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Anatole Deibler diari del più grande boia di Francia

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  Il Boia , quella figura funesta, che per certi versi nel corso dei secoli ha vissuto di luce propria malgrado protagonista di lugubri racconti. Oggi parliamo del più grande Boia di Francia Anatole Deibler, che nella sua carriera di giustiziere della morte si dilettava a segnare con ossessionante scrupolosità le persone che conduceva al patibolo. A fine del 1800 e inizi del 1900, Anatole Deibler divenne l'incubo più temuto di tutti i criminali parigini e della Francia stessa. L'uomo, in base ai suoi appunti ha tagliato la testa a 299 persone. L'avvento della macchina fotografica lo ha reso una celebrità dell'epoca. Il suo diario conteneva foto dei peggiori criminali che per mano sua aveva spedito all'inferno. Volti di persone da cui si trapela la paura nell'attesa di conoscere la propria pena a poche ore da salire sopra il palco della morte. Altri ugualmente disperati, perché la loro morte veniva commutata con il carcere a vita e lavori forzati in qualche

Vincenzo Balducci il boia dopo Mastro Titta

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Sappiamo che l'ultima esecuzione effettuata da Mastro Titta venne compiuta ai danni di Domenico Antonio Demartini, regnicolo, reo, di omicidj, “morto” in via dè Cerchi li 17 agosto 1864. Successivamente Giambattista Bugatti lasciò il post a Vincenzo Balducci, che di fatto divenne il nuovo boia di Roma. Prima di allora Balducci aveva aiutato e imparato dal suo maestro l'arte di tagliare teste. In data 20 maggio 1865 Balducci decapitò un certo Saturnino Pescitelli. Ma il nostro racconto o perlomeno per quello di straordinario che accadde è datato un anno esatto il 23 maggio 1866 nella città di Bracciano. Quel giorno sul patibolo si trovava Antonio di Giuseppe o Ventura, condannato a morte, protagonista di un'esecuzione capitale a suo discapito che non fu mai portata a compimento. I racconti ci narrano che il condannato salito sul patibolo iniziò a recitare l'Ave Maria e preghiere alla Madonna. Quando Balducci avviò la lama della ghigliottina questa non discese perché l

Albert Pierrepoint: il BOIA più famoso del 900

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  Albert Pierrepoint è stato il boia più famoso del 900. Nato nel 1905 nello Yorkshire, nella cittadina di Clayton. In 25 anni fino al 1956 ha mandato all'altro mondo ben 600 persone, qualcuno asserisce 435, ma pur sempre un'infinità.  Da bambino dovette vivere un'esistenza difficile: a causa del lavoro saltuario del padre e sopratutto per la sua dipendenza all'alcolismo. Una fanciulezza e giovinezza di frustrazione, proprio a causa dell'assente figura paterna.   Da bambino non era a conoscenza del mestiere del babbo, lo scoprì qualche anno più tardi nel 1916 leggendo un articolo di giornale, dove compariva il nome del genitore. A scuola in un compito in classe:''Cosa vuoi fare da grande''; scrisse << Quando esco da scuola vorrei diventare un boia come mio padre, un uomo fermo di mani forti e ferme come quelle di mio padre e mio zio Tom. Noi tre saremo la stessa cosa!. >> Purtroppo giorno dopo giorno vide il genitore consumars

Pietro Pantoni: l'ultimo boia di Torino

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  Il Boia è quella figura losca e solitaria che nel corso della storia è stata quasi sempre ripugnata dalla collettività. Eppure la stessa storia ci racconta che quest'uomo esecutore ha decretato la fina di migliaia di persone. Oggi parleremo di Pietro Pantoni; l'ultimo boia di Torino e Regno Sardo. Ci fu un tempo neanche troppo lontano fino agli inizi del 900 che i torinesi non amavano passare per via Bonelli, poiché al civico numero 2 ci viveva una figura che applica la “giustizia”, tagliando le teste e impiccando quegli uomini rei di ogni tipo di bestialità Chi era Pietro Pantoni  Anche il padre di Pantoni era stato un boia per lo Stato Pontificio, come suo fratello Giuseppe esecutore a Parma. Una strada segnata fin dalla giovane età quello di Pietro Pantoni, che nel 1831 riceve la patente di Ministro di Giustizia torinese Urbano Rattazzi. Nella sua carriera di messere della morte, per più di trent’anni, fino al 13 aprile 1864, Pantoni giustizierà 127 persone. Nello stesso a

Charles-Henri Sanson, il BOIA DI PARIGI che decapito i sovrani di Francia

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   Con il video di Mastro Titta ho voluto iniziare questa serie dedicata ai Boia più famosi della storia. Oggi ci occuperemmo di Charles-Henri Sanson , il boia di Parigi che eseguì migliaia di decapitazioni (se ne contano 2918), tra cui quella dei sovrani di Francia Luigi XVI e Maria Antonietta, e altri illustri nobili e personaggi parigini quali: Georges Danton e Maximilien Robespierre. Charles-Henri Sanson nacque a Parigi il 15 febbraio del 1739, egli continuò l'opera di esecutore portata avanti secoli prima da suo bisnonno. Per le vie della capitale di Francia le persone non lo degnavano neanche di uno sguardo, lo consideravano un appestato per via della sua professione. Oltre all'oscura figura, si dice che prima di tagliare la testa di Luigi XVI, Charles-Henri Sanson pronuniciò queste parole: sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay, che secondo alcuni, avrebbe maledetto la discendenza del sovrano sino alla tredicesima generazione.  Purtroppo non

Mastro Titta: Il Boia più Carnefice di tutti i Tempi

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Nella storia e in Italia la figura del Boia ha sempre destato un sottile macabro fascino: ma c'è ne uno in particolare che si contraddistingue su altri, poiché protagonista nell'aver giustiziato 516 persone . Ma chi era costui? Il suo nome è legato a quello di Giovanni Battista Bugatti, noto come Mastro Titta , in romanesco  ''er boja''. La sua attività di esecutore durò ben 68 anni: iniziò all'età di 17 anni, il 22 marzo 1796: fino al 1864. Egli operò sotto il benestare dello Stato Pontificio mediante il pappato di sei Pontefici: da Papa Pio VI e andò in pensione a 86 con Pio IX. Le sue prestazioni sono annotate in un elenco che arriva fino al 17 agosto 1864, quando venne sostituito da Vincenzo Balducci e papa Pio IX gli concesse la pensione, con un vitalizio mensile di 30 scudi.  Lo stesso Mastro Titta annotava in maniera quasi maniacale le sue esecuzioni. Oltre al mestiere del Boia, Bugatti faceva il venditore e riparatore di ombrelli nella sua casa v