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Maria Mangrofa: la strega della Sardegna che si cibava di Fanciulli

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  Si narra in un tempo passato in Sardegna   che prima di nascere   Orosei,   ci fosse un piccolo villaggio   di nome Riunas  nel quale vivevano persone alte anche 5 metri. Quando l'uomo, quello simile a noi venne a conoscenza di questo luogo ancestrale, i giganti deciso di abbandonare il villaggio, alcuni si nascosero in grotte impervie e mai più videro la luce. Assieme a loro viveva una donna   Maria Mangrofa,   protagonista di avvincenti storie che riguardano  le leggende sulla Sardegna. Vi è anche un'altra versione che si discosta un po da quella appena narrata : i giganti  non erano nient'altro  che i costruttori di nuraghi  con le loro mogli gigantesse. Alcuni asseriscono che avessero un aspetto orribile, per questo esiliati volutamente da altre persone. Nel momento che i giusti (si fa per dire) tornarono, gli uccisero, altri, come Maria Mangrofa, vollero non allontanarsi non troppo dal loro villaggio. La donna trovò riparo presso una piccola collina,  Santa Lucia , a

10 Fatti sulla VITA di ANNA BOLENA

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 Anna Bolena è uno dei personaggi storici più discussi. Dotata di un grande charme, ammaliò lo stesso re Enrico VIII, lasciando la moglie e andando contro il papa per sposare Anna Bolena. Per certi versi  Elisabetta I  , sua figlia, non riuscì mai a togliersi quell'ombra grande figura che era sua madre. Anna Bolena! Prima di convogliare a nozze con Enrico VIII, la vita della Bolena era tutt'altro che noiosa. Anna era una giovane donna brillante. Considerata quasi un'arrampicatrice sociale, avendone beneficio tutta la sua famiglia. Diventata regine fece tutto il possibile per non far terminare il matrimonio con Enrico VIII. Ma sappiamo qual è stata la sua tragica fine. 1. Anche sua madre andò a letto con Enrico VIII Gli oppositori più accaniti di Anne sostenevano che il suo futuro marito fosse andato a letto con sua madre, Elizabeth Boleyn , contessa del Wiltshire.  Più di una voce sostenne questa teoria: Enrico VIII ebbe rapporti con tre donne della famiglia Bolena: la ma

Dai DENTI di HITLER la PROVA della sua MORTE

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Nel 2018 degli Scienziati francesi hanno analizzato dei frammenti di denti appartenenti ad Adolf Hitler. La storia ci racconta che nell'aprile del 1945, il Fuher morì dopo aver preso del cianuro ed essersi sparato alla testa. Grazie ai denti del dittatore si è potuto appurare la causa della sua morte, e se quel corpo bruciato apparteneva davvero ad Adolf Hitler. Hitler è morto nel suo bunker a Berlino, c'è però un'altra versione che affermerebbe che il Furher sarebbe riuscito a fuggire in Argentina . Quando le forze russe conquistarono Berlino, Hitler aveva già come piano di suicidarsi tramite pillole al cianuro fornite dalle SS. Così il 30 aprile 1945 il dittatore e sua moglie Eva Braun , furono trovati nel bunker, con un foro di proiettile nella tempia. Dopo vari negoziati, gli archivi segreti russi e gli stessi servizi segreti sovietici concessero ai ricercatori di esaminare un frammento di cranio e denti di Hitler. Il cranio aveva un foro dovuto da un colpo di proiett

DIARIO di Mastro Franz Schmidt: un BOIA del XVI secolo

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La vita quotidiana di un boia medievale non era per niente facile. Oltre a tagliare teste e spezzare ossa, spesso venivano chiamati per curare delle ferite o mettere apposto delle fratture. Per i condannati a morte, talvolta divenivano delle guide spirituali, aiutando i condannati ad accettare il loro destino e chiedere perdono a Dio. Eppure erano mal visti del resto della comunità, ma come si dice  "È un lavoro che qualcuno doveva pur fare" Ma qual era l'animo di un boia prima di eseguire una condanna a morte? Come viveva la sua condizione di carnefice all'interno di un villaggio? Per fortuna abbiamo dei documentati dettagliati scritti in prima persona da questi personaggi, tra cui quello del famoso boia '' mastro Franz Schmidt'', boia nella Norimberga del XVI secolo.  Schmidt offre uno strano e raro scorcio della vita quotidiana e delle pratiche di un carnefice medievale L'immagine stereotipata di un carnefice del XVI secolo è quella di un ti

Vivere a Versailles: LUIGI XIV AMAVA UMILIARE I CORTIGIANI

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 Durante il periodo di massimo splendore dal 1682 al 1789, Versailles non rappresentava soltanto un palazzo , mail centro del potere reale francese. Reali, nobili e funzionari statali francesi vivevano insieme nel vasto edificio.  Eppure, come si dice non è tutto ora quello che luccica. Spesso i cortigiani erano costretti a subire un elaborato sistema di strane regole di etichetta, volte a stabilire il re come una figura onnipotente, i suoi cortigiani come servi compiacenti. Nato inizialmente come residenza di caccia, se pur regale, presto Versailles divenne il palazzo preferito di re Luigi XIV.  Da giovane, Louis trasformò il sito in un palazzo degno di un Re Sole e vi trasferì la sua corte e gli uffici governativi nel 1682. La Cerimonia del Mattino  Vedere il re o la regina alzarsi dal letto era un rito. Durante la leva (ossia risveglio ufficiale), i cortigiani di alto rango e membri della famiglia reale avevano il compito di consegnare al re i suoi vestiti o tenergli uno specchio m

La PUZZA dei Cortigiani di Versailles nel XVII secolo

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La definizione di igiene è cambiata nel corso dei secoli e anche alcuni odori, ma se per magia venissi catapultato in una grande città europea del XVII secolo come per esempio Parigi o Londra, la prima cosa che noteresti è l'odore sgradevole che perversava nelle strade. La situazione anche all'interno delle case era problematica è lo era ancora di più in luoghi come la stessa Versailles che per certe occasioni, o meglio quotidianamente la puzza diventava insopportabile.  Migliaia di persone frequentavano quotidianamente il palazzo, fino a cinquemila quando c'era un ricevimento, non mancavano le scene di persone che defecavano in luoghi a noi impensabili: dietro le tende o negli angoli di una scala, oppure ancora meglio nei vasi delle piante. Versailles un pozzo nero a cielo aperto I servitori dovevano raccogliere ogni genere di cosa lasciata dai nobili, compresa i loro rifiuti organici. Per riportare almeno il pavimento  a un certo decoro vennero commissionati decine di lu

I BAGNI DI LUIGI XIV

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  I BAGNI DI LUIGI XIV Il Re Sole  si fece costruire un intero appartamento al piano terra di Versailles a scopo di balneazione. C'era persino l'acqua corrente e in mezzo una grande vasca di marmo, in cui trascorreva molte ore in compagnia di Madame de Montespan. Nello stesso appartamento erano presenti altre vasche più piccole, nelle quali Louis poteva fare il bagno in compagnia di un amico o di due nuove amanti. La grande vasca di Luigi XIV era ottagonale è costituita da un unico blocco di marmo. Vi si accedeva per mezzo di quattro piccoli gradini, nei due fori usciva l'acqua corrente. Questa incredibile opera è ancora presente a Versailles.  FARE IL BAGNO IN ACQUA CALDA ERA PERICOLOSO Effettivamente qualche nobile ci teneva alla propria igiene personale, e si prestava a fare il bagno, ma non si lavava così frequentemente come una persona attuale. Si pensava che fare il bagno con l'acqua calda fosse dannoso per la salute. L'acqua calda apri i i pori della pelle.