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Ane Koldings: la STREGA danese arsa viva che causò una Tempesta

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A ne Koldings chiamata anche Anne o Anna fu per l'epoca una presunta strega danese. Assieme ad altre donne divenne una delle principali indiziate nei processi alle streghe di Copenaghen, dell'estate del 1590. Allo stesso tempo,  a Edimburgo in Scozia,  venivano processate altre megere, nel famoso processo di North Berwick. Nell'inverno del 1589, la principessa Anna di Danimarca partì da Copenaghen alla volta della Scozia per sposare re Giacomo VI.  Nel corso dell'attraversatta, la nave che accompagnava la principessa, s'imbatté in una grande tempesta, portando quasi alla deriva della nave. Non con poche complicazioni , la nave dovette sostare al porto di Oslo. Giacomo VI raggiunse la sua futura sposa, e il matrimonio ebbe luogo in Norvegia, invece che in Scozia, come era stato pianificato.  Nella primavera del 1590, dopo alcuni mesi trascorsi alla corte danese, Giacomo VI e Anna tornarono in Scozia . Per la seconda volta consecutiva, il viaggio che dalla Danimar

Ranavalona I: la Sovrana del Madagascar che bolliva i Cristiani

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  Sul fine del 1700 nella tribù dei Menabe nasce in Madagascar Ranavalona, ricordata come una delle donne e tiranne più crudeli della storia. Cristiani e missionari, navigatori europei cadranno nelle grinfie sella spietata sovrana, che spesso accecata dall'odio gli faceva morire in maniera disumana, dentro un calderone, bolliti.  Solamente la sua espressione incuteva timore: il volto era rotondo, pelle nerissima e morbida,e con quegli occhi lucenti, maligni pronti a prendere la propria preda. Grazie al matrimonio combinato con il proprio cugino Radama I, sovrano del Madagascar, Ranavalona da governatrice della piccola tribù dei Menabe riuscì a diventare sovrana dell'intera isola. Il suo piano malefico era appena iniziato: presto si sbarazzò del marito avvelenandolo, e anche i parenti più stretti del sovrano cominciarono a morire misteriosamente. Finalmente riuscì a prendere i pieni poteri e nessuno era in grado di contrastare la sua seta di potere. Da quel momento no vi era ne

L'INQUISIZIONE a Perdìtta Basigheddu compagna di cella di Julia Carta

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  E torniamo di nuovo a parlare di inquisizione, lo facciamo in una Nuoro, in Sardegna tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XVII. La protagonista è una donna di nome Perditta Basigheddu un nome di certo particolare che riecheggia nel nord dell'isola. Le notizie su Perdìtta Basigheddu sono poche e frammentarie: purtroppo la documentazione originale del suo processo è andata perduta, ma quel che è certo che la donna è stata compagna di cella di Julia Carta nella carceri del Santo Uffizio di Sassari. Ovviamente è palese capire quanto sul finire del 1500 e inizi del 1600 la Sardegna o meglio molte donne sarde vivessero all'interno di un clima di terrore e piegate dal volere della Santa Inquisizione. È certo che Perditta fu accusata e inquisita perché rea di saper preparare unguenti a base di erbe, requisiti più che sufficienti per qualificarla come strega e fattucchiera, precisamente hechizera y sortílega (fattucchiera e maga). Arrestata senza sequestro di beni, evidente

Vincenzo Balducci il boia dopo Mastro Titta

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Sappiamo che l'ultima esecuzione effettuata da Mastro Titta venne compiuta ai danni di Domenico Antonio Demartini, regnicolo, reo, di omicidj, “morto” in via dè Cerchi li 17 agosto 1864. Successivamente Giambattista Bugatti lasciò il post a Vincenzo Balducci, che di fatto divenne il nuovo boia di Roma. Prima di allora Balducci aveva aiutato e imparato dal suo maestro l'arte di tagliare teste. In data 20 maggio 1865 Balducci decapitò un certo Saturnino Pescitelli. Ma il nostro racconto o perlomeno per quello di straordinario che accadde è datato un anno esatto il 23 maggio 1866 nella città di Bracciano. Quel giorno sul patibolo si trovava Antonio di Giuseppe o Ventura, condannato a morte, protagonista di un'esecuzione capitale a suo discapito che non fu mai portata a compimento. I racconti ci narrano che il condannato salito sul patibolo iniziò a recitare l'Ave Maria e preghiere alla Madonna. Quando Balducci avviò la lama della ghigliottina questa non discese perché l

La DECAPITAZIONE e PROCESSO di BEATRICE CENCI

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  Ventidue anni è questa l'età che Beatrice Cenci trovò la morte tramite decapitazione. Ma quale reato ella compì per subire simile supplizio? Nessuno o meglio fu obbligata dalla circostanze. Ma andiamo con ordine.  Beatrice Cenci fu una giovane nobildonna romana nata sul finire del 1500. La sua figura divenne leggenda; poi narrata da grandi scrittori tra cui Stendhal. Di rara bellezza immortalata nel celebre dipinto attribuito a Guido Reni. Beatrice era figlia del Conte Francesco Cenci, noto per essere un uomo violento e depravato. Usava violenza con gli stessi servi. Subì numerosi processi, tra i quali uno per l’accusa di sodomia. Una famiglia disgraziata che conobbe la morte per volgare risse di due fratelli di Beatrice: Rocco e Cristoforo, Giacomo e Tommaso, invece proprietari di numerosi latifondi nell’Agro Romano accumulati in gran parte illecitamente    In seconde nozze Francesco sposò Lucrezia Petroni Velli, vedova e madre di tre figlie, vittime anche loro dell'

L'UOMO FALENA, Mothman: il crollo del Silver Bridge e altri avvistamenti

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   A tutto c'è una spiegazione...una frase vera a metà: ci sono degli eventi e la storia c'è lo insegna di difficile interpretazione. Uno dei tanti misteri irrisolti è l'Uomo Falena - chiamato dagli americani Mothman , si perché il nostro racconto ha luogo nell'Ohio e a Chicago. Ma andiamo con ordine.  Nel 2017 c'è stata la ricorrenza del crollo del Ponte Silver Bridge,  cinquant'anni da quando il Silver Bridge nella città Point Pleasant, West Virginia è crollato, lasciando morire degli automobilisti che trasintavano in quel momento. I corpi di 46 persone fuorno poi ritrovati nelle fredde acque del fiume Ohio.  Il ponte fu costruito nel 1928 è probabilmenti i cavi che lo tenevano era da tempo logorati. Altri persono sono convinte che l'incidente è collegato a una creatura, l'Uomo Falena - conosciuto negli States come Mothman. Nel 1975 fu pubblicato un libro di John Keel. libro, The Mothman Prophecies.   Già prima del crollo del ponte a fine del 1966 i

Albert Pierrepoint: il BOIA più famoso del 900

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  Albert Pierrepoint è stato il boia più famoso del 900. Nato nel 1905 nello Yorkshire, nella cittadina di Clayton. In 25 anni fino al 1956 ha mandato all'altro mondo ben 600 persone, qualcuno asserisce 435, ma pur sempre un'infinità.  Da bambino dovette vivere un'esistenza difficile: a causa del lavoro saltuario del padre e sopratutto per la sua dipendenza all'alcolismo. Una fanciulezza e giovinezza di frustrazione, proprio a causa dell'assente figura paterna.   Da bambino non era a conoscenza del mestiere del babbo, lo scoprì qualche anno più tardi nel 1916 leggendo un articolo di giornale, dove compariva il nome del genitore. A scuola in un compito in classe:''Cosa vuoi fare da grande''; scrisse << Quando esco da scuola vorrei diventare un boia come mio padre, un uomo fermo di mani forti e ferme come quelle di mio padre e mio zio Tom. Noi tre saremo la stessa cosa!. >> Purtroppo giorno dopo giorno vide il genitore consumars