Post

La DECAPITAZIONE e PROCESSO di BEATRICE CENCI

Immagine
  Ventidue anni è questa l'età che Beatrice Cenci trovò la morte tramite decapitazione. Ma quale reato ella compì per subire simile supplizio? Nessuno o meglio fu obbligata dalla circostanze. Ma andiamo con ordine.  Beatrice Cenci fu una giovane nobildonna romana nata sul finire del 1500. La sua figura divenne leggenda; poi narrata da grandi scrittori tra cui Stendhal. Di rara bellezza immortalata nel celebre dipinto attribuito a Guido Reni. Beatrice era figlia del Conte Francesco Cenci, noto per essere un uomo violento e depravato. Usava violenza con gli stessi servi. Subì numerosi processi, tra i quali uno per l’accusa di sodomia. Una famiglia disgraziata che conobbe la morte per volgare risse di due fratelli di Beatrice: Rocco e Cristoforo, Giacomo e Tommaso, invece proprietari di numerosi latifondi nell’Agro Romano accumulati in gran parte illecitamente    In seconde nozze Francesco sposò Lucrezia Petroni Velli, vedova e madre di tre figlie, vittime anche loro dell'

L'UOMO FALENA, Mothman: il crollo del Silver Bridge e altri avvistamenti

Immagine
   A tutto c'è una spiegazione...una frase vera a metà: ci sono degli eventi e la storia c'è lo insegna di difficile interpretazione. Uno dei tanti misteri irrisolti è l'Uomo Falena - chiamato dagli americani Mothman , si perché il nostro racconto ha luogo nell'Ohio e a Chicago. Ma andiamo con ordine.  Nel 2017 c'è stata la ricorrenza del crollo del Ponte Silver Bridge,  cinquant'anni da quando il Silver Bridge nella città Point Pleasant, West Virginia è crollato, lasciando morire degli automobilisti che trasintavano in quel momento. I corpi di 46 persone fuorno poi ritrovati nelle fredde acque del fiume Ohio.  Il ponte fu costruito nel 1928 è probabilmenti i cavi che lo tenevano era da tempo logorati. Altri persono sono convinte che l'incidente è collegato a una creatura, l'Uomo Falena - conosciuto negli States come Mothman. Nel 1975 fu pubblicato un libro di John Keel. libro, The Mothman Prophecies.   Già prima del crollo del ponte a fine del 1966 i

Albert Pierrepoint: il BOIA più famoso del 900

Immagine
  Albert Pierrepoint è stato il boia più famoso del 900. Nato nel 1905 nello Yorkshire, nella cittadina di Clayton. In 25 anni fino al 1956 ha mandato all'altro mondo ben 600 persone, qualcuno asserisce 435, ma pur sempre un'infinità.  Da bambino dovette vivere un'esistenza difficile: a causa del lavoro saltuario del padre e sopratutto per la sua dipendenza all'alcolismo. Una fanciulezza e giovinezza di frustrazione, proprio a causa dell'assente figura paterna.   Da bambino non era a conoscenza del mestiere del babbo, lo scoprì qualche anno più tardi nel 1916 leggendo un articolo di giornale, dove compariva il nome del genitore. A scuola in un compito in classe:''Cosa vuoi fare da grande''; scrisse << Quando esco da scuola vorrei diventare un boia come mio padre, un uomo fermo di mani forti e ferme come quelle di mio padre e mio zio Tom. Noi tre saremo la stessa cosa!. >> Purtroppo giorno dopo giorno vide il genitore consumars

Il Linciaggio di Giuseppe Prina

Immagine
Ci sono uomini che sono ricordati non per le loro gesta, ma per le loro proverbiali morti, uno di questi fu Giuseppe Prina. Prina era un nobile, precisamente un conte nato a Novara nel 1766 e morto a Milano, il 20 aprile del 1814.  In epoca napoleonica ricoprì l'incarico di Ministro delle finanze del Regno d'Italia , per questo odiato dal popolo e da una parte dell'elite, morendo tragicamente a fine del periodo napoleonico, linciato a Milano da una folla inferocita. Le cronache dell'epoca lo ricordano come un uomo dotato di grandissima intelligenza, di straordinaria capacità e uomo tutto d'un pezzo. A 32 divenne Ministro delle Finanze, prima del Regno di Sardegna, poi di quello della Nazione piemontese, Repubblica italiana e del Regno italico, nel quale inizialmente non si riusciva a trovare un ministro delle finanza degno di questa carica. Quando il Prina assunse in prima persona tale ministero, fu protagonista di risanare i bilanci di tutti gli stati dove fu mini

S'Accabadora: la Donna che finiva il Moribondo

Immagine
    Quel sottile filo che c'è tra la vita e la morte: in un tempo neanche troppo lontano in Sardegna o in alcune zone dell'isola c'era una enigmatica figura chiamata S'Accabadora . Ne abbiamo una tangibile testimonianza in Gallura nel Museo etnografico “Galluras” del piccolo centro di Luras, 8 chilometri da Tempio. All'interno del Museo è possibile ammirare degli incredibili oggetti, tra cui un rustico martello di legno d’olivastro   Un martello non come tutti gli altri: lungo circa 30 centimetri, con una circonferenza di 45. Il manico, corto e robusto, consente una presa sicura per assestare un colpo pesante e deciso. Questo arnese veniva utlizzato da   li fèmini agabbadóri ( sas accabadoras   in lingua sarda settentrionale), le donne, cioè, incaricate di “finire” (in spagnolo   acabar ) un moribondo che pativa le pene dell'inferno, senza però riuscire a morire.  Nel 1832, l’abate Vittorio Angius scrisse che questo vocabolo dal verbo   accabare , v

Pietro Pantoni: l'ultimo boia di Torino

Immagine
  Il Boia è quella figura losca e solitaria che nel corso della storia è stata quasi sempre ripugnata dalla collettività. Eppure la stessa storia ci racconta che quest'uomo esecutore ha decretato la fina di migliaia di persone. Oggi parleremo di Pietro Pantoni; l'ultimo boia di Torino e Regno Sardo. Ci fu un tempo neanche troppo lontano fino agli inizi del 900 che i torinesi non amavano passare per via Bonelli, poiché al civico numero 2 ci viveva una figura che applica la “giustizia”, tagliando le teste e impiccando quegli uomini rei di ogni tipo di bestialità Chi era Pietro Pantoni  Anche il padre di Pantoni era stato un boia per lo Stato Pontificio, come suo fratello Giuseppe esecutore a Parma. Una strada segnata fin dalla giovane età quello di Pietro Pantoni, che nel 1831 riceve la patente di Ministro di Giustizia torinese Urbano Rattazzi. Nella sua carriera di messere della morte, per più di trent’anni, fino al 13 aprile 1864, Pantoni giustizierà 127 persone. Nello stesso a

Amon Goeth: Il Macellaio di Płaszów

Immagine
  Ero incerto se portare questo contenuto su Amon Goeth sopranominato il Macellaio di Plaszow. Ma alla fine ho ritenuto giusto raccontare a mio modo di questo infimo personaggio, in un giorno così particolare come il 27 gennaio ''Giorno della Memoria''. Per chi ha visto il film Schindler's List di Steven Spielberg, probabilmente sa chi era Goeth, grazie all'acclamata interpretazione di Ralph Fiennes. Goeth, criminale di guerra e militare austriaco. Ufficiale nazista, fu SS-Hauptsturmführer (capitano) e comandante del campo di concentramento di Płaszów vicino a Cracovia.  Nato nel 1908 da una famiglia borghese, a 22 anni Amon Göth entrò a fare parte del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori austriaco e nello stesso anno si iscrisse alle SS austriache La sua carriera militare fu veloce: il 14 luglio 1941 venne nominato Untersturmführer (equivalente di sottotenente). Göth vantava l'esperienza dei campi di sterminio di Bełżec, Sobibór e Treblinka