ESSERE BOIA nel MEDIOEVO: UNA VITA OSCURA E DI SOLITUDINE



Eppure ha una testa, un cuore come noi! All'apparenza è un uomo normale, nacque anch'egli da un ventre materno, è un essere straordinario, è un uomo, no è un boia! (Joseph de Maistre).

Quando pensiamo alla figura del boia e soprattutto del carnefice medievale, è sempre stato romanzata come una figura oscura e incappucciata. Nelle testimonianze e nei racconti storici, si è potuto appurare che la realtà era differente.  Per un boia era quasi impossibile rimanere anonimo, il suo posto e la sua vocazione erano conosciuti da tutti.

Nel Medioevo, il boia era una delle occupazioni più oscure, una professione che portava la persona a isolarsi dalla società.

Venivano impiegati in corti reali o piccoli castelli di signorotti decadenti: il loro fine era uno solo, tagliare teste o stringere al collo una corda affinché conducesse il condannato sotto terra. Non tutti però, pur in restrizioni economiche volevano fare il boia, perché avrebbe portato il disprezzo da parte delle quasi totalità delle persone.

Le esecuzioni in Europa e nella stessa Italia erano all'ordine del giorno: soprattutto durante il periodo altomedievale la criminalità e l'illegalità erano dilaganti. Non mancavano anche furti, omicidi e violenze alle donne. Tutte queste azioni venivano quasi sempre punite con la condanna a morte.

A quel tempo la misericordia era un'utopia a discapito anche dello stesso ladro di galline. Ciò significa che una volta preso in carico un processo, il tribunale ci metteva poco tempo per arrivare alla conclusione. La giustizia era rapida e brutale, insomma, la pena di morte era spesso la sentenza finale.

Qui che entrava in scena il boia, una figura sempre più presente per tutto il Medioevo, fino quasi agli inizi del 1900. A partire dal 1200, le società dell'Europa Occidentale e Centrale richiedevano sempre più abili boia, pronti a stupire la folla con un taglio netto e preciso di scure nel collo ai danni del condannato a morte.

Dopo però questa rappresentazione e un'ora di notorietà, il boia o colui che ne faceva le veci tornava nell'oscurità. Si dice che nelle taverne sedesse al tavolo sempre solo, spesso negli altri tavoli si mormorava della sua professione, non mancavano le battute di scherno. Per alcuni il boia era visto come una sorta di tabù, per altri portatore della morte stessa.  Un connubio tra accettazione e ripugnanza. I carnefici erano delle figure solitari, degli esiliati

Non di rado chi era un boia aveva difficoltà pure a maritarsi, se non nel caso una ragazza anche più giovane fosse stata promessa all'uomo, perché la sua famiglia bisognosa di denaro. Oppure per intercettazione del signore stesso del villaggio che decideva di far maritare il suo fedele taglia teste.

In genere che diventava boia, spesso era stato un individuo violento, rozzo nel comportamento, un peccatore, visto come lo stesso assassino al quale tagliava la capoccia. Il giudizio delle persone nel medioevo accettava più di buon grado un linciaggio, quindi un'esecuzione fatta da più persone, che il singolo individuo che pur in nome della giustizia taglia la testa a un altro uomo.

Uno dei primi documenti dove si cita il nome del boia, fu nel 1202, quando in Francia fu nominato boia della città normanna di Caen, Nicolas Jouhanne. Eppure, in genere un boia nel Medioevo trovava molta difficoltà a inserirsi con la comunità. Egli apparteneva a una casta sociale differente da tutti gli altri.

Pur godendo di vantaggi economici e guadagnare somme molto alte rispetto ad altri lavori medievali. L'uomo, non più il boia pativa una smisurata solitudine e si trovava ai margini della società,  semplicemente a causa della loro vocazione di taglia teste. Decidere chi far morire, torturare con qualsiasi mezzo infernale dell'epoca, era visto come un motivo più che sufficiente per disprezzarlo peggio di un appestato. 

Nella maggior parte dei paesi del Vecchio Continente, il boia e la loro famiglia vivevano alla periferia della città. Quando morivano non potevano essere sepolti come il resto dei cittadini: le loro tombe erano messe in un angolo del cimitero, contrassegnate e molto meno elaborate.  Anche fuori servizio, per le strade, i carnefici portavano sempre un segno speciale sulla loro persona. dovevano essere riconoscibili, proprio come ebrei, lebbrosi e prostitute. 

Prima di diventare un professionista, il boia medievale poteva fare anche altri mestieri, tutti quanti abbastanza discutibili. Tassava le prostitute e lebbrosi, specialmente quelli che riteneva i meno affidabili. Egli stesso amava l'illegalità con giochi d'azzardo. Aveva anche il compito di abbattere animali vecchi o moribondi.

In particolare in Francia aveva il compito di far sparire i cani randagi. Sempre in Francia a Digione, la legge obbligava le persone a non tenere alcun maiale in nessuna costruzione della città. Il boia aveva il compito di uccidere qualsiasi maiale trovasse in città, e tenersi la testa dell'animale come pagamento.

Tutto ciò ci fa capire, se ce ne fosse ancora bisogno come nel Medioevo veniva considerato questo individuo dalle altre persone. Oltre a togliere la vita a un altro essere umano, spesso abusava del suo potere a discapito però di una costante solitudine.

È su quel letto di morte ora pronto solo per lui, l'ultimo pensiero fu ''la gente mi ha sempre schifato''.

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