oggi. La mancanza di conoscenze mediche avanzate, la scarsa igiene e le condizioni di vita difficili contribuivano a rendere le malattie infettive, come la tubercolosi, particolarmente pericolose e spesso fatali.

All'epoca di Edoardo VI, il trattamento della tubercolosi e di altre malattie era basato principalmente su metodi tradizionali e rimedi naturali, spesso tratti dalla medicina popolare o da antiche credenze. Questi metodi non sempre si dimostravano efficaci nel curare la malattia o prevenire la sua diffusione.

Alcuni dei metodi di trattamento utilizzati per combattere la tubercolosi nel Medioevo includevano:

• Rimedi naturali: Erbe, piante medicinali e decotti venivano spesso utilizzati per trattare i sintomi della tubercolosi, ma la loro efficacia era limitata.
• Trattamenti locali: Alcuni pazienti venivano sottoposti a trattamenti locali, come cataplasmi o impacchi, per alleviare i sintomi e promuovere il recupero.
• Cure termali: In alcune località, i bagni termali venivano considerati benefici per il trattamento delle malattie polmonari, compresa la tubercolosi.
• Cura della tosse: La tosse era uno dei sintomi principali della tubercolosi, e i pazienti venivano talvolta sottoposti a misure per alleviare la tosse, come bevande o pastiglie lenitive.

Tuttavia, a causa delle limitate conoscenze mediche e dell'assenza di trattamenti specifici per la tubercolosi, la malattia spesso progrediva rapidamente e poteva essere fatale. La malnutrizione, la mancanza di cure adeguate e le condizioni igieniche precarie potevano anche contribuire alla diffusione della malattia e alla sua letalità.

Solo nel corso dei secoli successivi, grazie ai progressi nella medicina, soprattutto con l'avvento dell'era dell'antibiotico nel XX secolo, è stato possibile sviluppare trattamenti efficaci per la tubercolosi e altre malattie infettive. Oggi, la tubercolosi è trattata con antibiotici specifici che possono curare la malattia se diagnosticata e trattata precocemente.

EDOARDO FU CONTAGGIATO

Non ci sono resoconti storici precisi che indichino se Edoardo VI d'Inghilterra sia stato contagiato direttamente dalla tubercolosi o se sia stato esposto al batterio Mycobacterium tuberculosis in qualche altra maniera.

La tubercolosi era una malattia molto diffusa nel Medioevo e continuava a essere una delle principali cause di mortalità in molte parti del mondo. Le condizioni igieniche precarie, la sovraffollamento delle città e la mancanza di trattamenti efficaci hanno contribuito a facilitare la diffusione della malattia.

È possibile che Edoardo VI, come tante altre persone del suo tempo, sia stato esposto al batterio attraverso il contatto con persone infette, l'inalazione dell'aerosol contenente il batterio o attraverso altre vie di trasmissione. 

Tuttavia, poiché non disponiamo di documenti medici dettagliati dell'epoca riguardanti la salute di Edoardo VI, non possiamo stabilire con certezza come sia stato contagiato.

Quel che sappiamo è che Edoardo VI soffriva di problemi di salute fin dalla giovane età, compresi disturbi polmonari, e la sua salute precaria lo ha reso particolarmente vulnerabile a infezioni e malattie. Enrico VI riposa nella cappella di Enrico VII nell'abbazia di Westminster